Finn's pov
Era passato un mese da quando se n'era andata e due settimane dall'ultima volta in cui l'avevo vista. Avevo sbottato quel giorno, avevo tirato fuori tutto quello che avevo dentro. Speravo che almeno così sarebbe rimasta, invece no. Se n'era andata e non sapevo se sarebbe tornata. Sua madre e Charlie erano raramente in casa e la cosa che mi sconvolgeva di più è che quando c'erano, sembrava come se non fosse successo nulla. Salutavano me e i miei genitori normalmente, con un sorriso stampato in faccia e alcune volte si fermavano anche a casa nostra.
Ok io avevo detto a Millie che poteva andarsene se voleva, ma pensavo anche che sarebbe tornata dopo pochi giorni e invece no. Sadie era disperata, perché non era mai successa una cosa del genere, per fortuna che c'era Cal che le era stato molto accanto e riusciva a tirarla su di morale, mentre io pretendevo che tutto andasse per il meglio, ma probabilmente era una cosa che pensavo solo nella mia testa, visto che tutti mi chiedevano cosa avessi che non andava.Eravamo al solito tavolo in mensa, io, Sadie e Cal, ma mancava Millie e non mancava solo al tavolo, ma mancava anche a me. Mi mancava tantissimo. Ormai facevamo tutto insieme e non averla più nelle mie giornate era veramente straziante. Iniziai a fissare il suo posto vuoto, proprio davanti a quello mio e strinsi il labbro inferiore cercando di nascondere la tristezza, la rabbia e tutte le altre emozioni che avevo dentro. "F-finn, stai sanguinando" mi disse la rossa indicando il labbro. Portai la mano sul labbro e cazzo sì, stavo sanguinando. "Amico devi stare tranqu-" non feci finire la frase al mio migliore amico, che di colpo sbottai, di nuovo "No Cal, non devo stare tranquillo. È da un cazzo di mese che lei non c'è ed è da un cazzo di mese che tu mi dici che devo stare tranquillo, che lei ritornerà e che è solo una questione di tempo. Ma sono passate settimane e indovina? Lei non è qui ed io sto andando fuori di testa. Mi esplode il cervello e mi sento vuoto, ok? Mi manca. Mi manca tantissimo e anche solo il fatto che non sia voluta restare per farsi aiutare mi fa sentire una merda" urlai, con gli occhi che mi bruciavano e il petto che esplodeva. Mi guardai intorno, ovviamente tutti avevano sentito, poi mi rigirai verso i miei amici: Sadie era quasi in lacrime e Cal era sconvolto. "Scusate" dissi con voce flebile scuotendo la testa e me ne andai da lì. Avevo gli occhi di tutti puntati addosso, mi sentivo bruciare, quindi cercai di raggiungere il bagno il più fretta possibile. Mi guardai allo specchio con le mani appoggiate al lavandino, avevo gli occhi rossi e non riuscii neanche a guardarmi. Chiusi gli occhi per cercare di calmarmi, ma non funzionò. Iniziai a piangere e giuro che non lo facevo quasi mai e questo mi fece capire che per Millie provavo qualcosa di veramente molto forte. Mi risciacquai la faccia e nel mentre entrò Cal. "Finn, amico tutto ok?" mi chiese preoccupato dopo avermi visto in lacrime, ma non riuscii a dire nulla e lo abbracciai "Scusami per prima, è che non ce la faccio più" "Finn non importa, capisco come ti senti. Sono io quello che deve scusarsi. Avrei potuto starti più accanto in queste settimane" mi disse sciogliendo l'abbraccio "Sadie era più importante, lei è sola ora come ora ed io pensavo di cavarmela senza chiedere aiuto" abbassai lo sguardo mentre Cal portò la sua mano sulla mia spalla "Amico, ascoltami. So che stai facendo di tutto per stare bene e che hai fatto di tutto per trovare Mills, ma se la sua famiglia sta bene vuol dire che anche lei è al sicuro" sospirò "e so che sei stufo di sentirtelo dire, ma lei tornerà." Annuii, arrendendomi alla realtà dei fatti. Suonò la campanella "Hai lezione?" mi chiese Cal "Sì, ma non me la sento di farla" "Bene, allora anche io la salto, andiamo da qualche parte e passiamo una giornata tra maschi" sorridei e annuii "Ma Sadie?" "Tranquillo, lei aveva già finito le lezioni. Ora andiamo"
Finalmente avevo passato una giornata con il mio migliore amico, senza troppi pensieri per la testa. Non mi divertivo così da un sacco di tempo. Siamo andati al Mcdonald's e ci siamo ingozzati di panini e schifezze varie, poi Cal mi ha portato in un posto fuori città, in una specie di campo da basket; c'erano una decina di ragazzi che giocavano con una palla molto vecchia, come se non potessero permettersi di meglio. Io avevo smesso di andare agli allenamenti perché non me la sentivo, ma vedendo questi ragazzi così appassionati mi aveva fatto cambiare idea.
