Capitolo 9 "Più vivo rispetto al solito"

17 3 0
                                    

-Ma dove saranno...-.

Era sabato mattina e Xingming era in camera sua a cercare dei dannati inibitori, di cui non poteva fare a meno neanche per un secondo. Esattamente gli stessi che una persona poteva spacciare per dei normalissimi orecchini. Quegli aggeggi le permettevano di vivere una vita più semplice di quella che avrebbe vissuto normalmente, però un piccolissimo dettaglio ritardava quella tanto agognata vita spensierata a cui aspirava. Già, proprio il potere che aveva ereditato da suo padre, anche se non era l'unico ingombrante dettaglio della sua vita.

Il suo quirk era un'arma molto potente verso gli altri e verso se stessa, insomma una vera spina nel fianco. Tutto partiva dalla sua mente e grazie a questa poteva fare qualsiasi cosa ella volesse, ma il punto era proprio questo. Nonostante si fosse addestrata per molto tempo per controllarlo al meglio, aveva preso alcune contromisure per evitare che accadesse, per non dire si ripetesse, un evento spiacevole. Il suo quirk non era sono un'arma. Era una parte di sé.

E precisamente quei pezzi di metallo non gliela facevano odiare quanto avrebbe potuto.

Però, purtroppo, nessuna traccia di quelli.

Sbuffò frustrata.

Possibile che li avesse persi? Dopo tutto in otto anni non li aveva mai perduti.

Ci ragionò su con una mano sul fianco e prendendosi il labbro inferiore tra le dita dell'altra.

Forse li aveva smarriti quando hanno fatto l'esercitazione alla USJ, avrebbe spiegato anche quel forte mal di testa che l'aveva accompagnata per il resto dei giorni scolastici.

Si mise una mano sulla fronte e si sedette stremata dalla paura di aver perso qualcosa di così importante.

-Non è possibile- e con quell'affermazione fece uscire un suono gutturale dalla bocca.

Aveva degli inibitori di riserva, ma quello che non trovava era stato il primo che le avevano dato. Era un anello da mettere attorno all'elice con alcune foglie di bambù dorate.

Aveva un valore affettivo davvero importante e non riusciva ad arrendersi alla possibilità di non averlo più indietro.

Magari con un po' di fortuna l'avrebbe trovato.

Ma chi voleva prendere in giro.

Se la vita le aveva insegnato qualcosa era che la fortuna non esisteva quando la cercavi. Si doveva...arrendere.

-No, non voglio-disse fra sé e sé la ragazza.

Sarebbe stata decisamente un'esagerazione dire che quella parola non esisteva nel vocabolario di Xingming, poiché, lei più di tutti i suoi coetanei, sapeva cosa voleva dire arrendersi quando era necessario.

Aprì la cassettiera vicino alla scrivania e scelse gli accessori che desiderava indossare quel giorno. Decise di prendere degli anelli di rame (n. d. a.: per chi non lo sapesse il rame ha degli effetti benefici sul campo magnetico umano e per quanto riguarda l'ansia e lo stress) che facevano un perfetto contrasto con la pelle chiara e leggermente abbronzata della castana.

Poi aprì il cassettino più in basso fatto completamente di piombo e scelse una semplice spirale per ornare il contorno del suo orecchio destro.

Si diede un ultimo sguardo allo specchio e poi scese le scale.

---

Il campanello della casa suonò.

-Devono essere loro! – esclamò la donna dai capelli biondi emozionata, per poi precipitarsi alla porta veloce come una gazzella. Sabato era arrivato e la famiglia Bakugou si era preparata ad accogliere quella dall'altra parte della strada al completo come ormai otto anni prima.

Qualcosa in più - Bakugou KatsukiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora