Capitolo trentanovesimo: Rivelazioni

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Harry non capiva cosa stesse succedendo a Ginny.
"Draco?" le chiese.
"No" rispose lei agitata.
"Quel Christian? Ma non stava al mare?" continuò Harry ragionando ad alta voce.
"Harry devi sapere un cosa. Non volevo dirtela all'inizio ma ora mi sento malissimo a non farlo. Promettimi che non mi giudicherai per questo Harry, promettimelo".
Nella sua voce si percepiva angoscia, paura, tristezza, vergogna. Harry la guardò comprensivo e disse prendendole la mano:"Ginny, io non ti giudicherei mai. Mi ero arrabbiato all'inizio, perché ero geloso ma mi sono reso conto di quanto mi sbagliassi. Io mi fido di te Ginny e tu con me puoi parlare liberamente, sempre".
Lei gli strinse la mano e iniziò a raccontare:"Da piccola ho conosciuto sua sorella e i miei genitori hanno legato con i suoi, così ogni anno ci ospitavano nella loro casa al mare d'estate. L'estate scorsa, quando sono stata via per due settimane, Christian mi confessò che aveva una cotta per me ma io non provavo nulla e quando glielo dissi...".
si fermò, la voce le si spezzò, non riusciva a continuare.
Harry immaginò che cosa le fosse successo e non volle obbligarla a parlarne, così la abbracciò e le disse:"Va tutto bene, sono qui con te e non ti lascerò. Dimmi che non ti è successo quello che mi immagino Ginny".
L'unica cosa che uscì da Ginny in quel momento furono le lacrime, che costituirono una chiara risposta. Harry la abbracciò di nuovo, stringendola forte tra le sue braccia.
"Ha semplicemente provato a baciarmi" continuò piangendo - Harry fu molto sollevato sentendo ciò - "ma io non volevo e, quando ho provato ad andarmene, mi ha fatto un'incantesimo che mi ha paralizzata".
"Ginny stai tranquilla, non hai fatto nulla di male. Mi dispiace tanto".
Lei lo strinse forte a sé e gli ripeté di non lasciarla. In quel momento Harry era arrabbiato, ma non con la sua ragazza, con quel viscido di Christian.
"I tuoi fratelli lo sanno? Ron lo sa?" domandò.
"Solo Fred e George, loro mi hanno aiutata quella sera. Mi sono sempre stati particolarmente vicini e anche se non lo mostrano sono abbastanza protettivi verso di me".
"Ma non gli hanno fatto niente dopo?".
"Gli ho chiesto di non dire niente a nessuno e non credo abbiano fatto nulla a lui".
Harry aveva mille pensieri in testa, mille domande, mille cose che voleva dirle ma decise che il silenzio avrebbe comunicato meglio delle parole e così la prese per mano e la portò in camera.
Una volta lì, però, non poté trattenere una domanda:"Immagino tu voglia che anch'io non dica nulla".
Si guardarono e alla fine lei rispose:"Io voglio solo dimenticarlo".
"Capisco. Ma come può centrare con quello che è successo al ponte?".
"Credo di aver solo avuto un flashback e di essermi sentita precipitare come quella volta".
A Harry dispiaceva davvero tanto per quello che era successo a Ginny ma, in fin dei conti, spettava a lei decidere e se voleva dimenticare tutto, non avrebbe più tirato fuori il discorso.
Si offrì di insegnarle a giocare a scacchi per tirarle un po' su il morale e dopo un'ora circa si recarono dagli amici e si scontrarono: Ginny, consigliata da Harry, contro Ron. Hermione li guardava, anche se non amava particorarlamente quel gioco.

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