Non ne hanno parlato, non lo hanno mai fatto, non era così che funzionava per loro.
Maria era stata tesa per il resto della settimana successiva e dopo alcuni spiacevoli disaccordi che aveva avuto, chiunque aveva capito che era solo questione di tempo prima che cedesse.
Avrebbero dovuto registrare una delle puntate di 'tu si que vales' nella successiva ora, qualcuno le aveva passato un caffè e lei aveva mancato la presa lasciando cadere il cartone.
"Porca miseria."
Il liquido caldo le era schizzato sul completo e aveva colpito anche le zone di pelle scoperta, da qui l'imprecazione.
Un coro di voci si era levato, una mano con un tovagliolo si era allungata nella sua direzione, probabilmente per aiutare e lei l'aveva intercettata prima che potesse raggiungerla.
"Non toccarmi." Aveva sibilato.
Le voci si erano abbassate tutte insieme e quando aveva alzato lo sguardo aveva capito che il polso che stava stringendo era quello di Sabrina, che la stava guardando con un'espressione ferita e confusa.
Aveva deglutito, aveva lasciato andare la presa e una bolla di vergogna le si era bloccata nello stomaco quando aveva visto i segni rossi a forma di dita apparire sulla pelle altrimenti bianca.
Aveva fatto un passo in avanti avanti, la bocca aperta, ma non ne era venuto fuori nulla. Aveva stretto i pugni.
"Levatevi di mezzo." E con lo sguardo fisso sul pavimento aveva iniziato a camminare.
Le orecchie le fischiavano, non riusciva a sentire nemmeno i suoi stessi passi.
Entrò nel suo camerino e chiuse la porta dietro di sé con uno botto.
La pelle prudeva e grattarsi non stava alleviando il fastidio, la scena precedente continuava a svolgersi nella sua mente, pensò a quanto aveva dovuto stringere forte e a come il rossore sarebbe stato marchiato con un viola malato.
Questo fu abbastanza. Si portò una mano contro la bocca, con uno scatto andò verso il bagno, si inginocchiò a terra e gettò fuori tutto quello che aveva dentro.
Sottoponi una persona a sette giorni di stress e le cose finiscono in una tazza di ceramica.
Si passò il dorso della mano contro le labbra, tirò lo sciacquone, si alzò in piedi e barcolló fino al lavandino dove si sciacquó la bocca con l'acqua. La gola continuava a stringersi su se stessa cercando di cacciare fuori qualcosa che non c'era più.
Strinse il bordo del lavandino con le dita e si costrinse a respirare per calmarsi. Non guardò la sua immagine alla specchio, sapeva cosa avrebbe trovato e francamente preferiva evitare il suo riflesso quanto più possibile.
La sua mente si distaccò dalla realtà, cominciando a pensare a come avrebbe potuto sostituire la maglia macchiata e fu allora che il petto iniziò a bruciarle, si ricordò di come il liquido bollente le avesse attraversato la pelle. Sarebbe bastato chiedere del ghiaccio.
Si allontanò dal lavandino e uscì dal bagno avvicinandosi ai cambi di riserva che aveva preparato. Non aveva bisogno di altre ore di discussione e dell'approvazione di qualcuno per sostituire un top con un altro.
Si fece scivolare la giacca lungo le braccia fino al divano e poi fece la stessa cosa con la maglia.
Sentì la serratura scattare alle sue spalle e quello la fece sussultare. Con la coda dell'occhio controllò cosa lo avesse provocato e quando vide la persona in piedi accanto alla porta abbassò lo sguardo e tornò a scegliere fra le alternative.
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'Drivers License' Sabrina/Maria
FanfictionSabrina si lanciò in avanti per afferrare la bionda per le spalle, nello stesso momento in cui l'altra donna si era mossa per caricare contro l'uomo a pochi piedi da loro. "Lasciami! Maria cercò di scrollarsi le mani della bruna di dosso "Deve prova...