ventitrè

1.1K 73 65
                                    

porsi la mano in avanti e lui la strinse.

«piacere» stavamo facendo finta di non conoscerci.

«ok yeonjun, vedi se è avanzato qualche panino. fra poco mi serve lei fuori per i clienti» soobin tornò subito a lavoro.

rimanemmo soli, non potevo credere di averlo rincontrato in questo contesto.

io e yeonjun siamo stati più di un anno insieme, ho pensato spesso a lui mentre ero qui. con lui avevo avuto tutte le mie prime esperienze, in qualche modo avevo imparato ad amare grazie a lui. se solo non fosse che fu tutto un illusione.

un amore platonico non era abbastanza per lui, voleva sempre di più, era totalmente avido. allora lo avevo amato, avevo assecondato tutti i suoi voleri, ma era chiaramente tossico. lo lasciai. è per questo che non venne alla dwight insieme a me, non voleva più vedermi.

«vedo che alla fine sei tornata da me» disse lui.

«non sapevo nemmeno che lavorassi qui, figurati. e poi scusa, credi di essere l'unico per me?» risposi a tono.

«beh non credo ti voglia qualcuno alla dwight, sei povera per loro» disse, squadrandomi.

«sono fidanzata» non sapevo in realtà se lo ero, ma stavo per mandarlo all'altro paese.

«allora dimmi con chi, che tanto li conosco tutti. a meno che non sia un emarginato come te»

«un tempo eri tu l'emarginato»

«rispondi alla mia domanda»

«perché vuoi saperlo così tanto, non sono affari tuoi»

«vedi che non sei fidanzata con nessuno, sei anche bugiarda»

«sto con park sunghoon»

rimase fermo a guardarmi, non rispose. 
in quel momento ebbi tempo di osservarlo meglio, aveva un livido sullo zigomo e il suo corpo era debole.

«ti ho vista con lui, ma pensavo fosse un allucinazione dato che ero ubriaco e avevo appena finito di fare a botte»

con jay, certo.

«spero tu sia felice con lui allora»
il punto era che io non ero felice con sunghoon, non volevo stare con lui. forse dovevo parlargli il più presto possibile.

yeonjun mi porse un panino preparato da lui e tornò a fare le sue cose, nel silenzio più assoluto.

allora andai da soobin che mi mostrò in poco tempo dove potessi trovare tutti gli alcolici necessari per fare i drink, gli shaker e i calici.

«se non ti ricordi come fare qualcosa, c'è un agendina qui sotto con scritte tutte le quantità. ti aiuto un po' e poi devo proprio andare, mi fido di te e so che farai un buon lavoro» disse lui, affrettandosi.

nel mentre arrivò un altro ragazzo a sostituirlo, avevo un altro collega dunque, il suo nome era beomgyu.

quella sera feci veramente fatica a stare al passo con tutte le ordinazioni, potevo capire il forte stress di soobin. tuttavia me la cavavo, e non mancarono uomini sulla cinquantina che mi chiamarono "servetta" o al contrario "dolcezza".

purtroppo era cosa normale, dovevo abituarmi. alcuni chiesero il mio nome, non glielo dissi ovviamente. ero preoccupata che si scoprisse che lavoravo lì e che le voci sarebbero arrivate alle orecchie di sunghoon, jay o chicchessia.

𝒅𝒓𝒊𝒑 ;; jay enhypenDove le storie prendono vita. Scoprilo ora