-Io sono qui per sostenerti- mi rassicurò il biondo, accarezzandomi dolcemente il viso con il dorso delle dita -So i rischi che corro, non devi preoccuparti per me. Troveremo una soluzione insieme- ci pensai un attimo, poi annuii. Nonostante fossi incline a voler fare tutto da solo, senza Erwin avevo la sensazione di essere solo, scoperto, quindi accettai l'idea di farmi appoggiare da lui, ancora una volta.
I miei occhi iniziarono a indugiare sul suo viso, sui suoi alti zigomi nobili e quel suo naso dritto e lungo, per non parlare delle due sfere celesti che mi fissavano di rimando, così grandi ed espressive; più lo guardavo e più uno strano calore aveva iniziato a pervadermi, mi stava dando alla testa e arrossando le guance
-Ti senti bene?- chiese innocentemente il biondo, spostando il bacino in modo da mettersi seduto, ma nel farlo urtò il mio fondoschiena con la sua coscia e mi lasciai sfuggire un piccolo gemito. Erwin si pietrificò nella posizione in cui era, guardandomi con occhi sbarrati dalla sorpresa; mi tappai la bocca con una mano, così velocemente che mi schiaffeggiai da solo nel farlo, il mio sguardo allibito incontrò quello del biondo, divertito e incredulo al tempo stesso. I suoi occhi indugiarono sul mio viso arrossato dal calore e dall'imbarazzo, scesero lungo il mio torso, come per imprimersi nella testa l'immagine che aveva davanti; la sua espressione mutò in un sorrisetto malizioso, quando si rese conto dell'eccitazione visibile tra le mie gambe
-Tsk, smettila di fissarmi- sbottai, dopo aver riacquistato l'uso della parola
-E perché dovrei, sei uno spettacolo- rispose lui, senza distogliere lo sguardo, quell'affermazione fu la goccia di troppo, mi sembrava che il cervello stesse facendo la sauna, ma se Erwin voleva giocare non mi sarei tirato indietro
-Hai intenzione di stare a guardare tutta la notte?- chiesi stizzito, ormai ero troppo ebbro di quella strana eccitazione e la ragione aveva definitivamente abbandonato la mia mente, per fare spazio al puro istinto; Erwin spostò finalmente gli occhi sui miei, con sguardo interrogativo -Sei bravo solo a fissarmi o hai intenzione di darti da fare?- lo provocai, mettendomi a cavalcioni su di lui, bacino contro bacino. Fu difficile trattenere un secondo gemito. Il biondo mostrò un leggero ghigno quando mi feci avanti, avvinghiandogli le braccia al collo e sospirando ad un soffio dalle sue morbide labbra carnose, le sue mani si mossero da sole e si posarono sui miei fianchi, premendomi ancora di più a lui; il calore che prima sentivo alla testa si era concentrato nella zona inguinale e mi stava facendo impazzire. Finalmente mi decisi a spezzare quella tensione, presi il suo labbro inferiore tra i denti e lo leccai leggermente, poi feci incontrare le nostre bocche, affamate dal ricordo del sapore dell'altro, le nostre lingue si avvinghiarono, ancora e ancora. Le mani del biondo scesero lentamente lungo il bacino e afferrarono il mio fondoschiena con decisione, la mia testa si gettò all'indietro, quasi da sola, e la schiena si inarcò mentre un rumoroso gemito usciva dalla mia bocca; Erwin ne approfittò per lasciarmi un bacio sul collo, esposto davanti a lui
-Non mi ero mai accorto che fossi così sensibile- sussurrò a pochi centimetri dalla mia pelle, sospirai e raddrizzai la testa con un grande sforzo
-Non sono affatto sensibile- assicurai, ma non potei fare a meno di strizzare gli occhi e trattenere un respiro di piacere, quando il biondo affondò nuovamente le dita nella mia carne -È solo colpa tua- lo accusai, mentre mi alzava la maglietta con impazienza, allungai le braccia per aiutarlo e subito il pezzo di stoffa finì lanciato dall'altra parte della stanza, mentre il mio petto veniva riempito di baci e morsi famelici; affondai le dita in quei capelli morbidi e dorati, godendomi la sensazione umida della lingua che passava sulla mia pelle.All'improvviso il ricordo di ciò che era successo in quello sgabuzzino degli attrezzi mi attraversò la mente, seguito dal ricordo più lontano di un buio corridoio pieno di casse di legno. E di colpo mi sentii colpevole. Come potevo godere della presenza di Erwin in quel modo, se pochi giorni prima mi ero fatto Eren, sul posto di lavoro per giunta
-Aspetta- la mia voce nervosa echeggiò nella stanza, il biondo si staccò dal mio petto e mi guardò preoccupato
-C'è qualcosa che non va?- chiese -Sto facendo qualcosa di sbagliato?-
-No, no- lo rassicurai piano -Non sei tu- mi passai una mano dietro il collo, per l'imbarazzo; avrei dovuto dirglielo? Senza dubbio il momento sarebbe stato rovinato, cosa avrei dovuto fare allora? Quello che avevo fatto poteva considerarsi tradimento? In fondo tra noi due non c'era niente di ufficiale
-Sei teso- constatò, portando le mani alle mie spalle e massaggiandole leggermente -Rilassati, siamo io e te- sorrise -Non è la prima volta che ci ritroviamo così-
-È diverso- balbettai, distogliendolo sguardo dal suo -Questa volta è diverso- lui si accarezzò il mento con una mano e ci pensò un attimo, prima di rispondere
-Hai ragione, me ne ero accorto anche io- la sua mano tornò ad accarezzarmi i capelli e spostò delicatamente alcune ciocche corvine, che si erano lasciate cadere sui miei occhi -È diverso- concluse
-Ma sei sicuro che sia quello che vuoi?- chiesi ansioso -Pensaci, è davvero giusto quello che stiamo facendo?-
L'espressione contenuta di Erwin si aprì in un grande sorriso e si lasciò andare in una risata confortevole
-Ma certo che si-
-Davvero?-
-Davvero- si appoggiò con i gomiti al bracciolo dietro di sé -Sei un po' più tranquillo ora?- annuii, fissando un punto nella sua maglietta -Non ti starai pentendo di ciò che hai iniziato?- si preoccupò all'improvviso
-No!- mi accorsi troppo tardi della mia reazione eccessiva -Scusa, volevo dire...- il biondo scoppiò a ridere di nuovo
-È strano vederti così insicuro- ammise -Sembri un'altra persona rispetto alla belva famelica di poco fa-
-Ho rovinato l'atmosfera con le mie stronzate- mi irritai con me stesso, stringendomi la base del naso
-No, anzi- ridacchiò lui -Guarda- spostai lo sguardo verso il basso, il punto indicato dal suo cenno, e spalancai la bocca; quando si era gonfiato fino a quel punto? Ormai i pantaloncini del biondo sembravano sul punto di esplodere
-Cazzo- esclamai, senza pensarci
-Lo è- confermò lui, gli rifilai un'occhiataccia e lui sorrise; poi allungò una mano e la portò al mio mento, passandomi lentamente il pollice sulle labbra, che io leccai prontamente, e sussurrò con voce roca
-Allora, hai intenzione di togliermi questa maglietta o no?- una vampata di calore mi stuzzicò la base del collo, come diavolo faceva ad essere così dannatamente provocante? Senza farmelo ripetere di nuovo, sfilai la maglia bianca dal suo busto e la gettai via.Bastò uno sguardo, i nostri occhi si incontrarono una sola volta; Erwin rotolò su un lato, scambiando le nostre posizioni e mi ritrovai completamente disteso, con il corpo del biondo a sovrastarmi; aveva delle spalle enormi e un busto dritto e proporzionato, muscoli scolpiti e asciutti, notai che era leggermente sudato da una goccia che si stava facendo strada lungo la scapola. Mi sforzai di tornare concentrato solo quando sentii il biondo maneggiare con la fibbia della mia cintura, le sue dita erano troppo grandi e facevano fatica a farsi strada; senza pensarci lo aiutai a slacciarla, lui non perse tempo e subito mi sfilò con facilità sia i pantaloni che i boxer in un colpo solo, scoprendo la mia erezione pulsante. Uno spasmo scosse tutto il mio corpo quando Erwin cominciò a toccarmi
-Ho la mano fredda?- chiese, mantenendo la voce bassa; mi ci volle qualche secondo per accorgermi che aveva parlato e ancora di più per racimolare le forze per rispondere
-No- balbettai, la mia voce era molto meno controllata della sua e ogni mia parola veniva accompagnata da un lento ansimare.
-Erwin- sospirai -Togliti i pantaloni- era quasi un ordine, nonostante avessi già la mente annebbiata ero riuscito a mettere insieme un tono abbastanza autoritario e a quanto pare aveva fatto il suo effetto; il biondo mi guardò divertito e sospese la sua attività, per portare entrambe le mani verso il suo bacino e togliere finalmente anche gli ultimi indumenti rimasti a coprire il suo corpo; spalancai la bocca davanti a quello spettacolo, una fitta mi prese lo stomaco, non riuscivo a distogliere lo sguardo da quell'enorme...
-Cazzo!- esclamai per la seconda volta, non curandomi del fatto che a quell'ora tarda i vicini stessero già dormendo da un pezzo -Quella cosa non ci entra nel mio culo- Erwin si mise una mano davanti alla bocca, nascondendo un sorrisetto divertito, davanti ai miei occhi allibiti.
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Criminal Blood
Random«sei un criminale, ce l'hai nel sangue» - Pov: Levi Pairing: Eruri - Modern au (n.b. non è una levixreader, lo doveva essere in principio)