Lips

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Ero seduto sul divano e guardavo distrattamente il cellulare, controllando le varie notifiche. Erwin sbucò da dietro la porta, asciugandosi i capelli con un asciugamano; non gli rivolsi nemmeno uno sguardo e lui non proferì parola, si sedette vicino a me ed adocchiò curiosamente la borsa con i miei vestiti nuovi. Prima che potessi fare qualsiasi cosa aveva già iniziato a tirare fuori tutto, le magliette, i jeans e qualche paio di boxer; si divertì a commentare la grandezza di questi ultimi e ,senza rendermene conto, reagii sfrontatamente, probabilmente era quello che sperava

-Stai zitto, sei tu quello col cazzo abnorme- il biondo si mise a ridere ed io feci un verso stizzito , togliendogli di mano i miei indumenti e dirigendomi verso la camera da letto, con l'intenzione di riporli in uno dei cassetti; lui mi seguii, osservando in silenzio tutti i miei movimenti. Chiusi bruscamente il cassetto e gli rivolsi un'occhiata torva

-Si può sapere che cazzo guardi?-

-Te. Non posso?- sorrise

-Tsk- nessuno disse più niente, finche...

-Penso che dovremmo parlare- disse il biondo, sembrava stranamente nervoso

-E di cosa?- chiesi, distrattamente. Ci volle qualche secondo perché la risposta arrivasse

-Dell'altra notte- sobbalzai, cercando di non darlo a vedere. Come avevo fatto a dimenticarlo? –Te lo ricordi anche tu, vero?- continuò. Annuii, senza osare incrociare il suo sguardo

-Beh me lo ricordo fino ad un certo punto- precisai –Immaginavo che avresti voluto parlarne- spostai il peso del corpo da un piede all'altro, con evidente nervosismo

-Se ricordo bene hai iniziato tu la cosa, vorrei sapere cosa ti è preso, Levi- il biondo si stava avvicinando lentamente, indietreggiai di scatto, così si fermò

-Non lo so nemmeno io- risposi cupamente, non lo sapevo davvero, non sapevo che scusa tirare fuori, forse sarebbe tornato tutto come prima se avessi dato la colpa alla Tequila? Mentre ero immerso nei miei pensieri, Erwin riprese ad avvicinarsi, fino a sfiorarmi la spalla con le dita; balzai indietro nuovamente, se fossi stato un gatto il mio pelo si sarebbe rizzato all'istante, notai lo sguardo perplesso del biondo

-Scusa- mi affrettai a dire –Ma non mi sento a mio agio in questo momento- mi strinsi nelle spalle e puntai lo sguardo a terra, notando il bordo del letto pericolosamente vicino ai miei polpacci, ancora un passo e ci avrei sbattuto contro

-Capisco- rispose

-Ascolta, riguardo a questo argomento- alzai lo sguardo sul suo e deglutii –Dimenticatene- tornai a guardare in basso, con un amarezza dentro che non sapevo spiegarmi –Ero solo ubriaco, non so davvero cosa mi sia preso- nessuna risposta, ma non osavo alzare gli occhi; infine i piedi del mio interlocutore entrarono nel mio campo visivo, sempre più vicini ai miei e senza pensarci indietreggiai ancora, inciampando nel bordo del letto e cadendoci sopra di schiena; mi ritrovai a guardare la figura imponente di Erwin che mi sovrastava, non capivo cosa stesse pensando, il suo sguardo era indecifrabile; mi appoggiai ai gomiti, pronto a rialzarmi, ma lui bloccò le mie gambe sotto il peso delle sue cosce muscolose ed appoggio le braccia vicino alle mie. Ci ritrovammo faccia a faccia, non osavo respirare, gli occhi sbarrati e puntati nei suoi, azzurri più del cielo

-Non so cosa hai capito- sussurrò –Ma non ho intenzione di dimenticare- chiuse gli occhi mentre appoggiava delicatamente le sue labbra sulle mie; rimasi paralizzato, con gli occhi sbarrati ed il respiro mozzato, finche il bacio non finì. Erwin mi guardò divertito e si allontanò di un poco

-Va tutto bene?- ridacchiò. Mi svegliai dalla mia tranche e feci una smorfia

-Tsk, ma come ti permetti? Non sono mica una stupida ragazzina- lo afferrai per la maglietta e lo tirai con forza verso di me, facendo scontrare le nostre labbra ancora una volta, ma rendendo il tutto meno casto; spinsi la mia lingua nella sua cavità orale, lasciandomi trasportare dal momento e lui fece lo stesso. Ci fermammo, senza fiato e io mi lasciai cadere sul materasso, mentre il biondo si passava le dita sulle labbra

-Non avevo mai visto questo lato di te- commentò

-Non era previsto che tu lo vedessi- ribattei

-Preferisco così- sospirò, avvicinandosi ancora una volta, come un leone che si stiracchia lentamente, prima di compiere un lungo balzo; prese il mio labbro inferiore tra i denti e lo tirò verso di se, provocandomi un fremito non inconsistente, per poi lasciarlo andare e scendere sul mio collo per riempirlo di baci umidi. Intrecciai le dita tra i suoi capelli e svuotai la mente, non pensavo a nulla, non mi chiedevo se fosse giusto o sbagliato, sentivo solo le labbra e la lingua di Erwin scontrarsi con la mia pelle, rendendola così sensibile. Mi resi conto che ero totalmente vulnerabile a lui.

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Nota Autore

Breve storia triste: mi è caduto il telefono nel cesso ed ora aspetto che la batteria si asciughi.

In ogni caso lo schermo si è rovinato, forse permanentemente. ma dopotutto chissene frega, faceva già schifo di suo perchè (fun fact) era di terza mano, come tutti i telefoni che ho avuto in precedenza, e nessuno ha sborsato soldi per farmelo avere, quindi non mi sento minimamente in colpa.

Comunque tra pochi giorni inizia la scuola e io voglio ammazzarmi più del solito.

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