-Credo tu abbia già fatto questi test alle scuole medie, ma l'unica differenza è che ora ti è concesso usare la tua unicità come meglio credi- spiegò il professor Aizawa alla nuova arrivata-Ovviamente evita di nuocere te stessa come ha fatto Midoriya sin dal primo giorno-appena il ragazzo dai capelli verdi sentì pronunciare il suo cognome si mise sull'attenti come una miniatura di un soldatino giocattolo.
La castana lo guardò per un attimo con circospezione. Non riusciva ancora a capire. Come faceva a essere in una scuola del genere?
Prima che se ne andasse via a otto anni dalla città, lei e Izuku erano sempre stati grandi amici sin dalla tenera età, ma si ricordava perfettamente che il suo quirk non si era mai manifestato, dunque a quel punto il dubbio era più che lecito.
I loro sguardi si incrociarono e il ragazzo sembrava come intimorito, ma lei fece un piccolo sorriso di circostanza. Aspetta, ma se c'era lui ci doveva essere anche...
-Bene. Facciamo veloce, visto che sono otto prove e io non ho tempo da perdere. Mettiti in posizione-ordinò il bruno e Ye si mise ai blocchi di partenza.
A vostri posti.
Inspirò.
Pronti.
Alzò il bacino ed espirò.
Via!
Si sbilanciò in avanti e una nebbia rossastra venne emanata dalle sue mani.
-4.30 s-annunciò la voce metallica del robot.
-Che coooosa?! – urlò Ashido strabiliata.
-È riuscita a fare un tempo vicinissimo a Iida e Bakugou! – esclamò Kirishima con gli occhi spalancati e un dito puntato verso l'interessata.
-Pazzesco! – affermò qualcun altro.
Tutti erano rimasti a bocca aperta a quell'assaggio dell'unicità della nuova arrivata e rimasero ancora più sorpresi quando la videro fronteggiare le prove successive. Di certo non fu la migliore, però, nonostante fosse una ragazza, a detta di alcuni, raggiungeva dei risultati che erano vicini ai primi classificati.
Alla fine dei test tutti dedussero una sola cosa: la preparazione atletica e il potere di Ye erano tutt'altro che mediocri.
Anche l'insegnante credeva che la ragazza avesse del potenziale, ma era ancora troppo presto per dare un giudizio appropriato. Non era mai stato il tipo da giudicare dopo un giorno che incontrava le persone e non avrebbe incominciato di certo in quel momento.
Gli alunni e le alunne rientrarono in classe tra un complimento e altro fatto alla castana. Tra tutti si fece avanti Midoriya con il suo solito blocchetto degli appunti per fare alcune domande alla ragazza, ma lei si limitò a dire che il suo era un potere davvero banale.
Le lezioni mattutine passarono velocemente, forse per l'intensità degli argomenti trattati, ma in quel momento non importava niente a nessuno visto che era appena arrivata l'ora di pranzo e l'obiettivo primario era riempire lo stomaco con del buon cibo.
Come al solito la mensa brulicava di studenti e come al solito Midoriya, Iida, Asui e Uraraka erano seduti a mangiare insieme allo stesso tavolo, mentre discutevano di tutto e di più. La conversazione era piuttosto tranquilla e serena, nonostante la continua presenza di rigidità di Tenya.
-Sentite, ma voi cosa ne pensate della nuova arrivata? -domandò ingenuamente la castana, mentre addentava un po' del suo ramen.
-Be' se parliamo del suo quirk, direi che deve essere abbastanza potente. Dopo le vorrei chiedere di cosa si tratta e come funziona, sarei proprio curioso di sapere-rispose il nerd del gruppo con occhi luminosi-ma per il resto, non ci ho neanche parlato, dunque non saprei definire il suo carattere-.
-Mhmm...è difficile dare un giudizio il primo giorno che si incontra una persona, quindi mi posso solo permettere di esprimere l'impressione che mi ha dato. Penso che sia una persona apparentemente socievole e gentile. Deve essere anche molto potente, dati gli esiti dei test d'ingresso, il che la rende un'avversaria in campo scolastico-replicò il figlio minore della famiglia di supereroi.
