Capitolo 1

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Piacere Thomas:

Viviamo in un mondo al contrario sapete? Dove il buono deve andare dallo psicologo per supportare le cose che fa il cattivo. Una città come le altre.

Gally passava la maggior parte del suo prezioso tempo a ridermi in faccia, gli divertiva vedermi incazzato, passava almeno una volta a settimana davanti al negozio di elettronica dove lavoravo e mi chiamava "faccia di sploff".

Per questo il mio capo, lo odiava, ad essere onesti, a lui non piaceva nessuno. Ci ho messo due mesi per farmi accettare da lui e riuscire a farmi chiudere tutto così che lui e sua figlia potevano andarsene prima, in questo posto l'unica persona con cui ho legato è Sonya, una fantastica amica e di due anni più grande di me, anche se sono più alto io.

Quando mi disse che Vince era suo padre ci volle qualche minuto prima di risponderle, all'inizio pensò che fossi il suo ragazzo, assurdo. La cosa strana che la rese speciale è proprio la sua famiglia, mi disse solo che aveva un fratello, niente nome, niente anni, niente foto di lui.

La voce angelica e sorridente di Sonya mi portò alla realtà <<Tom, mi hai sentito?>> Disse scuotendo la mano davanti al mio viso.

<<Scusa Lizzie, sono stanco, puoi ripetere?>> Gli chiesi, mi strofinai gli occhi per poi vedere un foglio davanti a me, lei sbuffò solamente <<ti ho detto che mio padre deve stare fuori città per ritirare una tv e ci impiegherà un paio di giorni>> disse poi, <<e chi baderà al negozio?>> Chiesi fissandola negli occhi, <<nessuno, resterà chiuso>> rispose con cenno di spalla.

<<Aris ci ha invitato a casa sua il prossimo weekend>> disse <<più che altro, mi ha invitato per fargli conoscere una persona>> continuò guardando il basso, <<parli di tuo fratello?>> Chiesi curioso, subito annuì sospirando <<dai che c'è di male, almeno ce lo presenti, ti devo ricordare che non so un bel nulla di lui>> gli dissi con ghigno finale.

<<Beh, lui è molto complicato da descrivere, vorrei presentarlo prima solo a te, così se conoscerà te, riuscirai a convincerlo e a fargli conoscere gli altri, no?>> Propose intrecciandosi le mani e mettendole vicino al viso.

È complicato? Perchè? Forse non è umano. Ma un Dio sceso in terra a farle compagnia. Non saprei di preciso cosa, o chi, mi aspetterà.. ma non mi dispiacerebbe conoscerlo, <<Dovrò badare a lui questa settimana>> continuò poi.

<<dovrai badare a lui? Ma quanti anni ha?>> Gli chiesi scherzoso, prima che Sonya mi potesse dare una risposta partì il clacson una macchina, subito ci girammo Sonya prese la borsa al mio fianco e si allontanò facendo cenno di saluto.

Ricambiai il saluto, dopo di che mi girai su me stesso, pronto a sistemare gli ultimi fogli e chiudere tutto mi accorsi che il suo cellulare era sul pavimento. <<Ma che->> mi scappò solamente.

Presi di corsa il cellulare, chiusi il negozio e mi misi in macchina, guidai fino alla casa di Sonya non vidi l'auto dove pochi minuti prima era salita ma scesi e andai a suonare il campanello.

Subito vidi quella porta bianca spalancarsi verso l'interno.

Una figura magra, a petto nudo e con la tuta grigia, quel ragazzo con i capelli biondo miele, alto come me, occhi marroni e profondi con le labbra rosse e fine. <<Salve?>> Disse guardandosi intorno rosso in viso, non sapendo chi fosse iniziai a tossire nervoso.

<<Ciao, scusa non so chi tu sia ma credo di essere il fratello della tua amica Sonya->> dissi per poi rendermi conto di aver confuso la frase, <<oh caspio aspetta>> dissi mettendomi le mani fra i capelli color cioccolato.

Va A Finire Che Ti Amo •||• NewtmasDove le storie prendono vita. Scoprilo ora