Ora basta, Chat Noir- 18

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Quelli che si erano dati prima era un bacio a stampo "In onore dei vecchi tempi", come aveva detto Marinette.

Ma quello che Adrien voleva ora era baciarle la bocca fino a farle arrosare le labbra. E morderle, anche.

"Va bene gattino. Sei stato bravo fino ad adesso, è giusto premiarti" e detto questo gli si avvicinò e gli schiocco un sonoro bacio sulla guancia, sorridendo.
Lui si toccò la guancia, perplesso e divertito. Non se lo aspettava, e gli era piaciuto.

Poi sentì qualcosa di molto umido: era la lingua di lei. Marinette lo stava leccando dalla guancia al mento, andata e ritorno, ancora e ancora, per scendere poi sul collo e morderlo.

Adrien ansimò.
Mari si tirò su e gli si mise di fronte: un centimetro separava le loro bocche.

Lei mimò un bacio con le labbra, ma non lo baciò e lesse la delusione nei suoi occhi.
..poi gli leccò le labbra, tutte, con la lingua di piatto, senza preavviso.

Il biondo rimase fermo, a farsi leccare, e schiuse le labbra istintivamente.
Non avrebbe dovuto farlo perché aveva così lasciato libero accesso, e alla lingua di Marinette non ci volle nulla per infilarsi di prepotenza nella sua bocca.

Quando lei lo baciò, Adrien non ci capì più nulla.

-Volevo tanto baciarla, ma è lei a divorarmi-

Mari ci aveva preso gusto e girava la lingua nella bocca del ragazzo, esplorandolo come non aveva mai fatto, con insistenza e prepotenza, impossessandosi di quella cavità.

-Che buon sapore che ha- pensò -Sa di menta. Di denti appena lavati. Buono.
..ancora-
E ci diede dentro con la lingua. Gli morse un labbro, e gli succhiò entrambe le labbra.

Adrien non ce la fece più e la afferrò stretta, baciandola di rimando, quasi vendicandosi di tutta la foga che aveva messo lei in quel bacio.

La mano di Mari gli afferrò il cazzo con decisione, senza smettere di baciarlo. Il ragazzo roteò gli occhi all'indietro mente lei muoveva la mano su e giù su di lui.

Quando si fermò, lo guardò.
E lui rispose allo sguardo..
Aveva occhi di fuoco. Occhi di chi ha voglia e trancerebbe qualsiasi cosa sul suo passaggio pur di ottenere quello che desidera.
Non l'avrebbe più lasciata fare.
Mari se lo sentiva nelle vene, ma non era pronta a cedere. Avrebbe lottato.

E sarebbe stato divertente.

"Avanti, bel micetto. Fatti sotto" gli disse, leccandosi i canini. "Ti aspetto"

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