Dopo esserci fermati al supermercato Cal incontrò sua madre. "Oh dio, c'è mia madre" "Ciao ragazzi" disse la donna "Ciao tesoro, che ci fai qui?" chiese a Cal "Giornata tra ragazzi" rispose un po' imbarazzato. In queste situazioni diventa sempre rosso in faccia, si vede che non gli piace parlare con sua madre in pubblico. "Se vuoi puoi venire con me a casa, è un po' tardi. Finn vuoi un passaggio?" mi chiese "Oh no grazie, credo che andrò in autobus. Ci vediamo domani amico" conclusi rivolgendomi al corvino "Va bene Finn, a domani".
Salii in bus che passò per un posto già conosciuto. Era tutto molto verde, c'erano molti alberi e qualche casa qua e là e poi la vidi. La vecchia casa di Millie. "Scusi, potrebbe fermarsi qui?" Chiesi all'autista che si fermò subito. Mi avviai verso la casa, sperando magari di trovarci Millie, ma la porta era chiusa, come tutti i balconi. Era esattamente come l'ultima volta che la vidi, cioè quando si era trasferita.
Ormai la cazzata l'avevo fatta, il prossimo bus sarebbe passato dopo più di un'ora ed io ero lontanissimo da casa mia, così decisi di avventurarmi un po' nel bosco vicino la vecchia casa di Millie. Lei mi diceva che ci andava quando aveva bisogno di tranquillizzarsi, quando voleva un po' di pace. Era un bosco veramente bello, pieno di alberi di qualsiasi tipo, vecchie foglie secche risalenti alla stagione precedente e un po' di rocce sparse. Poi vidi una specie di casetta, fatta sempre di roccia e sentii un rumore. Ero spaventato lo ammetto, ma mi avvicinai comunque. Aprii lentamente la porta fatta di legno e la vidi. "Oddio, Millie"
Si girò lentamente e la scena era straziante. Indossava una lunga maglietta bianca che la copriva fino alle ginocchia, la stessa che aveva l'ultima volta che la vidi, ma questa volta era sporca anche di sangue, proveniente dai suoi polsi. Mi guardò lacrimante senza dire una parola ed io mi avvicinai "M-millie, che ti succede?" chiesi prendendole i polsi tagliati. "M-mi dispiace t-tanto Finn. Scusa se me ne sono andata così senza dirti nulla, ma ti prometto c-che..." continuò a singhiozzare per poi iniziare a tirarmi dei pugni sul petto, ma che non mi fecero nulla; era troppo debole per fare del male. "Mi dispiace, mi dispiace Finn, perdonami. Scusa" mi disse in un pianto disperato e urlando, poi si lasciò cadere, sporcando anche me col suo sangue "Millie" mi abbassai insieme a lei portandole una mano in viso e spostandole i capelli dagli occhi. "È tutto ok" la abbracciai forte a me, come se fosse la cosa a me più preziosa.Heii, come promesso ecco il capitolo. Sinceramente mi piace molto questa parte della storia e anche nelle prossime parti succederanno molte cose. Buona lettura💚 (ora pubblico anche il capitolo di "Stay with me")
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waited for you
RomanceQuesta è la storia di due ragazzi che frequentano la stessa classe da tre anni. Finn Wolfhard: ragazzo misterioso che vive nel suo "mondo" non riuscendo a stringere dei legami. Millie Brown: ragazza introversa a cui basta un po' di gentilezza per fa...