Capitolo quarto: la sala comune

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"Hermione aspetta! Stai esagerando"
"No che non esagero Ginny! E' cotto perso di te ma non sa come dirtelo perchè pensa che tu non ricambi".
"Ma come fa a non capire che...".
Ma Hermione la interruppe:"Senti conosco Harry, è il mio migliore amico, e posso assicurarti che non ho mai visto nessuno imbranato come lui con le ragazze!" e con queste parole fecero una risata corale.
Intanto nel dormitorio dei ragzzi Harry era avvolto in mille pensieri 'Perché non gliel'ho detto?' 'Perché le ho dato solo un bacio sulla guancia?' 'Forse non dovevo fare nemmeno quello' 'Ma mi piace' 'Ma è la sorella del mio migliore amico' 'Ron mi ucciderebbe, è bastata la sua reazione alla partita'.
"Ma mi ascolti?" tuonò Ron, svegliando Harry dalle sueriflessioni.
"Sì, scusa pensavo".
"Te lo ripeto: ti piace mia sorella?"
"No!" mentì di nuovo Harry, ma questa volta suonò come un 'Sì!' e infatti Ron inarcò le sopracciglia.
"Senti io mi fido di te, sei il mio migliore amico ma"
"Non posso avere tua sorella" concluse Harry senza riflettere su ciò che aveva detto.
"Quindi è vero, ti piace!"
Harry rimase in silenzio.
"Oh miseriaccia" disse Ron.
"Senti io non mi metterò con lei perché tengo molto alla nostra amicizia".
Ma Ron era lo stesso un po' turbato e non sapeva bene cosa dire, alla fine optò per:" Andiamo a cena".
Andarono e Harry non guardò nemmeno una volta Ginny, che parve notarlo e si intristì un po', si aspettava un comportamento diverso. Dopo cena andarono tutti nella sala comune e si fece così tardi che rimasero solo Harry, Ron, Hermione e Ginny.
Erano tutti in silenzio: Harry e Ron seduti per terra e Hermione e Ginny su un divanetto.
A un tratto però Hermione decise di rompre il silenzio e disse:"E' ora di andare a dormire". Ginny fece per alzarsi ma lei la spinse giù e aggiunse "Ron andiamo".
"E loro?" disse Ron che aveva capito le intenzioni di Hermione.
"ANDIAMO!" ripetè lei con tono e poi aggiunse rivolta a Harry, che le fece un sorriso enorme come uno sconfinato 'Grazie', e Ginny:"Buonanotte ragazzi".
Loro due rimasero soli, lui alzò lo sguardo ma lei di conseguenza lo abbassò sui piedi e allora Harry si decise e si alzò, Ginny lo guardò sedersi accanto a lei sul divano. L'emozione crebbe come non mai, il cuore di entrambi batteva a mille e poi lui le si avvicinò per baciarla ma quando fu vicino si allontanò e disse:"Ginny tu mi paici molto".
"Anche tu Harry e non sai da quanto"
"Ma non posso, non posso stare con te".
Ginny parve stranita da quella risposta e disse:"O non vuoi stare con me"
"Ginny ma cosa dici?! Se potessi mi sarei messo con te tempo fa".
"E' per mio fratello, vero?" domandò Ginny.
"Sì" ammise Harry.
"Harry ascolta, lui è sempre stato protettivo verso di me ma non può esserlo per sempre e poi dai ammettiamolo sei il migliore che potrebbe pretendere" rise infine Ginny.
Harry ricambiò la risata un po' rincuorato ma aggiunse:"E se non mi parlasse più?".
"Ti parlerà a meno che..." iniziò Ginny.
"Cosa?" domandò Harry ansante di avere una risposta.
"A meno che non mi baci davanti ai suoi occhi" finì Ginny ridendo.
Harry pure scoppiò a ridere e pensò 'Com'è bella e divertente'.
"Beh direi che possiamo accetare questo accordo" disse Harry sorridendo e si avvicnò di nuovo a Ginny ma questa volta la baciò e fu magico.
"Harry" disse Ginny.
"Sì?" domandò lui.
"Ora che cosa siamo?".
"Beh..emh...ecco.. ti va insomma... di essere la mia ragazza... cioè di stare insieme?"
"Sì" gioì Ginny e senza pensarci lo baciò di nuovo.
"Wow" disse poi Harry e Ginny arrossì così aggiunse "No, scusa non ti volevo imbarazzare".
"Tranquillo, è tutto stupendo" disse Ginny.
Si era fatto tardi intanto, così poco dopo andarono a dormire felici per ciò che era poco prima avvenuto.

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