Capitolo 9

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*🦋Ann-prima persona🦋

La sera, fortunatamente, arrivò prima di quanto mi aspettassi e come promesso dovetti accompagnare Pharn a cena in un ristorante fuori dal campus.

Cena che avrei dovuto offrire io come ringraziamento per avermi salvato la pellaccia ancora una volta.

«In che ristorante pensavi di andare?» Chiesi infastidita dalla situazione.

Anche se si trattava del mio migliore amico comunque mi infastidiva dover offrire soldi a qualcun altro per avermi fatto un piacere.

«Ne ho trovato uno carino a pochi passi dal dormitorio, non è troppo elegante perciò è perfettamente adatto ai vestiti da barbona che ti sei messa.»

Colpì Pharn ad un braccio fingendomi offesa, quella sera indossavo una felpa nera troppo larga persino per me che mi arrivava a metà coscia. Jeans altrettanto larghi e avevo lasciato i capelli sciolti e un po' spettinati, senza neanche un filo di trucco a migliorarmi l'aria da zombie che avevo.

Non ero proprio in vena di uscire ma per fortuna in quelle condizioni mi avrebbe visto solo Pharn che detta tra noi non si era conciato tanto meglio.

Più o meno avevamo lo stesso stile solo che la sua felpa era azzurra e sembrava molto più raggiante di me, capelli neri spettinati con quel solito sorriso che avrebbe fatto impazzire chiunque... Chiunque tranne me.

Uscimmo dal campus e iniziammo a raggiungere il ristorante a piedi, ancora non faceva troppo buio, erano solo le sette di sera.

Raggiungemmo il posto in dieci minuti e devo dire che era veramente carino, non troppo grande e all'interno era particolarmente accogliente. Una luce calda invadeva la stanza ed era tutto molto pulito e in ordine, per mia fortuna non c'erano troppe persone quella sera.

La maggior parte dei tavoli erano vuoti tranne che per qualche coppietta disgustosamente felice e una ragazza sola ad un tavolo che probabilmente stava aspettando qualcuno.

Io e Pharn ci avvicinammo sempre di più a quel tavolo e io non capivo perché il mio migliore amico si volesse andare a sedere proprio vicino a quella ragazza. Lentamente mi resi conto che il viso di lei era particolarmente familiare.

La ragazza indossava un vestito bianco elegante ma casual allo stesso tempo, portava i lunghi capelli neri raccolti in una coda alta e spettinata. Indossava sandali color oro e orecchini dello stesso colore.

Non la riconobbi subito a causa del suo trucco pesante ma di tonalità naturali che le davano un aspetto più femminile del solito. Quando mi resi conto di chi si trattava mi bloccai di colpo.

Oh hell no.

Mi voltai pronta ad andarmene ma venni fermata dal mio migliore amico che mi afferrò per un braccio.

«Ti ricordo che mi devi un grosso favore.»

«Che ci fa lei qui?» Chiesi infuriata.

«È qui perché deve parlarti e tu devi darle una possibilità di farlo.»

«Io non devo parlare proprio con nessuno, ho già dato ed è stato sufficiente, e poi da quando voi due siete amici?»

«Questo non ha importanza, siediti e basta.»

Pharn mi strattonò violentemente verso il tavolo mentre io mi tiravo indietro dando luogo a una scenetta imbarazzante che attirò l'attenzione dei pochi presenti, compresi i camerieri.

Arrivati al tavolo Sun sollevò lo sguardo dal cellulare che fino a quel momento era stato l'oggetto della sua totale attenzione. Prese il coraggio di guardarmi dritta negli occhi per la prima volta da quando se n'era andata dall'infermeria.

I hate you for realDove le storie prendono vita. Scoprilo ora