nove

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«sunghoon, tranquillo. posso pagare io?» sbottai.

io e sunghoon eravamo usciti di casa alla fine, eravamo in giro a fare qualche compera. lui le sue cose e io le mie. c'era un viavai di persone e turisti continuo, semplicemente a passeggiare.

avrei di gran lunga preferito rimanere con lui da sola, ma insomma, mi vergognavo a dirglielo.

in realtà il nostro scopo era quello di raggiungere gli altri, ma non ci andava molto di cercarli. speravamo che loro trovassero noi.

avevo le mani piene di buste, dalla gioielleria alle scarpe. come avevo trovato i soldi per comprare tutto ciò?
la risposta è sunghoon.

da quando siamo entrati nel primo negozio, continuava a dirmi di comprare quello che mi piaceva, ma non avendo molti soldi con me, fui costretta a dirgli che non potevo. e lui, tutto da solo, passava la carta.

mi sentivo in colpa? molto. o almeno all'inizio.
stava letteralmente buttando soldi su di me. nonostante non fossero compere di grande valore, non riuscivo ad immaginare qualcuno che mi facesse tutti questi "regali".

però non ero affatto dispiaciuta, io non stavo costringendo nessuno e lui stava facendo tutto di sua spontanea volontà.

spesso mi fermavo a guardare le vetrine dei negozi, adornate di manichini bianchi con capi d'abbigliamento che vedevo solamente in tv nelle sfilate di moda.

ero rassegnata, sapevo di non poter mai essere una modella, come quelle belle ragazze, ma soprattutto non avrei mai potuto indossare vestiti del genere.

proprio in quel momento stavo ammirando un bellissimo vestito bianco, stretto sui fianchi, e stavo fantasticando su come sarebbe stato sul mio corpo. stavo letteralmente sbavando.

«provalo» disse sunghoon, interrompendomi dai miei pensieri.

«scherzi? se entro qui dentro mi cacciano fuori» risposi, staccandomi dalla vetrina e preparandomi mentalmente a dire addio all'abito.

«compro spesso qui, non credo ci caccino. e poi provare quel vestito non costa nulla» disse lui.

giusto, come può bottega veneta cacciare park sunghoon, fidato cliente? non ci avevo pensato.

mi convinse, ed entrammo.

«signorina, le serve qualcosa?» disse una commessa lì.

«vorrei provare il vestito in vetrina, grazie» risposi un po' tremante, non ero mai entrata in un negozio di standard così alti.

la signora individuò la mia taglia e mi portò il vestito coperto da una busta trasparente. mi condusse ai camerini e con estrema cura indossai l'abito.

uscii dal camerino e mi guardai allo specchio.
ne ero completamente innamorata, stavo quasi per piangere dalla gioia.

«aeri, mozzi il fiato» disse improvvisamente sunghoon, facendomi arrossire.
era appoggiato al muro da un po', a braccia conserte mi guardava e mi sorrideva.

con un filo di speranza guardai il cartellino del prezzo. non avrei potuto permettermi quel vestito nemmeno in una prossima vita.

mi cambiai e restituii il vestito alla commessa, un po' triste ma consapevole.

finii di allacciare le scarpe, uscii dal camerino e salutai la signora che mi aveva aiutato, lasciando bottega veneta per sempre.

sunghoon era già fuori e mi stava aspettando seduto su una panchina.

«tieni, consideralo come un pensiero da parte mia» disse porgendomi una grande busta.

«sunghoon? fai sul serio?» dissi coprendomi il viso con le mani. non riuscivo a realizzare, potevo veramente piangere da un momento all'altro.

mi aveva appena comprato il vestito.

«mentre ti guardavi allo specchio, con quel vestito, ti sarei saltato addosso da un momento all'altro, scusa l'essere così diretto. la verità va ammessa» disse lui, facendomi spalancare gli occhi.

non riuscii a fare altro.

lo abbracciai all'improvviso, non conoscevo altri modi per ringraziarlo a dovere.

«grazie per tutto quello che stai facendo per me» dissi stringendolo maggiormente.

«questo e altro, per te».

vidi spuntare dall'angolo niki e sunoo, immediatamente mi staccai da sunghoon e mi ricomposi. lui rimase un po' basito e mi guardò male.

«ci sono niki e sunoo» gli dissi sottovoce.

«e quindi? ti vergogni a farti vedere con me? dai aeri» disse sunghoon ridendo e accarezzandomi i capelli, praticamente mi stava prendendo in giro.

«oddio sunghoon, girati un attimo» dissi non credendo ai miei occhi.

sunoo e niki si stavano baciando.

𝒅𝒓𝒊𝒑 ;; jay enhypenDove le storie prendono vita. Scoprilo ora