Cap. 13

360 6 1
                                    

Rosalinda Pov

Tempo fa qualcuno mi disse che le persone sono come piccole case... le loro anime hanno pareti... soffitti... hanno stanze chiuse ad alcuni... e altre aperte a tutti. Mi disse che le persone sono come delle piccole case isolate... magari poste in strade sconosciute... nascoste all'ombra di un albero... di cui non conoscevi nemmeno l'esistenza... in cui ti imbatti mentre cammini sulla strada sbagliata... mentre fai qualche passo indietro... quando ti perdi. E in alcuni casi può capitare che ti lascino entrare... può capitare di poter vedere l'interno di quelle piccole e isolate case... e ne sei cosi entusiasta... così felice... da non notare le piccole crepe lungo le pareti... le porte che cigolano... le serrature bloccate. Sei cosi estasiato di poter accedere in quel piccolo... imperfetto... illogico mondo... da non notare quanto sia crepato... quanto possa essere malandato... da non notare... che un solo sussulto potrebbe trasformare tutto in macerie... ma le persone sono come piccole case.... ti lasciano entrare, nascondendo i difetti... e una volta dentro devi solo sperare che non crolli tutto sulla tua testa... o di avere la forza necessaria per sorreggere tutto. E io... io spero di averla... la forza... per impedire che le tue pareti malandate crollino... schiacciandoti... soffocandoti sotto il peso di questo nostro dolore... nostro, si... perché non sopporterei di vederti crollare... di vedere il tuo cuore ridotto in macerie... potresti uccidermi... la tua sofferenza mi uccide... mi distrugge... e non sai cosa darei per strappartela via... per rubartene almeno una parte... per alleggerire la tua anima anche solo per un istante. Esiste una cosa peggiore di vedere soffrire la persona che ami?

"Tu non hai freddo?"

"No, ma forse è strano che tu hai freddo"

"Vieni qui, ho freddo"

Ti guardo sorridermi sdraiata su questo divano, mentre sistemo i miei ricci con una mano... quei ricci che ho fatto per te. Vedo un brivido percorrerti il corpo... tendi le braccia nella mia direzione invitandomi a sdraiarmi accanto a te. Non ti ho mai sentita così vicina come in questo momento... non ti ho mai vista tanto piccola e indifesa come in questo momento... così bella... dio quanto sei bella. Anche adesso... nonostante il dolore... nonostante la tristezza che ti vela gli occhi... nonostante il tuo viso sia stanco e segnato dalla mancanza di sonno... tu sei sempre bella... talmente tanto da credere che tu non sia reale a volte... sei una dea... la mia dea. Ed è proprio ora... in momenti come questo... in cui sei qui accanto a me... con me... in me... che io l'avverto... quella sensazione... la maledetta sensazione di impotenza... che nasce dalla paura che tu mi abbia lasciata entrare in casa... e mi abbia lasciato vedere le porte chiuse... quelle semichiuse... o forse semiaperte... permettendomi di accedere del tutto... donandomi tutte le stanze più segrete della tua anima... senza che io ne sia all'altezza. Come se avvertissi di continuo la paura di non avere la forza necessaria per tenere in piedi le tue pareti lacerate... quante volte hai sorretto tu le mie? Dove hai trovato la forza ogni volta? E io... io non riesco a sopportare l'idea di non essere abbastanza... di non essere capace di darti tutto il sostegno di cui hai bisogno ora... ora che la vita ti ha strappato un altro piccolo pezzetto di cuore... ora che sei così fragile... che hai più bisogno di me. Il ricordo di te in quel confessionale... spezzata in mille parti... persa tra i singhiozzi fuori controllo... mi lacera il cuore... e ora... guardare i tuoi occhi... i tuoi splendidi occhi... così spenti... spaventati... persi... rischia di frantumare anche quel poco che ne è rimasto. Ti vedo sospirare silenziosamente... persa nella tua piccola casa che ormai è diventata parte di me... e lascio che il mio corpo scivoli lentamente sul tuo... mentre il mio viso si perde tra i tuoi capelli... e la mia bocca si stampa sul tuo collo. Respiro il tuo profumo e ti sento così fragile... ma allo stesso tempo così forte... mentre ti abbandoni tra le mie braccia... tanto da penetrarmi il cuore... la mente... i sensi... senza preavviso... senza chiedermi il permesso. La forza che stai dimostrando nell'affrontare questo momento colpisce ogni parte di me... stai soffrendo eppure, anche ora che dovrei essere io a sorreggerti, tu trovi il modo di curare la mia anima... la rendi più forte... più decisa... la rendi sicura... sicura di voler lottare per te... insieme a te... di voler lottare per la tua felicità... per un tuo sorriso.
Restiamo così, immobili per un tempo indefinito... tu stesa a pancia in su con una mano persa tra i miei capelli e l'altra a cingermi il collo... io completamente appoggiata sopra di te... con il mio braccio saldamente legato alla tua vita... alla tua pelle... alle ossa.

A un passo da te - RosmelloDove le storie prendono vita. Scoprilo ora