Capitolo 12 "In modo rumoroso"

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Il festival sportivo era finalmente arrivato. C'era aria di festa e di competizione. Gli studenti, le studentesse, gli insegnanti, gli spettatori e le spettatrici erano in fermento. Chiunque era seduto in tribuna era curioso di vedere le nuove promesse della U.A., compresi gli Hero.

-Caspiterina! Che emozione! -esclamò Hagakure saltando sul posto, per quanto il suo quirk lo permettesse.

-Avrei preferito indossare il mio costume-si lamentò Ashido stirandosi la tuta scolastica con le mani.

-Se li mettessimo, saremmo avvantaggiati-intervenne Tokoyami.

-Lo so! -replicò la ragazza dai capelli rosa incurvando la schiena in avanti abbattuta.

La sala d'aspetto della 1^A non faceva eccezione alla tensione per l'evento. Ovviamente c'era chi esprimeva la propria agitazione in modo rumoroso e chi invece era semplicemente in un angolo in silenzio. Si trattava infatti di Ye, che era ormai da un quarto d'ora a meditare su un tappetino da yoga a gambe incrociate. Stava prendendo consapevolezza di ogni muscolo e fibra del suo corpo. Un metodo abbastanza all'antica, ma per lei era uno dei modi più efficaci per calmare la sua mente e controllarla al meglio. Nessuno dei suoi compagni e delle sue compagne si avvicinava al suo angolo di tranquillità, poiché avevano intuito che si trattava di un momento fondamentale per la sua preparazione.

La castana aveva lasciato tutte le preoccupazioni al di fuori dello stadio. Non intendeva deconcentrarsi in un'occasione scolastica che avevano una grossa risonanza mediatica. Voleva fare in modo che potesse dare del suo meglio.

E così, dopo che Todoroki aveva sfidato apertamente Midoriya, il gruppo di ragazzi e ragazze si avviò verso l'ingresso dell'arena. Il nervosismo li colse ancora più forte di prima, finché non svanì come una nuvola di fumo appena videro la folla in visibilio.

Tutte quelle persone erano lì per vedere loro, le nuove promesse del mondo degli Hero.

State a guardarmi!

Il risultato della prima gara fu una grossa sorpresa per tutti quanti, in quando Midoriya, anche senza mostrare neanche una volta la natura del suo quirk, era arrivato primo, seguito da Todoroki e Bakugou. Tutto quello di cui aveva fatto uso il ragazzo dai capelli verdi era stato il cervello e un pezzo di armatura ricavata da un robot del primo ostacolo, il robo-inferno.

Tra i quarantadue classificati c'erano tutti gli allievi della classe A, compresa Ye. Lei si era mossa silenziosamente senza farsi notare, come una piuma cullata dal vento. Come Izuku non aveva mostrato alcuna traccia del suo quirk, lo stesso aveva fatto lei, con la differenza che uno era arrivato primo, mentre l'altra era arrivata tra il decimo e il ventesimo posto. In compenso entrambi avevamo mostrato buone capacità atletiche e di valutazione, requisito fondamentale per essere un Hero.

In tutto ciò c'era qualcuno che era sospettoso riguardo alla questione delle unicità di entrambi i partecipanti, in particolar modo in quella della ragazza. Durante gli esami d'ingresso lei aveva mostrato un assaggio del suo potere, mentre durante la prova non ne aveva usato nemmeno un briciolo. Una sola domanda: perché?

Per caso era come Kaminari che si scaricava come una pila? Oppure era stata una scelta arbitraria? Chi lo poteva sapere era solo lei e Bakugou poteva solo struggersi pensandoci.

Nello stesso momento di quelle elaborazioni di teorie contorte, la castana stava guardando il tabellone dove era elencata la classifica. Avevano annunciato che la seconda prova sarebbe stata una lotta sulle spalle, ma non sapeva proprio con chi allearsi. I suoi compagni avevano già formato delle squadre e lei non sapeva con chi allearsi, poiché tutti gli altri facevano parte delle altre sezioni.

-Ehi tu-la chiamò qualcuno alle sue spalle che, una volta girata, si rivelò essere un ragazzo dai capelli lunghi viola e la pelle molto pallida.

-Ciao-.

-Comunque non sapevo che esistessero elementi così scarsi nella sezione per eroi-la provocò. Quell'individuo aveva qualcosa di ambiguo e il suo quirk, ancora una volta, glielo confermò.

-Ma davvero? -domandò con un sorriso ironico. Il ragazzo spalancò leggermente gli occhi contornati dalle scure occhiaia.

-Come...-ci accinse a dire.

-Comunque sono nuova-disse lei scrollando le spalle.

-Pe...perché non sei in trance? -chiese interdetto.

-È quello che avrebbe dovuto farmi la tua unicità? Farmi andare in trance? -ribatté la castana incuriosita. Il ragazzo annuì debolmente.

-Che abilità interessante. Che ne dici se facciamo squadra? -replicò la cinese. Il viola la guardò tra il sorpreso e il dubbioso, per poi annuire per la seconda volta. Si presentarono e poi studiarono una tattica molto semplice, ma efficace.

Shinso era ancora perplesso da Ye. L'aveva intravista durante la prima gara, ma tutto quello che aveva fatto era stato fare affidamento sulle sue capacità atletiche e di combattimento. Aveva una tecnica molto raffinata ed estremamente calcolata come se qualcuno le avesse anticipato la natura del primo step del festival sportivo. Nonostante quei pensieri, che avevano un che di complottista, era sicuro che la castana si fosse semplicemente allenata duramente e avesse solo molta tecnica.

Negli ultimi minuti che rimasero per formare le squadre il duo reclutò altri due ragazzi, tra cui Ojirou. Hitoshi li aveva reclutati facendo il lavaggio del cervello, ma Xingming fece in modo che fossero coscienti e lavorassero al cento per cento delle loro capacità.

Durante la prova furono silenziosi ed efficienti, fino ad arrivare al terzo posto. Ora rimaneva solo un altro piccolo salto per la vetta.

-Ehi Ye, posso parlarti? -chiese Ojirou appena scattò la pausa pranzo.

-Certo dimmi tutto-ribatté.

-Stavo pensando di ritirarmi dal torneo finale-annunciò il biondo con espressione tormentata sul volto.

-Perché? -domandò lei perplessa in un primo momento.

-Non mi sembrerebbe corretto nei confronti degli altri miei compagni. Vedi, quel ragazzo con cui abbiamo fatto squadra, Shinso, mi ha fatto il lavaggio del cervello e finché tu non mi hai risvegliato ho un vuoto-spiegò lui accentuando il suo tormento torturandosi le mani.

-Capisco. Se credi che sia giusto così, non sarò certo io a fermarti-rispose la castana, mettendo una mano sulla spalla del ragazzo come segno di supporto e ciò lo rese visibilmente sollevato.

-Ti ringrazio molto della comprensione, Ye-disse Mashirao inchinandosi.

-Comunque mi devi dire come fai ad avere questa struttura fisica-replicò Xingming con fare scherzoso.

-Se vuoi qualche volta ci alleniamo così ti faccio vedere-propose l'altro, mentre si incamminavano verso la mensa per pranzare.

-Volentieri, mi farebbe molto piacere! -.

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SPAZIO AUTRICE

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