inizio sequel - quarantasette

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six months later . . .






ricordo ancora le fiamme, così alte, stavano bruciando tutto il nostro giardino.
la facciata bianco gesso era diventata grigia, sporca di cenere, nel buio di quella notte rifletteva il rosso del fuoco, sembrava una scena infernale.
la nostra nuova casa era andata distrutta, erano bruciati tutti gli impianti, lì per lì non pensavamo ci fosse qualcosa di recuperabile.

quando vidi la casa in fiamme provai una strana sensazione, come se sapevo che sarebbe successo ? come se me l'aspettavo.

e non c'era nulla di soprannaturale, forse un sesto senso? la verità era che qualcuno aveva provato ad avvertirmi, ma questo lo appresi solo giorni dopo dall'accaduto.

quella sera io ero sotto l'effetto, mi fu anche difficile distinguere se i ricordi che avevo della notte erano realtà o se erano sogni.

ricordo molto bene che bang chan aveva ricevuto una chiamata, gli avevano riferito che nonostante i bangtan fossero in carcere, kim taehyung e altri suoi fidati erano statu visti gironzolare ancora per daegu.

lui era la spia, colui che aveva passato tutte le prove dei crimini commessi dalla sua squadra a noi, dunque chan, changbin e han avevano potuto incastrarli, per mettere fine alla dominanza dei bangtan sul territorio, ma soprattutto anche per distogliere l'attenzione dal ""giro"" di changbin (all'epoca ancora non capivo perché stesse andando avanti).

quando sentii kim taehyung e daegu nella stessa frase, mi insospettii molto, perché si trovava lì? sapevo bene che taehyung era dalla ""nostra parte"" in quanto ci aveva aiutato, ma in quell'ambiente non potevi fidarti mai di nessuno, ne avevo viste di pugnalate alle spalle nell'ultimo anno.

dunque, nominata daegu, non potetti che pensare alla nuova casa in cui vivevo insieme a jay, quella casa che con tanta cura avevamo scelto e sistemato, e non volevo assolutamente che persone losche e malfidate ci si avvicinassero.

infatti ebbi questa sensazione di non potermi più sentire al sicuro in quella città , data la presenza di queste persone, ma scacciai il pensiero, in quel momento ero sotto effetto di droghe, tendente alla paranoia, ma anche eccitata sessualmente.
infatti non proseguirò con il racconto di quella notte ;)

qualche giorno dopo, ancora sconvolti da ciò che era successo, vennero fuori alcune notizie al telegiornale, naturalmente vennero rintracciati i piromani , in quanto le registrazioni delle telecamere di sicurezza installate nel citofono si erano salvate.

choi san, song mingi.
dei nomi che mi erano sconosciuti fino ad allora.
jay invece sapeva benissimo chi erano, un tempo erano amici del suo gruppo, ma poi si distaccarono, avvicinandosi proprio a kim taehyung.

ovviamente a queste due persone non fu fatto nulla, riuscirono a scamparsela molto facilmente.

non avevamo la sicurezza che fosse taehyung il mandante, ma collegando i puntini questa sembrava la motivazione più valida.

il motivo per cui taehyung doveva pugnalarci alle spalle bruciandoci la casa ? nessuno in realtà, e proprio per questo faticavamo a pensare che potesse aver organizzato lui il tutto.

sicuramente la verità non era ancora venuta a galla.

lasciandoci questo fatto alle spalle, dopo sei mesi io e jay avevamo deciso di fermare la vendita della mia casa ereditata da mamma, e trasferirci temporaneamente lì, mentre si provava a ristrutturare e salvare la vera casa su cui avevamo investito i nostri soldi (più suoi che miei).

infatti la struttura portante era rimasta intatta, pochi mobili si erano salvati, ma un'agenzia coreana specializzata nella ristrutturazione era già all'opera, in quanto era partner del sir park, quest'ultimo non avrebbe mai lasciato suo figlio senza un tetto.

𝒅𝒓𝒊𝒑 ;; jay enhypenDove le storie prendono vita. Scoprilo ora