-Io non saprei dirti Ochaco. Mi sembra una che se ne sta sulla sue, ma anche socievole. Forse non è la persona più estroversa del mondo e forse le serve del tempo prima di conoscere le persone e fare amicizia, credo che sia quel tipo di persona che osserva molto, un po' come Midoriya, ma in modo più silenzioso. La sua unicità sembra davvero incredibile e ammetto anch'io di essere piuttosto curiosa in cosa consista, soprattutto dopo la sua prestazione-disse la rana.
-Capisco. La penso anch'io come voi e ho voglia di conoscerla e magari di invitarla ad uscire con le altre-ribatté la ragazza che aveva posto la domanda.
-Si sembra proprio una bella idea Ochaco-chan! -esclamò entusiasta Asui.
I quattro continuarono a discutere tra di loro e a mangiare nella bolla di tranquillità creata attorno a quel tavolo, tutto mentre Ye era indaffarata a sistemare il suo bento preparato la sera prima nel sacchetto che aveva portato da casa. Si era goduta il suo pranzo in completa pace sotto un albero di ciliegio agitato delicatamente dalla brezza primaverile.
Si alzò in piedi raccogliendo tutto ciò che si era portata con sé e iniziò a dirigersi verso la classe per recuperare il libro a cui si era appassionata ultimamente in attesa dell'inizio delle lezioni pomeridiane. Era un manoscritto di un paio di centinaia di pagine che raccontava della vita di un uomo vissuto durante la seconda guerra mondiale in Italia.
Tirò verso di sé la maniglia dell'uscita di emergenza che le permise di entrare nel corridoio adiacente alla mensa dove tutti stavano consumando il loro pasto e scambiando qualche chiacchera nella confusione più totale.
Non amava i luoghi affollati e la ragione era piuttosto semplice. Il suo quirk. Quest'ultimo le permetteva di muovere qualsiasi cosa e di creare dell'energia come proiettili o scudi con la mente, ma anche di potere entrare nella mente delle persone, venendo a conoscenza dalle cose più banali ai segreti più profondi. Il problema è che non era ancora capace di rimanere completamente fuori dalla testa di chiunque le stesse vicino, dato che le richiedeva una maturazione e una concentrazione che non aveva ancora raggiunto. Nella vecchia scuola si era impegnata davvero tanto, rinunciando a qualche svago, per raggiungere un livello di sopportazione almeno decente, però non le bastava ancora.
Nel corridoio riecheggiava solo il leggero suono dei piccoli tacchetti delle scarpe ed era quasi rilassante godere di quel silenzio. Le prime lezioni erano state davvero intense, così intense che i pensieri dei suoi compagni e delle sue compagne furono solo come un lontano ronzio. Non aveva fatto amicizia ancora con nessuno, nonostante tutti si fossero dimostrati disponibili nei suoi confronti, ma lei era fatta così. Le ci voleva un po' per sciogliersi nelle relazioni. Con le ragazze era riuscita a scambiare giusto qualche parola e le sembrano davvero simpatiche.
Per quanto riguarda i ragazzi ci doveva pensare. Gli unici che conosceva in realtà erano Midoriya e Bakugou, che sembrava che non l'avessero riconosciuta. In fondo erano passati otto anni e il trio di amici era cresciuto e aveva continuato a vivere la propria vita
Un susseguirsi di passi veloci la destò dai suoi pensieri, costringendola a girarsi verso la fonte di rumore.
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Qualcosa in più - Bakugou Katsuki
Fanfiction~Tratto dal "Capitolo 11"~ Quegli anni passati senza di lei erano stati colmati solo dall'odio incondizionato per Deku, però al posto di riempirlo, lo aveva svuotato sempre di più. [...] -Senti, so che sei arrabbiato e se vorrai che mi allontani d...