Cap. 14

451 6 2
                                    

Dayane Pov

Quando avevo più o meno 15 anni... ero solita salire sul tetto della casa di mia nonna... quando non riuscivo a dormire... quando mi rigiravo nel letto senza trovare pace... e i pensieri diventavano opprimenti nel mio cervello... girando al ritmo rapido di una giostra... e i colori e le luci intorno a me sfrecciavano confondendosi con il grigio e il buio... quando le domande sull'assenza di mia madre iniziavano a fare troppo rumore... e cercavo di tenermi aggrappata alla giostra dei miei pensieri per non lasciare che la mia ragione venisse sbalzata fuori... fino a sentire le nocche delle mani diventare bianche per lo sforzo... quando avevo paura... io mi alzavo e sgattaiolavo su. Poteva essere pieno inverno o esserci una torrida estate, io salivo li su... rubavo una sigaretta da mio padre e mi mettevo a guardare il mondo dall'alto. Ricordo che mi piaceva molto fermare il tempo su quel tetto... era come scendere dalla giostra... e mi perdevo a guardare nelle finestre illuminate delle case di fronte alla mia... cercando di immaginare un paese lontano... immaginando la vita delle persone che abitavano quelle case... una vita fatta di famiglie convenzionali... di cose facili e di cose futili... di semplicità. Restavo li su, fino all'alba... fino a quando il cielo iniziava a colorarsi di rosa... e nella mia mente tutto si arrestava... tutto smetteva di girare... era come se si svuotasse dalle domande per riempirsi di sogni... sogni di un futuro lontano... in un posto qualunque... ma con una famiglia perfetta tutta mia... una famiglia fatta di amore... di stabilità... di certezze... di semplicità. Solo allora rientravo in casa e riuscivo ad addormentarmi. Non ho mai capito perché... forse l'alba mi dava l'impressione di poter ricominciare... gettare nel dimenticatoio il frammento di vita che è stato e cominciare da capo... una nuova strada da seguire... una nuova vita da iniziare. Eppure questa mattina... nemmeno l'alba avrebbe potuto cancellare il dolore che mi attanaglia il cuore... i dubbi... e restituirmi i sogni persi nell'ennesimo futuro andato in frantumi... svanito in un piccolo frammento di tempo dietro le vetrate di questa maledetta casa... di quella piscina...

"ti amo, ti amo dal fondo del mio cuore"

"non ho niente contro di lei ma un nome devo farlo... nomino Giulia"

Fisso un punto indefinito... e rimango sospesa... paralizzata... con questo mandarino tra le mani... mentre realizzo che tutta la mia vita è una giostra... caratterizzata da frammenti... frammenti di tempo che girano vorticosamente in tondo... che intercorrono tra un momento ed un altro.

"come farei senza di te, quanto ti voglio bene"

Quel piccolo lembo di tempo... che apparentemente non significa nulla... ma che se spezzettato in istanti... allora tutto cambia... ad esempio il lasso di tempo che intercorre tra il mio pensiero perso nel passato... e quello immerso nel presente... senza te... senza noi...

"una parola? Adesso sinceramente mi viene da vomitare"

Una notte lontane, la prima dopo tanto tempo... dopo la morte di Lucas... e mi ritrovo aggrappata alle maniglie di ferro della giostra che ha ripreso a girare nel mio cervello... con le nocche bianche dallo sforzo... soffocata da mille interrogativi senza risposta... da piccoli istanti... fotogrammi di vita qua dentro...

"ho visto il tuo sguardo quando sono rientrata in casa... mi sono sentita giudicata da te"

Luci... suoni... colori... sapori... odori... girano sospesi in un vortice senza fine... come tu che mi avvolgi la vita per baciarmi delicatamente il collo a bordo piscina... o Samantha che mi racconta la tua conversazione pomeridiana con Andrea...

"vado a cercarmi un letto"

"addirittura?"

Piccoli istanti, quelli che anticipano un sorriso... o una rottura... quelli che precedono un bacio... o un abbandono... l'ennesimo della mia vita. Quell'istante che unisce... o divide... ciò che era da quello che sarà... quell'istante in cui sei così vicino a qualcuno da potere sentire il calore del suo corpo... dove c'è tutto... quando sei all'apice del potenziale... all'apice del desiderio di avere... e quell'istante... quel lembo di tempo... in cui tutto precipita... tutto si modifica... si distrugge.

A un passo da te - RosmelloDove le storie prendono vita. Scoprilo ora