but i've never felt this way for no one

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L'aria nella stanza era stata impregnata di una pacifica quiete, che aveva permesso ai raggi del sole di imbrunire e rimbalzare contro le lenzuola bianche.

Maria arricciò il naso, allungò un braccio alla cieca tastando il materasso e quando non trovò traccia dell'altro corpo che avrebbe dovuto essere accanto al suo, gemette di dispiacere e strofinò la guancia contro il materasso.

Alcuni minuti dopo, una mano tese un lembo del lenzuolo sotto cui la bionda si era nascosta e lo tirò giù fino alle spalle, in modo da poter toccare la pelle nuda e calda con la punta delle dita.

"Che ci facevi lì sotto?" Sabrina sussurrò chinandosi per premere le labbra appena sotto un orecchio.

Maria mormorò qualcosa e rotolò su un lato per potersi rannicchiare contro la figura più morbida dell'altra donna, con un braccio serpeggiato intorno ai fianchi.

"Nè Marì?"

Sabrina passò una mano fra le ciocche chiare e ridacchiò quando la bionda borbottò qualcosa di incomprensibile contro la sua coscia. Si chinò e sbuffò contro il collo sensibile della donna ancora mezza addormentata, facendola sorridere e agitare una mano, che finì per atterrare sulla sua guancia destra.

La bruna si lasciò allontanare con una risata "Ho portato la colazione."

Maria allontanò il viso dalla morbida carne contro cui era premuto e aprì uno dei suoi occhi in un tentativo di mettere a fuoco la figura della bruna china su di lei. Inspirò profondamente quando scorse il vassoio poggiato su uno dei comodini ai lati del letto, intercettò una delle mani di Sabrina e intrecciò le loro dita sorridendo felice mentre tornava a seppellirsi nella coscia dell'altra donna.

"È pomeriggio-" la bionda si schiarì la gola per liberarsi della voce eccessivamente roca con cui aveva parlato.

"Volevo fare colazione con te, importa che ore siano?"

Maria scosse la testa e strofinò il naso contro la piega fra la coscia e i fianchi.

Sabrina le baciò una guancia e passò con le unghie sulla parte bassa della schiena, facendola rabbrividire.

"Ci vorrà più di questo per tirarmi fuori di qui-"

Si interruppe quando la bruna le posò un altro bacio accanto all'orecchio, per poi sussurrarle qualcosa con una voce bassa.

Maria aprì anche l'altro occhio, si allontanò dall'angolo in cui era rimasta nascosta dai raggi del sole, piantò i palmi delle mani sul materasso e facendosi forza sugli avambracci si sollevò con il busto verso l'alto.

Guardò per qualche secondo il modo adorabile in cui il naso dell'altra era arricciato all'insù, il modo disordinato in cui erano legati i suoi capelli, la vestaglia che le pendeva su una spalla lasciata aperta nel mezzo. Un sorriso furbo si fece strada sul viso della bionda, prima che si lanciasse in avanti e spingesse la bruna contro il materasso.

Sabrina gridò una risata gioiosa e lasciò che Maria le solleticasse i fianchi.











Maria sedeva contro la testiera in legno del letto con un braccio avvolto attorno alle spalle di Sabrina, che le si era premuta contro un fianco. Entrambe erano impegnate a finire i resti della 'colazione' dal vassoio che era in bilico sulle loro ginocchia, ma abbastanza in equilibrio che non sarebbe caduto se una delle due donne si fosse mossa.

Il sole era tramontato da qualche ora e la stanza era per lo più buia, illuminata unicamente dalle piccole ombre che le luci in strada creavano.

La bionda fece scivolare la sua mano più in basso sulla spalla della bruna, così da poter accarezzare con la punta delle dita le pelle morbida dell'avambraccio, premette le labbra sui morbidi capelli incastrati sotto il suo mento e Sabrina accolse il gesto inclinando la testa per farsi baciare correttamente.

"Devo chiedertelo" la voce della bruna interruppe il momento "hai mai-"

"Cosa?"

"Non fa a spiritosa-"

Maria ridacchiò e si sporse per portare la tazza di caffè medio alle sue labbra "Se sono mai stata con un'altra donna?"

Sabrina posò il vassoio sul comodino e si inginocchiò sul materasso per avere una visione completa del volto dell'altra donna, mordendosi un dito con i denti.

"Si." Maria disse, sembrando essere a suo agio.

La bruna annuì, chinò la testa puntando lo sguardo sulle lenzuola bianche e continuò a mordersi il pollice. Non era come se non se lo fosse aspettato.

"Ecco, volevi parlati proprio di questo-"

"Sabri" Maria la interruppe facendo sì che l'altra alzasse lo sguardo "Lo so."

Sabrina deglutì "Lo sai?"

L'altra annuì due volte e le sorrise, allungando una mano per afferrarle una spalla e guidarla con la testa contro il suo collo.

La bruna si tenne ai bicipiti della bionda e si sostenne per poterla guardare negli occhi "E a te sta bene?"

"Sabri non ti spingerò in nulla che tu non v-"

Sabrina dilatò gli occhi "Ma io voglio!" allentò la presa e si nascose nella cavità della clavicola della bionda "solo, non voglio deludere le tue aspettative"

Maria avvolse entrambe le braccia attorno alle spalle della bruna e la tenne stretta contro di sé, inspirando a fondo l'odore dolce che la sua pelle aveva "Non ho aspettative. Sei già tutto quello che avrei potuto desiderare."

Sabrina arrossì e le colpì una coscia con una mano "Sei ridicola."

Maria sbuffò una risata nell'incavo del collo dove aveva seppellito il naso e poi baciò la pelle sottostante.











Note dell'autrice:

Vorrei prendermi un secondo per ringraziare tutti coloro che stanno leggendo e commentando. Ecco, ora passo alla solita cosa. Fatemi sapere se il capitolo vi è piaciuto e se avete dei suggerimenti.




'Drivers License' Sabrina/MariaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora