Capitolo 13

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Nel viale dei ricordi:

Quell'immagine.

Quella piccola fotografia stropicciata riusciva a chiudermi lo stomaco, riusciva a crearmi un senso di nausea allucinante e se mi alzavo, rischiavo di cadere.

Sentivo il braccio che sanguinava, una ciocca dei miei capelli tra le mani e tanto altro sangue.
Che avevo fatto?

Non riuscivo a parlare, ero a piedi nudi, indosso avevo solo una canottiera e la tuta grigia di Tommy.

Attorno a me era tutto completamente nero, camminai e sentii la neve, fredda, bianca e bellissima.

Ero confuso, il mio viso pallido era ancora consumato dalle lacrime e il sangue sporcava la soffice neve.

Mi sentivo a casa.  "Se solo Tommy fosse qui con me" continuavo a ripetermi nella testa.

Mi mancava quel visino dolce che aveva, sentire le sue mani accarezzare la mia pelle e toccarci come poco tempo prima.

Dio se mi mancava.

Sudato e ferito mi incamminavo, seguivo il vuoto che era intorno a me e nessuna risposta alle mie domande. Dove ero. Cosa facevo lì. Se il mio Tommy stava bene.

Vedevo solo la figura di un uomo e una donna.

Era una giovane coppia, subito corsi verso di loro ma più mi avvicinavo, più si allontanavano.

<<Cosa diavolo...>> Dissi solamente incredulo.

Rimasi a guardarli confuso, sbracciarmi per farmi notare sembrava inutile.
Li vidi abbracciarsi e baciarsi, sembravano felici.

Un piccolo ometto gli correva vicino inseguito da una dolce bambina poco più alta.

Era una famiglia felice.

Mi girai sorridente e vidi le stesse persone, solo che i bambini erano cresciuti.

Si sentiva la donna mentre rimproverava il piccolo ragazzo.

Si sentiva ogni cosa.

<<Non dire balle. Devi essere mio figlio, non un mostro come quelli>>

L'uomo le era accanto e cercava di calmarla. La bambina era dietro il padre e vicino le scale il ragazzo piangeva.

<<Non frignare. Sei un uomo.
Gli uomini non sono come pensi tu, chiaro?>>

La donna sembrava ancora più furiosa, la voce stridula e sembrava farne una scenata.

Diede uno schiaffo al figlio così forte da farlo cadere.

<<Ehy!>> Dissi d'istinto. Ma non mi sentì nessuno. Ero invisibile per tutti.

La ragazza bionda piangeva e il padre iniziò ad arrabbiarsi con la moglie.

Dopo una serie di insulti la neve mi sparì da sotto i piedi. Alzai di nuovo lo sguardo e vidi il ragazzo strillare alla madre.

Ma non sembrava importarle.

<<Non sono io che ho tradito mio marito con un suo collega di lavoro>> disse il ragazzo urlando a pieni polmoni.

Mi impallidì, la madre non fece in tempo al fermarlo che il biondino corse in camera, il marito guardò la moglie scioccato, prese la figlia e se ne andò dal maschietto in cima alle scale.

Era un incubo.

La donna cadde dalla rabbia, pianse, buttò i quadri a terra e ruppe una piccola pianta che aveva accanto.

Va A Finire Che Ti Amo •||• NewtmasDove le storie prendono vita. Scoprilo ora