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Destiny

La testa mi girava e ogni tanto mi sentivo mancare. Con una disperata volontà mi ero alzata quella mattina e senza avvertire Selene, Ahala e Ramon, avevo preso una via nel bosco che mi aveva condotta al villaggio vicino alla città reale.

Avevo il capo coperto da un cappuccio e tenevo lo sguardo basso.

Non sapevo se il mio piano avrebbe funzionato. Tre guardie erano disposte davanti alla porta di una casa a più piani. Diverse voci festose provenivano dall'interno della abitazione, in contrasto con il cielo scuro e il silenzio del resto del villaggio deserto.
Aveva iniziato a piovere. Le gocce scendevano sul mio cappuccio.
Mi avvicinai alla porta, ma mi ritrovai una lancia appuntita puntata contro.
"Non vogliamo mendicanti qui." disse una guardia.

Afferrai il bastone di legno e lo spezzai con un grande sforzo. La luce non mi stava aiutando.
"Ma che cazzo?!" esclamò uno, prima di avventarsi su di me. Dovevo accendermi. Dovevo mostrare loro di cosa ero capace. Solo così mi avrebbero condotta dal re e dalla regina del luogo.
Due mani mi afferrarono da dietro le spalle e mi gettarono sul terreno fangoso. Il cappuccio scivolò giù dal mio capo.
Mi rialzai velocemente da terra e sguainai le spade che tenevo dietro la schiena.
Alla vista del materiale con cui erano fatte le guardie sgranarono gli occhi.
Parai I loro colpi di lancia e roteando la spada in un gesto fulmineo, tagliai la mano di una guardia.
L'uomo ferito urló dal dolore e cadde a terra scalciando mentre il sangue usciva a fiotte dalla ferita.
Mentre guardavo quello spettacolo raccapricciante non mi accorsi della lancia che stava per colpirmi in pieno viso.
Istintivamente lasciai le mie spade e parai le mani. La luce si impossessó di me, frantumando la lancia.

Presi la guardia per il collo e la sollevai leggermente da terra, mentre dentro di me soffrivo come un cane per lo sforzo che stavo facendo.
"ma che cosa sei?!" gemette quello, morente sotto la mia presa.
" Senior White." sussurrai, ma poco dopo mi accorsi che l'uomo era già morto.
La testa penzolava di lato, gli occhi rivolti verso il cielo.
Lo lascai cadere a terra e lo guardai con finta pietà.

Un bastone si abbatté
sulla mia testa, cogliendomi alla sprovvista.

Caddi a terra nel fango e la mia vista si appannó lentamente, finché i miei occhi non si chiusero ed io non riuscii più a sentire il rumore della pioggia.


Avviso
Miei cari lettori, vi prego di perdonarmi se il capitolo risulta corto, ma sto facendo una specie di corsa per portarvi nel "vivo" del libro, ossia per condurvi dove ha inizio la vera vicenda. Lo faccio per non farvi annoiare a leggere pagine e pagine, anche perché sarebbe un trattato e anche per mancanza di tempo da parte mia.
Vi auguro una buona giornata. Ann J. White.

Light yourself: Gocce Di Eterno Splendore Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora