Il sole mattutino si stagliava flebilmente su alcuni edifici e li riscaldava dalla nottata umida e fresca. Alcuni raggi erano entrati da alcune finestre della casa e illuminavano quel che bastava per muoversi senza inciampare.
Il fine settimana si era concluso prima di accorgersi che fosse arrivato, così dando spazio all'inizio di una nuova settimana. Xingming era nella sua camera davanti allo specchio a sistemarsi la cravatta e i capelli. Lanciò un occhio all'orario e aveva un po' di tempo prima di avviarsi a scuola, giusto il tempo di meditare e placare le emozioni che le pervadevano tutto il suo corpo.
Finalmente sarebbe andata in una scuola, per così dire, normale dopo tanto tempo. Una scuola in cui dove ci sarebbero stati dei suoi pari, in cui non avrebbe dovuto preoccuparsi esageratamente di fare del male a qualcuno con il suo quirk, e non solo, e in cui avrebbe potuto farsi degli amici, forse.
Chiuse per qualche secondo gli occhi e rallentò più che poté il respiro e il battito cardiaco. Si concentrò su ogni odore, suono e oggetto nelle vicinanze. L'aria, il calore della primavera, il pavimento, lo scorrere dell'acqua dal rubinetto del bagno e il profumo di caffè dalla cucina. Li assorbì, facendoli diventare parte di sé e della sua essenza.
Riaprì gli occhi dopo poco tempo, prese lo zaino e uscì dalla camera, per poi scendere le scale.
-Stai andando Xingming (lettura: scinmin)? – chiese Long (lettura: Lon), il fratello più grande dei tre, mentre la castana si metteva le scarpe. Era un ragazzo piuttosto alto con i capelli neri come il padre, gli occhi verdi come la madre e studiava alla Facoltà di Ecologia e di lì a poco si sarebbe laureato, dato che aveva compiuto ventun anni a gennaio.
-Sì. Yuan (lettura: Iuan)? -ribatté mentre si allacciava le scarpe.
-Aveva detto che sarebbe sceso venti minuti fa, ma mi sa che o si è addormentato di nuovo o sta cercando una nuova spilla da esibire-rispose l'altro con tono arrendevole, visto che era la stessa storia ogni lunedì, se non quasi ogni giorno.
-A quanto vedo non è cambiato per niente-replicò lei scrollando la testa e ridendo fra sé e sé.
-Invece vi sbagliate miei cari, perché sono già bello che pronto, voi due siete proprio gente di poca fede-intervenne il diretto interessato scendendo la scalinata con eleganza, quasi fosse un aristocratico. Yuan (lettura: Iuan) era un ragazzo di media statura con i capelli castani e gli occhi verdi come la madre ed era all'ultimo anno di liceo. Anche se aveva diciassette anni, a volte sembrava un bambino di dieci.
-Wow! Chi sei tu? Che ne hai fatto di mio fratello? Sai, quello lento e dormiglione...-esclamò con fare teatrale il bruno.
-Ah-ah! Molto divertente-e fece una linguaccia-In ogni caso se non sbaglio oggi è il tuo primo giorno alla nuova scuola, quindi solo per l'occasione mi sono svegliato un pochino prima per aiutarti ad orientarti nel quartiere, cara la mia sorellina-disse con tono solenne il castano, ma era obiettivamente una scusa, poiché, nonostante la giovane Ye fosse stata per lungo tempo via, quando ritornava in città si faceva sempre dei giri di esplorazione.
-Seh...Sai che non ci crede nessuno, vero? Sentiamo chi è lui? –chiese il maggiore, mentre sorseggiava il suo amatissimo caffè.
-Ehm...nessuno-rispose alzando gli occhi al cielo con un evidente rossore sulle guance-Comunque si è fatto tardi, dunque vado! Ciao! -esclamò prima di chiudere la porta dietro di sé.
Ci furono alcuni attimi di silenzio, prima che i due rimasti all'ingresso scoppiassero in una fragorosa risata.
-Va bene. Allora io vado Long (lettura: Lon). Ci vediamo più tardi-disse la sorella.
-Ciao sorellina-la salutò prima che lei si fosse diretta all'esterno.
