Cap. 9

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Rosalinda Pov

Si dice che quando qualcosa si rompe non puoi più rimettere insieme i cocci... quando qualcosa si rompe... un cuore... un pensiero... un respiro appena accennato... non puoi più rimediare. Puoi raccogliere i pezzi... puoi cercarli uno ad uno e provare ad incastonarli... con forza... disperazione... con rabbia. Potrai provarci... e ci proverai... ma quel qualcosa sarà pur sempre rotto... sarà pur sempre inciso... scolpito... sarà segnato dalle crepe di un amore lasciato andare... da un dolore rinnegato... da un amico mai cercato... da uno sguardo celato... quelle crepe saranno sempre lì... incise... marchiate a fuoco. Molto spesso quel qualcosa di rotto siamo noi stessi... quel qualcosa è la nostra anima... che traballa sotto i colpi scagliati e non scagliati... tra l'oggi e il domani... tra il prima e il dopo... tra l'avere e il perdere... tra l'attimo che si definisce per poi svanire. C'è sempre qualcosa di rotto in noi... e per quanto proviamo a tenerlo in piedi... accade qualcosa... uno sorriso... un ricordo... una canzone che si anima piano... una parola riempita diversamente... e tutto crolla... le mura... i labirinti... quell'equilibrio che sosteniamo in ogni modo. Ma più ci muoviamo o ci agitiamo e più ce ne allontaniamo... più le crepe si estendono... più rumore si farà. E per quanto io provi ad allontanare l'idea... per quanto provi a tenere insieme i pezzi... io lo so... quando chiudo i miei occhi e rivedo i suoi delusi, feriti... quando sento il suono spento delle mie parole, del mio ti voglio bene... io lo so... mi sono rotta... io e Giuliano ci siamo rotti... e non credo sarà più possibile rimettere insieme i pezzi...
L'odore del caffè si diffonde lentamente in casa, accompagnato dal suono di voci lontane... o forse troppo vicine... si stanno tutti svegliando mentre la regia continua a far risuonare le note di una playlist che questa mattina rimbomba troppo forte dentro alle pareti del mio cervello stordito... stringo forte gli occhi, seduta su questo divano, deglutisco lentamente nel tentativo di spingere in fondo alla gola quel nodo che da ieri non mi vuole abbandonare. Silenzio... ecco di cosa avrei bisogno oggi... silenzio... e invece tutto intorno a me... dentro di me... è solo rumore... un rumore assordante. Le mie parole continuano a rimbombarmi nel cervello... la sua faccia continua ad apparire davanti a me... e fa male... ogni volta che la vedo fa sempre più male... sapere di averlo ferito... di averlo umiliato davanti a tutti... di aver distrutto quello che eravamo... è una cosa che mi lacera l'anima... scegliere la mia felicità ha un prezzo... e il prezzo forse è questo dolore. Sapevo che questo momento sarebbe arrivato... sapevo che avrei dovuto affrontarlo prima o poi... che la realtà... la vita... quella vera... sarebbe arrivata a bussare alla porta rossa... e mi avrebbe costretta a fare i conti con i miei sentimenti... con il mio cuore... il mio stupido, debole e folle cuore... che batte come un pazzo al solo pensiero delle tue carezze... al solo saperti nella mia stessa stanza. Ma per quanto io fossi a conoscenza di questo... per quanto stessi cercando da giorni... o forse mesi... di prepararmi a questo momento... la triste verità è che non ero preparata... non ero pronta alla sua faccia ferita... alla mia reazione... non ero pronta a quel vuoto che ho avvertito nel vederlo. Sento il tuo profumo invadere le mie narici e riportarmi alla realtà... sento la tua mano posarsi piano sulla mia... quando riapro gli occhi sei quì... seduta accanto a me... tu sei sempre qui... anche quando non ci sei... anche quando scappi via... tu ci sei sempre... come uno scatolo di vecchi libri che non vuoi buttare...come le foto che non vuoi strappare...come le ferite e le cicatrici che non puoi cancellare... tu ci sei sempre...come le crepe che porto con me. Sospiro rumorosamente, appoggio la testa al divano e chiudo ancora gli occhi... non voglio piangere... non davanti a te. Ho paura... una paura tremenda... l'ultima volta che ti ho parlato dei miei sentimenti... ogni volta che ti parlo di lui... ti vedo scappare... scivolarmi via dalle mani... e allora resto qua... immobile, seduta su questo divano, con la tua mano nella mia ed il fiato spezzato... paralizzata dalla paura di sentirti scivolare via... ancora. Sento le gambe deboli... la testa pesante... le mie forze sono finite stanotte, dopo l'incontro con Giuliano... impiego qualche secondo per respirare... adesso che i miei cocci non si tengono più insieme riesco a sentire quanto male può fare anche amare te. Ancora una volta sei tu a distrarmi dai miei pensieri... a spegnere per un attimo il mio cervello che oggi non vuol proprio saperne di fermarsi... stringo forte la tua mano mentre la mia testa si perde nei tuoi capelli... si appoggia alla tua spalla... il tuo profumo mi invade... mi confonde... mi disorienta... mentre tu mi sfiori piano... accarezzi la mia guancia... mi rassicuri, mi lasci sfogare... ed è adesso... in questo preciso istante che io crollo... mi spezzo... mi rompo definitivamente. E mentre non riesco più a trattenere le lacrime... mentre mi lascio andare ad un pianto disperato tra le tue braccia... mentre ti confido di essere sfinita, distrutta... di voler andare a casa... a te bastano cinque parole... cinque brevi e semplici parole sussurrate al mio orecchio... per tenermi ancora con te...

A un passo da te - RosmelloDove le storie prendono vita. Scoprilo ora