Chapter forty seven: traumatized

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"And here it is, our final night alive
And as the earth runs to the ground"
-canzone: As The World Cave In by Matt Maltese
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STANZA DELLE NECESSITÀ, 20 minuti.

Ophelia pensava di essere rimasta traumatizzata dal vedere sua madre morire, ma ora non sapeva come sentirsi mentre passava corpo dopo corpo, morto, a terra.
Traumatizzato era ormai un eufemismo

Tutto sembrava un po' troppo reale.

I ragazzi, che non erano mai stati messi veramente in una situazione del genere per combattere, duellare o addirittura danneggiare un altro, ora stavano combattendo come se la loro vita dipendesse da questo, perché in tutta onestà lo era.

Vite innocenti venivano uccise di minuto in minuto.

Stava succedendo tutto troppo in fretta.

Niente sembrava giusto per Woodlock. Si sentiva come se non fosse giusto.

Erano solo ragazzi.

Ragazzi portati in guerra. Una guerra in cui si scontravano con persone che non mostravano pietà, persone a cui andava bene uccidere e danneggiare gli altri.

Tutti sulla scala gridarono e si chinarono mentre un Mangiamorte lanciava una maledizione contro Harry, che lanciò rapidamente un incantesimo, mandando il seguace in un altro spazio. "Stai bene Ophelia?" Corse fuori mentre Ginny e Neville si fermavano in mezzo alle scale.

"Sì," sbuffò "Neville?" Ha chiesto come ha notato che sembrava che ci fosse qualcosa che non andava.

"Qualcuno di voi ha visto Luna?" Ha chiesto, guardando tra i tre.

"Luna?" Chiese Potter confuso.

"Provo qualcosa per lei," disse Paciock "Penso che sia ora che glielo dica, dato che saremo morti entrambi all'alba!" Gridò mentre iniziava a correre giù per le scale.

"Ophelia!"

Si voltò per affrontare la voce familiare ed emise un sospiro. "Ragazze, state bene?" Esalò freneticamente mentre guardava Lillian e Macy.

"No, non proprio, questa me*da è terrificante." Lillian si appoggiò alla ringhiera delle scale per riprendere fiato, mentre la gente li superava. "Dovevamo solo assicurarci che stessi bene."

Ophelia inclinò la testa "Perché non dovrei stare bene?" Si guardava intorno costantemente, preoccupata che un Mangiamorte sarebbe saltato fuori dal nulla.

Macy scrollò le spalle "Non lo so," arricciò il naso e afferrò il braccio di Woodlock, tirandola in un abbraccio. Lillian si alzò e mise le braccia intorno a loro.

Si sono allontanati tutti. "Devo andare a cercare Draco." Ophelia mormorò "Ci vediamo più tardi ragazze, va bene?" Sospirò "Per favore, stai al sicuro."

Woodlock si voltò afferrando la sua bacchetta. La sua mente stava correndo, la sua testa guardava costantemente di lato. I suoi piedi sbattevano a terra. Fino a quel momento aveva fatto del bene, maledicendo qualsiasi Mangiamorte - oltre a Draco - che l'aveva minacciata o che si era messo sulla sua strada. Non era mai stata brava a duellare, ma chiaramente stava andando bene presumendo che non fosse stata ferita troppo gravemente.

Svoltò in un corridoio piuttosto vuoto. I denti di Ophelia che scavarono nel suo labbro insanguinato.

Un forte rombo si sentì da dietro di lei.

Si guardò velocemente alle spalle, i suoi occhi si spalancarono mentre iniziava a correre. I pilastri e il soffitto iniziarono a sgretolarsi a circa 20 metri da lei. Si mise a correre,sentiva il cuore che le batteva nell'orecchio.

Ophelia girò all'angolo, un sollievo le uscì dalla bocca quando si rese conto che in qualche modo era ancora viva.

Si appoggiò al muro. Per fortuna non c'era nessuno nel corridoio, o almeno nessuno vivo. Chiuse gli occhi mentre cercava di stabilizzare il respiro. La Stanza delle Necessità era solo a un corridoio di distanza.

Aveva bisogno di vedere di nuovo Draco.

Si tolse gli occhiali sporchi e bagnati. Li asciugò con l'orlo della camicia. Li indossò, rendendosi conto che c'era una crepa al centro della lente sinistra.

Imprecò sottovoce, senza nemmeno rendersi conto di non essere all'oscuro dell'uomo che strisciava lungo il corridoio.

"Ophelia Woodlock, vero?"

Si bloccò. Ophelia deglutì e girò lentamente la testa.

Gasper Avery era in piedi davanti a lei, la bacchetta stretta nella mano destra. Un sorrisetto gli crebbe sul viso quando vide la paura nei suoi occhi.

Senza alcun avvertimento alzò rapidamente la bacchetta, facendo sì che Ophelia facesse lo stesso.

"Stupeficium!" gridò, anche se lo mancò di quasi un centimetro. Sentiva la paura e l'ansia riempirle il petto.

Avery scoppiò in una risata "Così debole." Si fece avanti "Proprio come tua madre."

Woodlock serrò la mascella. Aprì la bocca per lanciare un altro incantesimo, sebbene era troppo tardi.

"Crucio!"

Ophelia sussultò per il dolore cadendo in ginocchio. Era come se tanti coltelli le penetravano la pelle. I suoi occhi stavano praticamente roteando dietro la sua testa.

Improvvisamente realizzò che stava provando lo stesso dolore che sua madre aveva provato anni prima. Il suo corpo tremava, bruciava, moriva, sentendosi lentamente molto debole.

La sua mente divenne nera, sembrava aver dimenticato anche dove si trovava in quel momento.

Le sue urla echeggiarono per tutto il corridoio. Lacrime ardenti scorrevano lungo le guance e sul pavimento mentre il dolore prendeva il suo corpo.

Ma poi si è fermato.

Si strinse il cuore mentre tremava avanti e indietro, le ginocchia che affondavano nel terreno. I suoi occhi si strinsero, le orecchie che ronzavano, la testa che pulsava.

Lei pensava che il dolore senza fine fosse finito, un muro, a pochi passi da lei, esplose in polvere e detriti, mandando il suo corpo indifeso in aria e di nuovo per terra.

Era viva, ma a malapena.

yellow - Draco Malfoy ; traduzione Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora