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Destiny

"perciò tu non sei di qui, giusto?" mi chiese Dimitri.
"esatto." risposi girando nel bicchiere il vino che mi aveva offerto.
"E da dove vieni esattamente?" mi domandó dopo aver bevuto dal suo bicchiere.
"Aither."
"Mai sentito."
"davvero?"
"cioè si, lo ho sentito in una canzone di un bardo. Ma è solo una leggenda. Non è che hai bevuto troppo vino?»  mi disse.
" davvero credi che io stia mentendo? "
" beh non ti conosco. Perché non potresti mentirmi? "
" ma questa conversazione è per conoscerci meglio, no?" bevetti un altro sorso di vino e mi leccai le labbra in maniera provocatoria.
Gli occhi di Dimitri divennero due fessure e le sue labbra si schiusero leggermente." è così che hai detto tu. "
" Va bene, facciamo finta che sia vero. "
" lo è. "
" Sei qui da sola?"
"Si." mentii con un sorriso.
"Hhmmm."
"che c'è signor Dimitri, non mi crede?" dissi.
Sulle labbra della guardia si formò un mezzo sorriso di sfida.
"smettila di darmi del lei. E dí la verità." disse Dimitri con un tono di voce improvvisamente freddo e distaccato. Sapevo come trattare gli uomini come lui.
"oh no, Signor Dimitri, non diventi così duro con me. Io le sto solo dicendo la verità." dissi con voce sensuale prima di svuotare del tutto il bicchiere di vino.
"quale è la prossima domanda?"
L'uomo mi guardó con un'espressione vaga, ma i suoi occhi rossi mi guardavano l'anima.

Improvvisamente qualcuno bussò alla porta.
"la Prigioniera deve venire con noi."
"Prigioniera? Volete scherzare?" dissi irritata.
"Avanti, alzati! " mi disse una guardia.
"Se proprio devo..." lasciai il bicchiere sul materasso e mi alzai dal letto sbuffando.

Le guardie mi avevano messo le catene ai polsi e mi conducevano per i corridoi del palazzo. Dimitri stava affianco a me e camminava con un portamento fiero e leggiadro.
" Dove andiamo di bello, Signor Dimitri?"
"Smettila di darmi del lei. Mi sembra più una presa per il culo, che una forma di rispetto." mi rispose con sorrisetto divertito. Gli piacevo, o almeno credevo di piacergli.
"lei è sposato?" chiesi diretta.
"No."
"Ma che peccato." mentii

Passammo sotto un porticato che dava su un giardino con un laghetto. Una bambina dai riccioli dorati giocava con un grande airone dalle penne colorate. La Bambina gli dava da mangiare e l'animale attento a non farle male, prendeva con il becco i pezzi di pane offerti da lei.
Ad un tratto la bambina giró lo sguardo verso di me e I suoi occhi azzurri incontrarono I miei. Mi sorrise e correndo mi raggiunse.

"buongiorno, piccola." dissi.
"come sei bella. Sei una maga?" mi chiese facendomi sorridere.
"Principessa, stia lontana dalla Prigioniera." disse Dimitri.
Principessa....
Guardando meglio, nascosta dai suoi tanti ricci vi era una coroncina dorata con un fiore di loto centrale. Si, era proprio la principessa.
La bambina non diede ascolto alle parole della guardia e si avvicinò maggiormente.
"dove ti stanno portando?"
"ah questo non lo so. Il signor Dimitri non vuole dirmelo..." risposi, vedendo Dimitri alzare gli occhi al cielo.
"la stiamo portando da sua madre, principessa Titi. Non si preoccupi." rispose Dimitri. "ora dobbiamo andare."
Titi mi salutò con una mano. Io ricambiai il cenno per quanto mi permettevano le catene.
"ci rivedremo?" mi chiese poi la principessa quando gli avevamo ormai dato le spalle, diretti dalla regina .
"se il destino vorrà." risposi.

Le stanze della regina erano molte e ogni porta ara decorata con dipinti floreali, piante e rami intrecciati.
Davanti alla porta della regina stavano altre due guardie. Una aveva i capelli biondi ed era di poco più basso del secondo, il quale non mi era affatto nuovo. Lucky.
"buongiorno strega."
"buongiorno stronzo." dissi con un sorriso falso.
"anche se in realtà a me sembri più una puttana appena uscita da una taverna." disse Lucky, provocandomi. Mi avventa I su di lui, ma Dimitri mi fermó per tempo.
"mi piaci." disse Lucky con sguardo sornione.

"Vuoi morire giovane?" dissi a denti stretti.

"uuuuh che paura."
"Lucky,Manfredi fatevi da parte." disse Dimitri. Lucky roteó gli occhi e sbuffando si mise da parte. Dimitri bussò alla porta della regina. Sulla soglia apparve un'ancella in abiti eleganti.
La ragazza ci condusse dentro, ma non fece entrare le guardie.
"che significa?" chiese Dimitri, confuso.
"la regina Esme vuole parlare da sola con la Prigioniera." rispose l'ancella.
Dimitri piegò il capo in segno si rispetto. La porta si richiuse alle mie spalle.

