Trouble

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Improvvisamente Sentii freddo, dell'acqua gelida mi stava arrivando addosso dall'alto, annaspai e aprii gli occhi. Ero disteso sulla sabbia umida, il mare era leggermente mosso e non c'era traccia di nuvole in quell'alba azzurra, ma allora perché mi ritrovavo bagnato fradicio? Alzai la testa e scorsi Erwin, in piedi, con un secchio vuoto e gocciolante, sul suo volto c'era un'espressione buia e corrucciata; non ressi lo sforzo e feci ricadere la testa all'indietro.

-Alzati- il biondo fece sentire il suo tono autoritario, quando parlava così c'era da preoccuparsi; mi alzai lentamente e barcollai un po'. 'cazzo, sento ancora l'alcool alla testa'. Erwin mi si avvicinò e mi squadrò dalla testa ai piedi

-Che ci fai qui alle quattro del mattino?- sembrava molto innervosito -Per giunta con una ragazzina- rimasi imbambolato, cercando di capire il significato delle sue parole, poi mi guardai attorno alla ricerca di questa ragazzina, ma non c'era nessuno.

-L'ho mandata a casa- mi precedette lui -Se non mi sbaglio era la nuova cameriera di Farlan- sussultai, iniziando a ricordare 'Eravamo ubriachi, sono uscito per accompagnarla, ma a quanto pare non l'ho fatto...accidenti non ricordo nulla' -Mi vuoi dire che cazzo hai fatto?- il biondo mi risveglia dai miei pensieri -Se hai fatto casini ci vado di mezzo io, sai?- sembrava sul punto di uccidere qualcuno, non riuscivo ancora a capire perché fosse così arrabbiato. Aprii più volte la bocca e la richiusi, senza sapere cosa dire; respirai a lungo con il naso e cercai di mettere a fuoco il mio interlocutore

-Io- avevo la voce impastata, ma non per il sonno -Io non ho fatto nulla- probabilmente la mia risposta inconcludente è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso.

Erwin mi prese per la spalla e mi gettò nell'acqua gelata, poi prese la mia testa e la spinse sotto; non vedevo nulla, la pressione non mi faceva percepire i suoni, l'unica cosa di cui ero consapevole era la mano possente che mi tratteneva sott'acqua; Cercai di liberarmi, sentivo che mi sarebbe scoppiato il cervello e poi tutto finì, l'uomo mi lasciò andare e finalmente tornai in superficie.

Annaspai e tossii, in preda al panico -Ma che cazzo fai? Mi vuoi ammazzare?-

-Si,forse si- fu la risposta adirata del mio capo -Ora sei più sobrio? Spero che ti sia finalmente deciso a dirmi cos'è successo- mi urlò, trascinandomi sulla riva, dove mi accasciai debolmente

-Te l'ho detto! Non ho fatto nulla!- ripetei, continuando ad ansimare

-Però ti sei ubriacato!- mi rinfacciò, rimasi zitto per qualche secondo

-Ammetto che ho perso un po' il controllo- abbassai la testa, sotto lo sguardo severo del biondo -Non ricordo molto di quello che è successo- si passò una mano sulla fronte e sospirò la sua esasperazione

-Beh, sta più attento. Lo sai che non sopporto che tu faccia queste cose- disse, raccogliendo il secchio

-Tsk, ma sentilo. Chi credi di essere? Mio padre?- forse avrei dovuto tacere, perché nel giro di pochi secondi, una mano fulminea mi aveva afferrato per il braccio e mi ritrovavo a pochi centimetri dal viso del mio capo

-Hai voglia di fare l'ingrato?- sputò queste parole come veleno -Dopo tutto quello che ho fatto per te, non hai alcun diritto di mancarmi di rispetto- Rimasi lì, con gli occhi sbarrati, stupito da quelle parole; mi si formò un nodo alla gola e improvvisamente mi sentii in colpa. Lasciai uscire dalla bocca un sospiro tremante, subito dopo il mio braccio venne lasciato e ri cadetti sulle ginocchia; Erwin aveva distolto lo sguardo dal mio e si era girato dall'altra parte

-È Domenica oggi, faresti meglio a tornare a casa- controllò l'orologio -Ero qui solo per controllare una faccenda, perciò ora me ne vado anch'io- all'improvviso ricordai

-DOMENICA, CAZZO!- mi battei una mano sulla fronte -Hai visto Hannes? Dovevo andare a pesca con lui- Erwin mi squadrò come fossi matto

-Si, l'ho visto, ma nelle tue condizioni non andrei in mare-

-Dove l'hai visto?- chiesi, ignorando la seconda affermazione, il biondo incrociò le braccia al petto e mi guardò esasperato

-È al molo 110 se non erro, ha detto che voleva partire al più presto ed era con Reiner e Berthold, perciò non ti preoccupare per lui- sgranai gli occhi e nascosi un sorrisetto

-Berthold non è il ragazzo della spazzatura? Il netturbino?- chiesi, con tono divertito

-Oh, ma smettila- fece lui, alzando gli occhi al cielo -In ogni caso ti proibisco di raggiungerli- lo guardai male

-E sentiamo, come me lo impedirai?- lo sentii sbuffare e si avvicinò a me

-Se non hai intenzione di darmi retta, potrei rapirti e così potrei anche controllare che tu non faccia altre cazzate, cosa ne dici?- disse tutto con un sorrisetto, ma non scherzava, perché mi prese a sacco di patate e si diresse verso la strada; nonostante le minacce non tornò sui suoi passi, anzi, raggiungemmo il suo suv nero; venni collocato sul sedile del passeggero, mente Erwin salì dal lato opposto e mise in moto. Sapevo dove stavamo andando, ero già stato nel suo appartamento un paio di volte, ma mai mentre il padrone di casa era terribilmente incazzato con me, ero a disagio.

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