Roma. Terzo anno di superiori. Insomma uno schifo. Sbuffai al pensiero che era ricominciata la settimana, altri sette giorni di tortura.
Arrivai al cancello della scuola, iniziai a guardarmi intorno, ma appena alzai lo sguardo tutto ciò che vedevo erano tossici e ragazze vestite con le solite cose di marca, che in realtà non piacciono a nessuno.
Per fortuna la campanella suonò praticamente subito, odiavo stare davanti l'ingresso, tutti avevano un gruppo con cui parlare e poi c'ero io, che non piacevo a nessuno per il semplice fatto che mi distinguevo a modo mio.
Harry Styles, il diverso, il tossico, il problematico, quello col nome inglese.
Mi avevano dato tanti di quegli appellativi che avevo perso il conto, eppure il liceo artistico si distingueva proprio per le persone "con mente aperta", ma non fatevi ingannare dagli stereotipi, non è vero un cazzo.
Il liceo artistico Freeman aprì finalmente le porte, i ragazzi incominciarono a entrare come se non ci fosse un domani, la stessa storia tutti i giorni, i bidelli che si lamentano del casino, i professori che fanno ritardo per colpa del "caffè mattutino obbligatorio", i ragazzi che si spingono per i corridoi stretti e freddi.
Il lunedì aveva il peggior orario di sempre, appena superata la battaglia mattutina per i posti in fondo, riuscii a riprendere fiato, posai lo zaino, sbuffai e mi misi a guardare un pò di notifiche.
whatsapp.
Mà: tutto ok, sei arrivato?
cancella notifica
louist91 ha messo mi piace alla tua fot...
Feci per cancellare la notifica ma la prof di matematica irruppe in classe con dieci minuti di ritardo.
Tutti si alzarono in piedi pronunciando la solita cantilena "Buongiorno Prof!"
"Buongiorno ragazzi, cominciamo subito. Oggi pensavo di interrogare un po' di personcine eh, che ne dite?" Chiese ammiccando un sorriso amaro.
"Ah ora state zitti eh?" continuò, prese il registro dal cassetto della cattedra, facendo scivolare il suo dito rugoso sui nomi.
Non aveva nemmeno fatto l'appello e già voleva interrogare. Cazzo. Cazzo. Cazzo. Non avevo nessun voto, nessun intervento, niente. Avrebbe chiamato sicuramente me.
Il dito si fermò.
"Oh ma che sbadata! Me ne ero dimenticata!" esclamò mettendosi la mano sulla fronte.
"Non vi ho detto la novità?"
"No prof, quale sarebbe?" chiese la solita del primo banco.
"Oggi abbiamo una nuova entrata, vado a chiamarlo"
"Povero cristo" sussurrò un ragazzo, e come dargli torto, di certo la sezione D non era conosciuta per essere la più tranquilla, direi assolutamente il contrario, lo sanno tutti che nella D ci vanno le riserve, gli avanzi, insomma i ragazzi che i professori non sanno dove mettere.
Mi venne in mente di quando venne una nuova ragazza nella nostra classe, dopo due giorni fu costretta a cambiare sezione perchè un compagno le aveva lanciato un banco "accidentalmente", dopo che aveva risposto correttamente ad una domanda a cui doveva rispondere l'altro. Il ragazzo si chiamava Marco, dopo quel giorno venne sospeso e poi cambiò scuola anche lui. Una storia con lieto fine insomma.
"Eccoci!" esclamò la prof.
"Ciao" disse timidamente il ragazzo agitando la mano. Non sarebbe durato un secondo.
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Larry Stylinson - Under the lights of Rome
FanfictionUn nuovo compagno di classe, timido, insicuro, sensibile, che si rivelerà una nuova e inaspettata svolta nella vita di Harry Styles, un semplice ragazzo di Roma che cerca solo di vivere la sua vita da etero, ma con scarsi risultati.