sedici

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le nostre labbra erano ancora unite.

presi coscienza e mi staccai immediatamente, girando la testa.

«hey» parlò piano jay, mise due dita sotto il mio mento, e mi fece guardare nei suoi occhi.

«c'è qualcosa che non va?»

«scusa ma non posso» dissi.

lui mi guardò perplesso.

«chissà cosa penserà la gente di me, mi odieranno a morte, anzi lo fanno già da ora» dissi.

«seguimi, andiamo in un posto più tranquillo» disse lui, mi portò fuori dalla calca e ci sedemmo su un divanetto. mi stava venendo un mal di testa assurdo con tutta quella musica.

«allora, uno, ormai conosco questa gente. dimenticano tutto, e soprattutto la loro opinione equivale a zero. non dovresti preoccuparti di quello che pensa la gente ignorante. due, quello che ha fatto sunghoon è stato disgustoso, e non devi fare in modo che influenzi la tua felicità, anche lui non merita nulla» disse jay, tutto di fila.

mi sentii più tranquilla, era davvero preoccupato per me. questo discorso me lo fece quasi ogni giorno da quando successe quel che successe. mi aveva dato un sostegno assurdo.

volevo che sapesse che anche io ci sarei stata per lui, non sapevo come dirlo a parole però.
lo abbracciai.

non me l'aspettai, ma ricevetti un caldo abbraccio anche io, e mentre venivo consolata dalla sua presenza, che per me era più che preziosa, ripensai a ciò che effettivamente era successo.

ci eravamo baciati.

da una parte ero felice, probabilmente lo desideravo anche io. ma dall'altra sapevo che me ne avrebbero dette di tutti i colori. sembrava che mi stessi facendo il giro: da heeseung a sunghoon e ora a jay.
considerando che loro erano il gruppo  letteralmente venerato dalle ragazze della scuola, e io quella nuova.

non potevo, avevo già fatto troppi danni in un mese di scuola, dovevo pensare a studiare piuttosto.

«a che pensi?» disse jay, notando il mio sguardo perso nel vuoto.

«che dovrei studiare» dissi.

«lo sai che non è il momento di pensare a questo?» disse ridendo.

«sbaglio o tuo fratello è tornato alla normalità?» dissi indicando sunghoon in un angolo mentre se la spassava con una.

chissà, magari anche quella ragazza era soggetto di qualche stupida scommessa.

«è fatto così, lascialo perdere» disse.

mi rilassai sul divano e chiusi gli occhi. stavo quasi per addormentarmi, forse stavo già dormendo, quando sentii due persone iniziare ad urlare.

aprii di scatto gli occhi e vidi due ragazzi al centro di un cerchio di persone. stava accadendo una rissa?

mi avvicinai alla folla e vidi chan e jay, alquanto incazzati entrambi. era successo qualcosa probabilmente.

«non l'ho fatto apposta, ero ubriaco» disse chan.

«ma ti rendi conto di quello che hai fatto? lo sai che ci va di mezzo tuo padre» disse jay.

«coglione, semmai tuo fratello» disse chan, e quella fu la goccia che fece traboccare il vaso.

jay si scagliò contro di lui e lo spinse, facendolo sbilanciare. sunghoon corse a prenderlo e al fermarlo da fare danni.

«tranquillo fra, non ci succederà nulla» gli ripeteva, per farlo stare calmo.

«se solamente tuo padre prova a venire da noi, fidati, pagherò anche il giudice per farti fare una bella vacanza al fresco» disse rivolto a chan, per poi strattonarsi da sunghoon e andarsene.

avevano parlato tutto il tempo con un linguaggio retorico, probabilmente nessuno doveva sapere cosa c'era sotto ed infatti, erano tutti confusi.

quando ci fu più quiete e l'ambiente si ricompose scorsi tra mille volti quello di sangmi.

le feci cenno e andai da lei, per sapere se sapeva qualcosa. ma nulla, nemmeno lei sapeva qualcosa. era insieme a jungwon e accanto a loro c'erano jake niki e sunoo che discutevano misteriosi. heeseung e sunghoon erano andati a vedere dove si fosse cacciato jay.

«piuttosto che ci fai qui? non eri al ristorante?» chiesi a sangmi.

«in teoria, siamo arrivati ora. heeseung ci ha detto di venire subito. ho paura di quello che possa succedere, credo sia qualcosa di grave. non voglio che jungwon ci capiti di mezzo, era molto preoccupato, ho paura che anche lui c'entri qualcosa con tutto questo» rispose, ancora agitata.

«tranquilla, sono sicura che tutto si sistemerà al meglio» le dissi, per tranquillizzarla.

all'improvviso tutto il gruppo si girò verso destra: erano tornati heeseung e sunghoon, ma senza jay.

«raga è tutto apposto, non preoccupatevi. ha solo litigato con il migliore amico per una storia vecchia» disse heeseung.

tirarono tutti un sospiro di sollievo, tutti tranne jungwon, che li fissava senza dire niente.

sunghoon si avvicinò a me.
«jay vorrebbe che lo raggiungessi in macchina, altrimenti se ne va» mi disse in sottovoce.

guardai sangmi e sembrava aver già capito cosa le stessi per chiedere. mi fece cenno di andare.

uscii fuori nel parcheggio, la sua auto nera era in moto e lui era seduto, con le braccia sul volante, mentre fissava il vuoto.

aprii la portiera e mi sedetti, all'inizio senza dire nulla. non volevo innervosirlo ulteriormente.

«cos'è, hai perso la voce?» disse lui, sorridendo.

era quello di sempre.

«ci hai fatto prendere un colpo a tutti» dissi.

«colpa di chan, che si ubriaca e va dicendo le cazzate» disse lui, tornando serio.

avevo paura che mi stesse nascondendo qualcosa però.

«come mai volevi che venissi?» gli chiesi.

«in teoria siamo usciti insieme, non ti avrei lasciato da sola. e poi io voglio tornarmene a casa» disse lui, mentre faceva manovra per uscire dal parcheggio.

«rimani con me?»

𝒅𝒓𝒊𝒑 ;; jay enhypenDove le storie prendono vita. Scoprilo ora