"Ti ricordi quando..."

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"Vai avanti

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"Vai avanti. Ti ascolto" disse il moro
ammiccando con la testa.

"Ti ricordi quando..."

*Flashback*

-Giovedì, prima della festa a casa di Niall-

"Quante cose non sai Styles"

Quella frase mi colpì particolarmente.

"In che senso?" Chiesi sempre più confuso.

"Pensi mi piaccia spacciare? ahhh Stylesss.... vorrei essere ingenuo come te..."
"Spiegate mejo" Dissi con voce più autoritaria.

"Allora te dirò un paio di cose Styles e che ti siano di lezione, primo,stanne fuori, secondo, non fare troppe domande che se entri troppo in questa faccenda non ne esci più."

*Fine Flashback*

"Si mi ricordo." si limitava a rispondermi con frasi corte e secche. "Che intendevi dire quella sera?"

"A cosa ti serve saperlo?" chiese alzando le spalle in modo autoritario. "Perchè se vuoi davvero darmi  una mano, io devo sapere che rapporto hai con Gabriel per potermi fidare di te. " mi avvicinai un altro po' verso di lui. Sospirò abbassando la testa e sciogliendo le braccia che aveva incrociato al petto. "Okay" sospirò di nuovo per poi alzare lo sguardo minaccioso verso di me

"Ma giuro Styles che se racconti a qualcuno quello che ti sto per raccontare, anche ar cane tuo, non mi interessa, io ti taglio la lingua. Chiaro?" Nonostante mi stesse miacciando, la sua voce era ferma come il suo corpo, faceva paura.

"Croce sul cuore." mi disegnai una immaginaria crocie sul petto cercando di non far trapelare la paura nella mia voce.

Fece un cenno con la testa e si tirò indietro i capelli neri facendoli incastrare fra le dita e incominciò a raccontare.

"Gabriel, un paio di anni fa, mi beccò a rubare del cibo in un supermercato, mi intimò di darglielo altrimenti avrebbe chiamato la polizia, così lo diedi a lui. Ma poi la cosa diventò un abitudine, fino a quando un giorno mi chiese perchè rubavo del cibo in un supermercato." Sospirò riposando gli occhi su di me.

"In quel periodo mia madre era stata licenziata e a mio padre toccavano dei lavoretti di poco conto, quindi non avevamo nè soldi e nè il tempo per permetterci una spesa decente. Lo spiegai a Gabriel, la cosa non gli fece nè caldo, nè freddo. E poi successe il casino." il suo volto si fece più scuro e riuscii a notare una velata tristezza mista a rabbia nel suo sguardo.

Mi portai le braccia al petto incrociandole tra loro per poi fare un cenno al moro di continuare.
"Gabriel chiamò la polizia, che mi beccò con il cibo rubato nei pantaloni, all'inzio non capii perchè mi aveva incastrato, anche perchè alla fine la maggior parte del cibo lo davo a lui..."

Larry Stylinson - Under the lights of RomeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora