Thirty: Fucked Up.

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<Possiamo andare in quel boschetto lì?> Jungkook alzò lo sguardo nella direzione che il moro stava puntando con occhi speranzosi.

<Non so quanto sia sicuro. Sono le 3:40, tra un pò fa buio. Non so se ci siano animali selvatici. Penso che non ci convenga molto.> Tae annuì, abbassando il braccio e con gli occhi ancora puntati sul boschetto.

<Perchè non guardi me, così?>

Sono geloso di un gruppo di alberi?

<Uh?> il più grande gli si avvicinò e avvolse il volto tra le sue dita. Si abbassò di poco e gli stampò un bacio sulle labbra, mentre l'altro braccio andava ad avvolgersi attorno alla vita del moro.

<Mmh~>gemette al contatto. Jungkook gli andò a leccare il labbro superiore. Il moro schiuse la bocca e chiuse gli occhi a quella sensazione. A Taehyung iniziarono a cedere le gambe. Jungkook lo accompagnò in quel movimento, facendolo stendere adagio sull'erba. Lo stava guardando dall'alto a pochi centimetri di distanza. Era bellissimo, con l'erba e i fiori selvatici che gli circondavano il volto. Sembrava una scena di un film. Jungkook avrebbe potuto contemplarlo per la sua bellezza per ora e non riuscire a stancarsi. Il moro lo guardava curioso, mentre si soffermava sui tratti marcati dell'uomo sopra di lui. Voleva che azzerrasse nuovamente le distanze. Poco dopo si ritrovo a baciare pezzo per pezzo la mandibola di Taehyung. Gli sfilò lentamente la sciarpa, per occuparsi anche del collo. Fu così che Taehyung si ritrovò a stringere le gambe tra loro e cercare di bloccare i gemiti che stavano scivolando dalla sua bocca. Jungkook infilò una gamba a separare le sue, pressando dritto dritto sul cavallo dei pantaloni. Taehyung fallí.

<Ngh~> percepí Jungkook sorridere sulla sua stessa pelle, mentre al respiro caldo sul suo collo gli venivano i brividi dal piacere. Le labbra si aprirono in un respiro che il corvino trovò erotico.

Cazzo.

La mano del ragazzo dalle punte rosse scivolò sotto gli indumenti di Taehyung, andando a toccare la sua pancia piatta, facendo scivolare le dita in mosse precise.
Quello non era niente, eppure Taehyung percepiva una patina bagnata sugli occhi, tutto provocato dal piacere che stava provando. Appena sbatté le palpebre sentí una lacrima scendere fino al suo orecchio. Jungkook lo notò. Si sporse a baciare la zona vicino al suo occhio con delicatezza. Taehyung non trattenne un respiro di soddisfazione. Fecerò contatto visivo, per almeno una decina di secondi netti, sono tanti dieci secondi, e bastavano per far sprofondare Taehyung in un profondo imbarazzo e far sogghignare Jungkook dell'effetto che aveva avuto su di lui. Fu in quel momento che si interruppe. Sospirò e si alzò in piedi porgendo la sua mano al ragazzino davanti a lui. Taehyung non capiva il motivo per cui si fosse fermato. Aveva sentito l'adrenalina corrergli nelle vene, aveva desiderato che il corvino si spingesse sempre più a fondo. Eppure aveva già interrotto ogni fantasia sul nascere.

<Taehyung, non permettermi mai di andare troppo oltre. > si limitò a dire quelle poche parole. Nel momento a seguire realizzò cosa volesse che il più grande andasse a fargli. il suo cervello era completamente andato, non riusciva più a ragionare lucidamente.

Cosa mi ha fatto?

Ormai era accertato. Il moro non riusciva più a distinguere il giusto dal sbagliato. Sentiva che ogni suo principio o valore si stesse frantumando lì davanti a lui, come se qualunque base solida si fosse creato si stesse sciogliendo in quell'esatto momento. Più andava avanti, e più cadeva un pezzo. Stava diventando un mosaico scolorito, un mosaico che poteva essere rimodellato quasi da qualsiasi persona, e Jungkook era una delle prime. Era il primo capace di rivoluzionare da zero ogni cosa in cui credeva, ogni passo fatto, ogni credenza.

Taehyung ci mise in bel po' prima di accettare la mano. La guardo per un bel po' ma in realtà non sapeva nemmeno cosa avesse davanti. La sua mente si ritrovava in un'altra dimensione e poco riusciva a percepire il mondo reale. Tra l'altro: perché aveva detto di fermarlo? Lo aveva completamente nelle sue mani, bastava mezza parola sussurrata all'orecchio per fargli abbandonare ogni pretesto di contrasto, eppure era stato lui che aveva messo fine a quello che sarebbe potuto accadere. E ancora non ne comprendeva il motivo. Che avesse improvvisamente riscoperto la parte razionale ed altruista del suo ego? Non riusciva a capirlo. Più tentava di entrare nel suo cervello più faceva l'opposto di ciò che pensava potesse fare. Si sentiva preso costantemente in giro.

Accettò la mano, ancora immerso in un'altra dimensione.

<A cosa stai pensando?> gli domandò il corvino.

<Tu a cosa stai pensando?> Taehyung gli riversò la stessa domanda addosso. Non aveva mai chiesto qualcosa al più grande in modo così spontaneo. E come se quelle parole gliele avesse tirate fuori di bocca. Jungkook si limitò a fare un sorrisino di consapevolezza. I suoi occhi sembravano quasi tristi. Questo il ragazzo riuscì a coglierlo.

<Smettila!> disse il moro improvvisamente, richiamando l'attenzione del corvino a sé. I suoi occhi bruciavano sul suo volto. Sembrava quasi che lo stesse rimproverando con lo sguardo. Tae si ritrovò a corto di parole dopo quell'espressione. Non sapeva che dire, quasi iniziò a boccheggiare nel cercare le parole. Poi il suo sguardo puntò dritto sugli occhi dell'altro. Erano ancora tristi. Prese fiato e parlò.

<Io... Io non riesco a capirti, e questo mi distrugge dall'interno... Mi sento così impotente e all'oscuro di tutto, sento l'ansia pompare a mille in ogni zona del mio corpo. Ti prego, sto soffrendo.> ai suoi occhi si stavano affacciando delle piccole lacrime. Sentiva il suo cuore a pezzi.

Apprezzate l'impegno nonostante il tempo preso ahahahah.

Possessiveness. KOOKV.[ITA] Where stories live. Discover now