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Finalmente la mia vita stava avendo davvero un senso, ero al quarto anno di liceo, praticamente quasi alla fine della mia adolescenza. I 18 anni si avvicinavano e pensavo che finalmente avrei potuto fare davvero quello che volevo, l'euforia di raggiungere una tale tappa mi assaliva ormai da qualche mese tolto il fatto che stavo attraversando gli anni migliori della mia vita anche se a volte non sembrava, anzi per niente. Era il mio quarto anno di liceo Classico e nel periodo invernale il preside e il consiglio di classe ci avevano concesso di fare un campo scuola invernale per due settimane. La cosa mi allettava molto perché finalmente dopo quattro anni si erano decisi di farci fare un esperienza simile.
Stavamo per partire per le alpi, una tappa magnifica! Le mie prospettive erano divertimento , la maniera con la quale qualunque altra adolescente avrebbe pensato di passare quei 14 giorni. Mi sarei potuta divertire davvero e riscattare gli altri quattro anni dove non avevamo fatto altro che curvarci la schiena sopra i libri, e lo avrei fatto soprattutto con Cleo, la mia migliore amica.
Inoltre non nascondo che da qualche anno mi piaceva un ragazzo, Dylan, ma lui come tutti gli altri non mostrava abbastanza interesse per me a parte studiare insieme qualche pomeriggio. E io non avevo mai avuto il coraggio sufficente per affrontare la situazione; ogni volta che ci pensavo mi saliva il cuore in gola. D'altra parte mi consolavo pensando che forse l'unica cosa che gli mancava , e che speravo fosse quella, era un segnale da parte mia e una più sicurezza da parte sua; ma di certo non stavo a perdere tempo a capire i ragazzi. Riflettendoci due settimane, però, potevano essere l'occasione giusta. Lui era davvero bello mentre io ... una qualunque. Portava quasi sempre magliette a maniche corte, anche di inverno e mi chiedevo come facesse . Aveva un fisico davvero stupendo anche se non ne ero a conoscenza per eventi personale e a volte si poteva vedere la tartaruga che di certo non passava inosservata da tutte le ragazze sotto la maglietta. Nonostante ciò non era piuttosto massiccio e mi piaceva, la modestia mi piaceva, la semplicità in certi versi. Portava capelli scuri quasi corvino che usava spostarli verso l'alto, ormai era un gesto automatico che faceva quasi ogni volta e io non mi ero mai stancata di guardarlo .L'unica cosa che non mi andava a genio era il suo isolarsi con i suoi soliti amici tagliandosi dalle altre amicizie e persone, a volte limitavano anche i nostri incontri di studio e in generale, era ovvio che preferiva loro .
Il gruppo classe, a mio parere e non solo , non era per niente omogeneo : Io credo di essere stata l'unica nella classe ad avere un'amica così fantastica come Cleo, una vera amica e non "usa e getta". E anche se lo negavamo da anni la classe era divisa e formata da sottogruppi uniti ovviamente da affinità personali come quelle che andavano davvero bene a scuola e che non parlavano d'altro , quelle due ragazze che non sembrava nemmeno che facessero parte di una classe, un unico gruppo di ragazzi unito dalle stesse passioni , forse quello più unito e poi quelle in numero maggiore che si sentivano importanti, il centro dell'attenzione e gli altri glielo facevano pensare , questo era il bello , "Galline" così chiamate da me e Cleo. Oltre a loro a rovinare la classe c'era Harold, il gradino più basso della scala delle persone più virtuose, definito da molti "il donnaiolo", preceduto dalla fama. Non ero d'accordo con lui, per niente, provavo così tante sensazione e emozioni che non lo capivo, prevalentemente erano odio e frustrazione. Diciamo che non lo sopportavo proprio a pelle, lo evitavo e basta, i nostri principi non ci permettevano di fare altro; ci provava con tutte e da quello che si diceva in giro di lui si era fatto metà scuola , davvero bella fama! Eppure ci conoscevamo da quando si era trasferito dall'Inghilterra circa in quinta elementare, davvero tanto e le nostre strade si erano incorciate così tante volte che lo potevo considerare un fratello da quanto avevamo condiviso, ma era cambiato, con il tempo , con le frequentazione , con le circostanze e ormai me ne ero fatta una ragione , tanta gente cambia con il tempo. E nonostante tutto ci ingoravamo per non litigare.
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Teenage Dream I
RomanceA quel punto sia Emma che lui si lanciarono uno sguardo da compiaciuti, era ovvio: avrebbero dormito insieme! Da quel poco che avevo sentito e capito.La prof. continuava a camminare verso l'albergo, probabilmente si era accorta della complicità tra...