L'aria primaverile la investì in modo così piacevole che sorrise. Prese la bici, mise lo zaino nel cestino anteriore e uscì dal cancello della proprietà.
Pedalava con velocità sostenuta, mentre ascoltava la sua playlist per caricarsi ed essere al meglio delle sue energie. Poi arrivò a destinazione. Ecco il liceo che avrebbe frequentato. Lo UA.
Varcò le porte e parcheggiò la bicicletta, però quando si girò si scontrò con qualcuno, facendola sbattere contro il mezzo appena parcheggiato.
Ecco come iniziare bene il primo giorno. Fantastico.
-Oh scusami! Stai bene? Ti ho fatto male? -esclamò una voce maschile sinceramente dispiaciuta. Alzò lo sguardo e vide dei capelli verdi completamente scompigliati. Ma come...Non era possibile.
-Figurati, sto benissimo. Scusami tu, non stavo guardando dove stavo andando. È il mio primo giorno qui-ribatté lei cercando di sembrare il più naturale possibile.
-Ah davvero? -.
Annuì guardando momentaneamente altrove, per poi riposare lo sguardo sul quel ragazzo. Come poteva essere?
-Sai per caso dov'è la presidenza? -domandò lei per cercare di tirarsi al più presto fuori da quella situazione.
-Certo! Ti accompagno! -replicò facendo strada alla castana, dopo averlo ringraziato.
Cosa ci faceva Midoriya Izuku in quella scuola?
Come al solito Katsuki era il primo ad arrivare in classe e gli piaceva la cosa, soprattutto perché almeno si godeva quei primi attimi di silenzio, prima che...
-Ehi Bakugou! - .
Appunto.
-Che vuoi dannato Pikachu?!-domandò alquanto infastidito dal fatto che avevano interrotto quella pace paradisiaca.
-Su su Bakugou. È solo Kaminari e poi non è molto virile comportarsi così-intervenne Kirishima con un sorriso a trentadue denti.
Il biondo si girò dall'altra parte grugnendo. Per tutto il week-end non aveva pensato ad altro che a lei. A quel giorno.
A quei movimenti così curiosi.
Non riusciva ancora a capire, ma perché?
Man mano l'aula si riempì e quando arrivò anche Deku, i suoi pensieri sulla ragazza furono sostituiti da quelli per lui e il disprezzo che provava ogni volta che era nella stanza. Lo detestava. Come aveva fatto a entrare nella sua stessa scuola? Uno come lui. Uno che non valeva assolutamente niente. Un senza-quirk.
Poi il professore fece il suo ingresso ancora con le bende addosso, suscitando un certo stupore negli studenti e nelle studentesse. Aizawa se l'era vista più brutta rispetto a tutti. Aveva messo a rischio la vita per evitare che i villains toccassero i propri studenti, ma come faceva a essere in piedi dietro la cattedra, nonostante quello che aveva rischiato?
-Buongiorno ragazzi e ragazze-esordì con il suo solito tono trascinato-allora non perdiamo tempo e iniziamo con questa assemblea mattutina col dire che...-l'uomo fu interrotto da qualcuno che bussò alla porta, per poi rivelare la figura di una ragazza con i capelli castani raccolti in una treccia che, a sua volta, era avvolta in uno chignon. Aveva gli occhi castani, leggermente allungati e le labbra rosee. Era abbastanza alta, magra e probabilmente muscolosa visto che aveva delle gambe abbastanza sode.
Per un attimo Bakugou non capì, ma poi gli venne un flash nella testa.
-Vi presento la vostra nuova compagna di classe-la presentò l'insegnante.
Ma chi era quella ragazza?
E perché le sembrava così familiare?
*******
SPAZIO AUTRICE
Secondo voi Kaminari sa fare l'attacco con la coda d'acciaio? Ok la smetto.
Lasciate una stellina o un commento per supportare la storia.
STAI LEGGENDO
Qualcosa in più - Bakugou Katsuki
Fanfic~Tratto dal "Capitolo 11"~ Quegli anni passati senza di lei erano stati colmati solo dall'odio incondizionato per Deku, però al posto di riempirlo, lo aveva svuotato sempre di più. [...] -Senti, so che sei arrabbiato e se vorrai che mi allontani d...