Dopo il bacio Louis si tranquillizzò, parlammo un po' seduti sul marciapiede davanti al bar, mi tenne la mano mentre mi parlava, senza però mai accennare ai particolari di quella faccenda.
Mi faceva strano tenere la mano di un ragazzo dopo averlo baciato, eppure lui sembrava molto a suo agio con la cosa, probabilmente era abituato, ma io per niente.
Poi rientrammo nel bar dove Liam ci stava aspettando, gli spiegai che avevo sistemato le cose ma non menzionai il bacio, se Lou glielo avesse voluto dire lo avrebbe fatto.
Il resto della serata si svolse in modo sereno, Adelina ci portò le patatine e poi ordinammo da bere, io presi un Boulevardier ovvero un misto di bourbon, whiskey americano, vermouth , Campari e infine una ciliegia per guarnire, Lou invece prese uno spritz che era sicuramente meno alcolico e Liam un Manhattan.
Lou di spritz però ne prese tre, così dovetti accompagnarlo a casa mentre Liam l'alcool sembrava non averlo proprio sentito.
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Non ci sentimmo per il resto del weekend e ritornai a pensare alla scuola.
Quel giorno i lividi mi facevano particolarmente male e, di conseguenza, mi rodeva particolarmente il culo.
Le porte del liceo artistico Freeman riaprirono, l'ingresso come al solito era stracolmo di persone.
La gente guardava, giudicava e rideva ma mai nessuno che si facesse i cazzi propri.
Ero tornato di nuovo ad essere, Harry Styles, il diverso, il tossico, il problematico, quello col nome inglese.
Dopo aver fatto a gomitate per le scale, arrivai in classe e mi sistemai al solito post-
"Levati dal cazzo" ringhiai a Gabriel che mi aveva appena rubato il posto.
Lui alzò lo sguardo rivelando un ammasso di lividi che gli coloravano di viola il contorno occhi e la bocca, non volevo immaginare il resto del corpo.
Ingoiai nervosamente alla vista di quello che gli avevo fatto, ma il pensiero che se lo fosse meritato non mi abbandonò per un secondo.
Non disse niente e riabbassò lo sguardo.
"Che c'è? Devo chiamare tuo padre, così ti dà una bella lezione? Dai alza il culo e lasciami perdere che oggi nun è popo giornata" dissi mollando lo zaino accanto al banco.
Rialzò lo sguardo di scatto alzandosi dalla sedia.
Nel frattempo la classe non si era ancora riempita, probabilmente ero un po' in anticipo.
"Chi cazzo ti ha detto di mio padre?" Chiese con voce roca.
Di colpo di nuovo quell'odore di cipolla e tabacco mi riaffiorò nelle narici.
Mandai gli occhi al cielo, quella giornata era cominciata davvero, davvero male. E poi stavo morendo di sonno e dovevo sedermi.
"Che cazzo te ne frega chi me l'ha detto ora levati dal mio posto." gli ordinai io esasperato.
Lo stronzo si alzò finalmente dalla sedia andandosi a sistemare al suo solito posto.
"Coglione." Aggiunsi lasciandomi cadere sulla sedia di legno.
Intanto la classe cominciò a riempirsi e fece la sua bella comparsa anche Lou.
"Hey" mi sorrise dolcemente abbassandosi verso di me per poi poggiare le sue soffici labbra sul lato della mia bocca.
Mi allontanai d'istinto a quel gesto inaspettato.
"Che c'è?" Chiese lui aggrottando le sopracciglia.
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Larry Stylinson - Under the lights of Rome
FanfictionUn nuovo compagno di classe, timido, insicuro, sensibile, che si rivelerà una nuova e inaspettata svolta nella vita di Harry Styles, un semplice ragazzo di Roma che cerca solo di vivere la sua vita da etero, ma con scarsi risultati.