L'ancella mi fece accomodare su una poltrona. "aspetti qui." mi disse.
Le finestre della stanza erano fatte di vetri colorati rappresentanti città e laghi con ninfee.
Il rumore di un panno che strisciava sul pavimento attirò la mia attenzione. Mi voltai lentamente e con la coda dell'occhio vidi una donna avvicinarsi ad un comodino.
Il suo vestito era di un tessuto azzurro trasparente. Le lasciava le spalle e la pancia scoperti, mentre fasciava il petto e i fianchi morbidi.
Anche le gambe erano scoperte. Ai poadi aveva dei sandali con il tacco. Dei fiori bianchi erano cuciti al vestito.
"vedo che qui siete tutti in fissa con l'azzurro." commentai.
La donna dai capelli dorati si giró verso di me. Aveva preso una bottiglia di vetro dal tavolino e con un sorriso mi si avvicinò con due bicchieri. Le labbra sensuali erano colorate di un rosso pompeiano. Al collo aveva una collana d'oro.
" ho sentito di quello che hai fatto alle guardie nel villaggio di Tar, tuttavia io non ti ritengo una strega. Secondo me quel che hai fatto lo hai fatto per un motivo diverso dalla vendetta." disse dopo essersi seduta davanti a me. Inizió a versare il liquido giallo nei due bicchieri "Secondo me tu lo hai fatto per arrivare qui. Correggimi se sbaglio. "
La sua voce era seducente, il suo sguardo voluttuoso.
"lei è molto perspicace, regina Esme."
"non sei la prima che me lo dice." ridacchió lei.
"quello che hai fatto non è frutto di stregoneria. Si tratta di un potere piuttosto particolare...che tuttavia non mi è nuovo."
L'ultime parole della regina mi fecero sobbalzare.
"Non le è nuovo?" chiesi, incredula.
"Si. Lo ho già visto."
"dove, ad Aither?" se avesse risposto di sì, allora si sarebbe trattato di me, non di altri.
"eh? No. L'ho visto a Zagar."
"non è possibile." non poteva essere.
" pensavi di essere l'unica ad avere un tale potere?"
La spiccata perspicacia di quella donna mi destabilizzava.
"ma cosa è che vuoi veramente da noi?" mi chiese guardandomi con i suoi occhi voluttuosi.
Ero costretta a dire la verità.
"Sono qui in cerca d'aiuto. Ero il re di un regno che è stato distrutto da ombre."
"Regina, vuoi dire.."
"Re."
"non capisco. Ombre? Come possono delle ombre distruggere un regno?"
"Si tratta di forze oscure."
"Demoni?"
"Circa. Anzi, si! È esatto. Demoni."
"hhmmm"
"e che aiuti ti servirebbe da noi?"
"vedete, regina Esme... Il generale oscuro di quel l'esercito di demoni sta arrivando qui, se non è già nel regno. Io riesco a sentirlo. Ucciderà ogni cittadino del suo regno e distruggerà ogni palazzo e abitazione."
La regina mi guardó per un attimo, poi posò il bicchiere e mi si avvicinò con un passo lento. I fianchi ondeggiavano ad ogni suo passo.
Che voleva fare?
" io penso di capirti." disse sollevandomi il mento con due dita e guardandomi negli occhi." Mi piaci, quindi cercherò di aiutarti dopo tutto."
Davvero? Faceva sul serio o mi stava prendendo in giro?
"ma non aiuto una persona che non beve con me." disse con fare scherzoso.
Afferrò il mio bicchiere e me lo portó alle labbra. La guardai con sospetto e bevetti dal bicchiere sulle mie labbra.
"Alloggerai nelle mie stanze se ti farà piacere. Ti darò tutto quello che ti serve." disse senza smettere di farmi bere dal bicchiere finché il liquido non finí.
Il suo sguardo infido non mi faceva stare tranquilla. Non potevo fidarmi ma non avevo altra scelta.
La regina posò il mio bicchiere sul tavolino e  mi guardó.
" le sue guardie devono essere addestrate alla maniera dei Guardiani della luce, o non sopravviveranno contro i demoni. Vorrei addestrarli personalmente. "
"Tu sei un Guardiano della luce, quindi?"
"Io sono il Leader dei Guardiani."
Il viso della regina era pericolosamente vicino al mio.
"Va bene, Leader dei Guardiani. Sarà fatto."
"E suo marito? Sarà d'accordo?" sussurrai in maniera sensuale.
"se ne farà una ragione."
"Non ti ho ancora chiesto quale è il tuo nome." mi disse Esme.
"Destiny. Destiny Lightning."
"Ti darò dei nuovi vestiti, Destiny."
"Non indosso vestiti del genere. Un'armatura mi starebbe meglio."
"Ti sarà forgiata un'armatura allora. Conosco la persona del villaggio adatta per questo genere di lavoro."
"vorrei vedere con i miei occhi la realizzazione di tale oggetto."
"Allora due delle mie guardie ti accompagneranno al villaggio."

"Anche lei mi piace, Regina Esme." dissi con uno sguardo di sfida.

Esme mi sorrise e si arrotoló al dito una ciocca dei miei capelli ramati.

Ci guardammo negli occhi a lungo, poi la regina chiamò :"Dimitri Vale."

La guardia dagli occhi rossi aprí la porta e disse con il capo piegato:" si, mia regina?"

"le catene qui non servono più."

Light yourself: Gocce Di Eterno Splendore Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora