Sensation

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Non so quanti bicchieri di vodka avessi bevuto, oppure erano martini? Ormai ero ubriaco da un pezzo, come la maggior parte della gente lì dentro.

Eren e Petra stavano cantando al karaoke una canzone indistinguibile, Eren era così andato che non azzeccava neanche una nota, scatenando le risate di tutti; io stavo tranquillamente ballando con Alis, anche se mi tenevo a malapena in piedi. Quando i due ragazzi ebbero finito di cantare, lei mi spinse nello spiazzo in mezzo ai divanetti "perché non canti qualcosa?" aveva detto ridendo. La mia apparizione era stata acclamata da tutti, così mi schiarii la voce e presi il microfono in mano; tra le canzoni che potevo scegliere mi buttai sul rock e selezionai Evil Angel di Breaking Benjamin.

Cominciai a cantare, mandando a quel paese tutto quello che mi circondava e ascoltando solo la musica. Mi era sempre piaciuto cantare, ma era una passione che tenevo da sempre nascosta e per questo motivo tutti erano rimasti sbalorditi dalle mie doti canore(nonostante l'effetto dell'alcool). Ecco la mia parte preferita

Put me to sleep, evil angel

Open your wings, evil angel

Fly over me, evil angel

Why can't I breathe, evil angel?

L'assolo che seguì mi entusiasmò più del dovuto e mi scatenai, fingendo di suonare una chitarra elettrica. Avevo catturato tutti con la mia performance e quando finii di cantare ricevetti un sacco di pacche sulle spalle e mi vennero offerti altri alcolici che non seppi rifiutare; ero forse al terzo bicchiere di fila, quando una mano mi afferrò per la spalla. Voltai la testa e riuscii a distinguere Erwin, anche se era un po' mosso e ogni tanto si sdoppiava

-Cosa vuoi?-

-Niente-

-Allora perché mi tieni la spalla?-

-Stavi cadendo- rimasi perplesso un attimo

-Non è vero- il biondo sospirò rammaricato

-È meglio se torniamo a casa- mi opposi, dicendo che stavo bene e che non volevo ancora andare via, ma mi mangiai metà delle parole che volevo dire e mi morsi anche la lingua. Ormai ero andato, tutto girava senza sosta e rischiai di cadere di nuovo; Erwin mi appoggiò su una delle sue spalle e avvisò tutti che ce ne stavamo andando, gli altri ci salutarono allegramente e uscimmo dalla stanza.

Mentre Erwin faceva le scale rischiai di vomitargli addosso e lui si allarmò terribilmente, così si affrettò a portarmi fuori dal locale. Raggiunta la sua macchina, mi appoggiò sul sedile del passeggero e mise in moto. Mi sentivo euforico, ogni tanto ridacchiavo tra me e me senza un vero motivo, ciò che vedevo era preoccupante: era tutto rosso e verde, oppure giallo e non distinguevo nulla; ma in quel momento non me ne preoccupavo troppo, senza accorgermene mi addormentai.

Passò del tempo, non so precisamente quanto; quando i miei sensi cominciarono a risvegliarsi, mi accorsi che qualcuno mi stava trasportando, poi sentii il rumore di una chiave e una porta che si chiudeva. Aprii gli occhi e vidi Erwin inginocchiato di fronte a me, ero seduto per terra, la schiena appoggiata al muro; mi ricordai che non ero affatto sobrio, a causa del mal di testa e mugolai qualcosa

-Sei proprio un'irresponsabile- mi accusò lui, posai lo sguardo sul suo

-E con questo?- chiesi con aria di sfida, mentre facevo una smorfia e cercavo di non rigettare i miei succhi gastrici. Il biondo sbuffò e mi prese per i fianchi, sollevandomi

-È meglio se resti qui per stanotte, non me la sento di lasciarti da solo in queste condizioni- entrammo nella sua camera da letto, era buio e non si vedeva molto se non gran parte del letto, che era illuminato dalla luce lunare –Finiresti per fare qualche stronzata- ignorai la sua istigazione, in quel momento ero concentrato su altre cose. Più precisamente su quelle braccia muscolose che mi avevano avvolto il corpo e le mie gambe, avvinghiate attorno alla sua vita, non sapevo nemmeno come ci erano finite là, il cuore mi batteva forte nel petto; feci scivolare le mani ,che poco prima tenevo sulle grandi spalle del biondo, lungo il suo collo, fino ad accarezzargli dolcemente i capelli. Lo sentii sussultare leggermente, era stupito dal mio gesto, ma dopotutto lo ero anch'io. Non sapevo cosa stavo facendo. Lui fece allontanare i nostri corpi quel che bastava a guardarci negli occhi, voleva senz'altro chiedere cosa diavolo stessi facendo, ma non una parola uscì dalla sua bocca. Il suo sguardo vagò sul mio volto, nel frattempo io combattevo contro un'istinto che cercava di prendere il sopravvento; tuttavia ,quando i suoi occhi si fissarono di nuovo suoi miei, mi accorsi che resistere era diventato impossibile. Probabilmente in quel momento il mio sguardo sembrava quello di una belva assetata di sangue che si prepara a divorare la sua preda, l'unica differenza era che non desideravo il sangue.

Non potevo più resistere, chiusi gli occhi e lo baciai, stringendo tra le dita il retro del suo collo. Nonostante non fosse un bacio passionale, sentii un'enorme scossa passarmi per il corpo ed ebbi la percezione che il mio cuore potesse esplodere da un momento all'altro; quando mi staccai lentamente, tornai a fissare i suoi occhi azzurri, cosa che se fossi stato sobrio non avrei mai avuto il coraggio di fare, non riuscivo davvero a capire cosa gli passasse per la mente in quel momento, ma non ci volle molto per comprenderlo.

Mi lasciò cadere sul letto, misi le mani all'indietro e le appoggiai al materasso, prima di finire totalmente disteso, ma prima di riuscire a fare qualunque cosa lui era già a cavalcioni su di me ed il suo petto sfiorava pericolosamente il mio naso. Alzai lo sguardo per incontrare il suo, lo osservai mentre perdeva il controllo, poco a poco: mi spinse contro il materasso e appoggiò le mani affianco alla mia testa, nei suoi occhi ora vedevo solo desiderio. Cinsi i suoi fianchi con le mie mani e le passai su tutto il suo corpo, lentamente, fino a salire nuovamente sul collo e spingerlo verso di me, facendo incontrare di nuovo le nostre labbra. Non ci volle molto prima di abituarsi a quella magnifica sensazione; le nostre lingue danzavano assieme una danza piena di lussuria, facevamo brevi pause solo quando restavamo a corto di fiato, le mani del biondo avevano percorso tutto il mio corpo molte volte, liberandolo dalla stretta della maglietta, prima di lasciare che le sue labbra si fiondassero sul mio petto, lasciando baci umidi e leccandone la superficie. Emisi un mugolio basso e intrecciai le dita nei suoi capelli, godendomi quella nuova sensazione

-Erwin- lo chiamai, in un sospiro. Mi resi conto di quello che avevo appena fatto e arrossii pesantemente, chiamare il nome della persona che era stata il mio tutore e il mio attuale capo in quel modo, era imbarazzante. Lui alzò lo sguardo verso di me e ridacchio leggermente, vedendomi in quel modo. Lo maledissi a bassa voce, ma fui interrotto da un bacio, che il biondo mi aveva stampato. Mi avvinghiai di nuovo a lui, non capendo ancora come fosse potuto succede tutto quello; probabilmente non avevo mai avuto una sensazione come quella prima.

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\( e u e )/

we pray for Eruri.

-Ackerman

Criminal BloodDove le storie prendono vita. Scoprilo ora