The Morning After

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Un fascio di luce solare era riuscito a fatica a farsi strada tra le tende ed era arrivato al mio viso, facendomi strizzare gli occhi e svegliandomi dal mio sonno leggero. Aprii piano gli occhi e mi misi a sedere, con la testa dolorante e la bocca asciutta. Mi resi presto conto che non mi trovavo nel mio appartamento, ma in quello del biondo; ricordavo vagamente gli avvenimenti della sera precedente: l'alcool, la musica e altro alcool... una cosa mi sfuggiva, come ero arrivato nel letto di Erwin?

Mi alzai in piedi lentamente, barcollai un po' e mi appoggiai al muro; decisi di cercare il padrone di casa, così uscii dalla stanza ed esplorai l'appartamento: scoprii che il bagno era munito di una vasca da bagno molto grande, il salotto era come lo ricordavo, c'era anche un piccolo studio e la cucina. Erwin non era in nessuna di queste stanze, ma mi aveva lasciato la colazione pronta, così decisi di approfittarne e spazzolare il cibo. Quando il mio cervello ricominciò finalmente a pensare, mi venne un'illuminazione: forse c'erano delle foto della sera precedente nel mio telefono, così avrei capito come ero arrivato lì esattamente. Cercai il mio telefono ovunque, andai anche in panico pensando di averlo perso, alla fine lo trovai in mezzo alle coperte, inciampai anche nella mia maglietta e caddi a faccia in giù sul parquet. Esaminai la maglietta con disprezzo e poi mi resi conto: se la mia maglietta era lì, allora cosa indossavo? Abbassai gli occhi sul mio petto e per poco non imprecai in modo indecente, corsi in bagno per guardarmi allo specchio e scoprii che lungo tutto il collo e il petto, fino agli addominali ero pieno di segni viola; la mia schiena era un po' arrossata alla base del collo e avevo addirittura un morso sulla spalla. Mi misi le mani nei capelli

–Ma che cazzo è successo?- la mia mente intanto viaggiava, in cerca della risposta più plausibile, che sapevo perfettamente quale fosse, ma non volevo nemmeno prendere in considerazione quell'opzione. Mi dissi che sicuramente ero stato picchiato fuori dalla discoteca e anche l'altro era ridotto male.

Cominciai ad andare in panico, mi toccai più volte il sedere, cercando di capire se era dolorante o meno, non lo era. Almeno una buona notizia.

Dopo essermi calmato ripresi in mano il cellulare e aprii Whatsapp, c'erano molte notifiche dal gruppo di lavoro: foto che mi lasciarono stupefatto e i commenti più esilaranti da parte di tutti

Quasi tutte le foto erano state scattate da Hanji e Petra ,e quelle due avevano un vero e proprio talento nell'immortalare i momenti meno opportuni. C'erano abbastanza prove per ricattare chiunque fosse presente alla festa, compreso me ovviamente. Avevano immortalato con cura il mio finto assolo di chitarra e riguardo me e Alis c'era un vero e proprio set fotografico, c'era anche un video in cui scolavo un'intera bottiglia di alcool e subito dopo vomitavo compulsivamente sul pavimento. Rabbrividii alla vista di uno scatto di Erwin intento ad uscire dalla stanza con me sulle spalle. Uscii dalla chat e mi schiaffeggiai leggermente , sospirai rammaricato, ormai non c'era più nulla da fare.

Controllai l'ora e nel farlo posai lo sguardo sui numeri che indicavano la data, mi resi conto con orrore che era lunedì e che avrei già dovuto essere al lavoro. Corsi subito a mettermi una maglietta pulita e, dopo essermi infilato le ciabatte, mi precipitai fuori di casa.

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Spazio Autore

mi scuso per l'assenza, ma non avevo proprio voglia di mettermi a scrivere

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