Capitolo 9

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Tutto nelle tue mani:

Erano passati due giorni.
Eravamo nel letto della mia camera; Newt dormiva al mio fianco, dio se era bello. I suoi capelli biondi erano sparsi sul cuscino e il resto del corpo era sopra di me.

Con il ginocchio mi sfiorava la virilità e ad essere sincero facevo fatica a concentrarmi così pensai ad altro.

Ai fiori? Al fatto che tra poco mi dovevo preparare per andare a lavoro? O al fatto che Sonya mi stava chiamando e io ero completamente bloccato da suo fratello.

Spostai leggermente il corpo per rispondere ma si rimise di nuovo com'era.

'uffaaa'

<<Newtie>> chiamai. Niente.
<<Newtie>>
Ancora niente.

'Tanto bello quanto dormiglione amore' pensai, eppure qualcosa non andava, Newt tolse il ginocchio dal mio pantalone e si alzò. <<Non sono sordo, Amore>> disse allungando l'ultima parola. Merda.

Avevo davvero dato voce hai miei pensieri?

Si alzò facendosi leva sulle braccia e si sedette al mio fianco, si girò ancora in dormiveglia e sorrise. Al sentire la parola, Amore, pendere dalle sue labbra mi creò un nodo allo stomaco. Farfalle che non volavano nel mio interno facendomi solletico, ma che lo divoravano passo dopo passo.

Era una sensazione unica. Magica. Un non so che di emozioni uniti che facevano la lotta.
Newt era l'unica droga che prenderei ogni giorno, e tutte le ore.

Subito Newt si allungò verso il mobile <<è per te>> disse, porgiandomi il telefono.
Dopo il settimo squillo decisi di non risponderle.

Non volevo sentire la sua voce nell'orecchio che diceva farai tardi muoviti.

Ancora non gli avevo detto di suo fratello o della magica notte di versi e movimenti che mi facevano ribollire ogni volta che ci pensavo. Mi avrebbe ucciso, forse.

<<Dovremmo stare di più con lei>> Mi disse subito il biondo, il tono era triste, leggermente infastidito.
<<Newt, tua sorella è la mia migliore amica, capirà. E poi lei e Aris stanno insieme, non è sola>>.
Cercai di tranquillizzarlo ma era ancora molto pensieroso.

<<Smettila>> dissi. Lui mi guardò con faccia confusa. Dio.
<<Di fare il broncio, smettila>> ripetei ancora.

Era così bello.
Ogni volta che lo vedevo, che lo sfioravo, che lo baciavo mi creava ogni volta un emozione nuova e unica.

<<Ti dà fastidio immagino>> cantonò alzando la coperta.

Si poggiò di nuovo sopra di me, prese la catenina che avevo al collo e la poggiò sul comodino, <<a me danno fastidio i tuoi vestiti>> disse sussurrandomi all'orecchio.

Sentii brividi ovunque.
Subito gli presi la vita e lo girai. Ora ero io sopra di lui.

<<Tommy, Amore -disse- lascia fare a me>> subito capovolse la situazione iniziò a baciarmi e io non riuscivo a fare altro che sorridere e ricambiare il bacio focoso e piccante.

Le sue mani viaggiavano sotto la mia maglietta e i suoi piedi accarezzavano le mie gambe sfiorando col ginocchio l'internocoscia.

La mia lingua scontrava la sua con violenza. Gli presi le gambe e mi tirai su col busto, mi tolse la maglietta e continuò la provocazione.

Le mani erano veloci e difficili da fermare, era un piccolo diavolo con i capelli biondi.

Mille baci sul collo lasciando segni di appartenenza e dopo pochi istanti alche la sua maglietta volò via.

Va A Finire Che Ti Amo •||• NewtmasDove le storie prendono vita. Scoprilo ora