Cap. 6

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Dayane Pov.

Quando ero piccola, mia nonna mi diceva sempre che la vita è come un labirinto. Giriamo nella direzione sbagliata ancora prima di imparare a camminare. Per molto tempo ho cercato di non crederci... ho inventato mille bugie con me stessa per far sì che non fosse vero. Ma quando mi sono trovata a vagare senza meta nelle cupe strade della mia anima, senza trovare una via d'uscita... una sottile fessura... uno spiraglio di libertà, seppur piccolo e insidioso... ho capito che mia nonna aveva ragione... ha sempre avuto ragione. Per giorni, mesi, anni... per un tempo indefinito ho vagato nel mio labirinto fatto di pareti alte e spesse... dove non potevo vedere il cielo neanche guardando in su... un labirinto fatto di mura inaccessibili... senza crepe. Ho vissuto per così tanto tempo protetta da strade senza uscite... da porte senza serrature... da mani tese che non afferravo... incolpando mia madre che non mi aveva insegnato ad amare... mio padre che aveva smesso di lottare... incolpando mia nonna che se ne era andata... incolpando tutti tranne me. L'unica vera colpevole... l'unica vera responsabile... perché sono stata io ad alzare, mattone dopo mattone, il mio perfetto e inaccessibile labirinto, in cui forse... una strada giusta... una vera via d'uscita non c'è mai stata. Sono stata io a non averla creata. E sono rimasta seduta per tanto tempo a guardare solo il sole sorgere e andare giù... aspettando che il tempo passasse, che il tempo finisse... protetta dalle mura di carta velina del mio labirinto. Sofia... solo lei è riuscita a fare entrare uno spiraglio di luce tra quelle pareti scure... a insegnarmi cosa volesse dire amare... almeno fino ad oggi.
Ti vedo uscire dal confessionale sistemandoti il microfono... la testa bassa a mascherare i solchi neri che rigano il tuo viso... anche tu non hai dormito la scorsa notte senza di me. Prendi un respiro profondo per spingere indietro le lacrime che non vogliono saperne di abbandonare i tuoi occhi spenti. Raggiungi gli altri sui divanetti in piazza morra senza degnarmi neanche di uno sguardo... e hai ragione, me lo merito. Chissà quante cose brutte ti stanno dicendo su di me... chissà quanti muri alzeranno ancora tra di noi, approfittando dei mattoni che ho posato io stessa per allontanarmi da te. E mi sorprendo a sperare che tu possa respingere gli attacchi, che tu possa rimanere ancorata a me... al ricordo di noi. Mi sposto in camera da letto, ho bisogno di silenzio... non riesco più a guardare la delusione così vivida sul tuo viso... non posso più vedere il dolore che ti ho causato impresso nei tuoi occhi... rimango immobile sul nostro letto... ferma ad aspettare, paralizzata dalla paura... non posso non pensare a come tu sia riuscita ad entrare in posti che nemmeno credevo esistessero dentro di me... ti sei avvicinata talmente tanto... da riuscire ad aprire una fessura nelle mura... le mie alte e spesse mura di carta velina... a romperle con i tuoi abbracci... con i tuoi occhi dolci rivolti a me... con le tue parole pronunciate per me...soltanto per me. E' follia...come può qualcuno avvicinarsi così tanto da scavarti l'anima... e io... io terrorizzata, ti ho respinta. Ti ho ferita sapendo di ferirti... ti ho allontanata sapendo di farti male... di fare male anche a me.

"Basta drama, tu fai drama, fai solo drama" ...

stringo forte gli occhi come a voler cancellare quelle parole che sento rimbombare così forte nella mia testa... che urlano ancora nel mio cervello... a voler eliminare ogni traccia del tuo viso arrabbiato e deluso davanti al mio... quanto male ti ho fatto amore? Sai quanto ne ho fatto anche a me? ... forse non c'è una risposta giusta o sbagliata... e forse non ce n'è neanche bisogno... tutto quello di cui ho bisogno ora non sono risposte... sono mura dietro cui nascondermi... perché tutto quello che mi servirebbe adesso sei tu... il mio filo d' Arianna... a cui vorrei aggrapparmi per trovare la strada per la libertà... e mentre il tempo passa... mentre ti sento sempre più distante... mi aggrappo all'unica cosa che mi è rimasta... all'unica cosa che sono sempre stata brava a fare... scappare. Ed è un attimo, un solo breve istante... mi alzo di scatto mentre mi accorgo delle lacrime che stanno scendendo a rigarmi il viso, in un pianto quasi disperato... guardo ancora un attimo il letto, il nostro letto... e se ti ho persa, tutto quello che posso fare è scappare. Prendo la valigia e apro l'armadio... non resterò un secondo in più qua dentro senza di te.

A un passo da te - RosmelloDove le storie prendono vita. Scoprilo ora