Eight: So Sweet.

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<Capisco.> sussurrò l'altro con un sorriso accennato sul viso.

Un tipo...

<Quanti anni hai?> chiese Jungkook, concentrato sulla strada. Aprì appena il finestrino , per far entrare un pò di aria, percepí un leggero senso di nausea. Il ragazzino gli piaceva, adorava il suo modo di pensare e adorava il fatto che l'avrebbe potuto stravolgere da un momento all'altro, in fondo era suo.

<Quindici.> Jungkook rivolse il suo sguardo al ragazzino, osservandolo, facendo incontare i suoi occhi neri con quelli verde smeraldo dell'altro. Era bellissimo, senza esagerazione. Quando aveva passato lo sguardo su di lui, la prima volta, ne rimase abbagliato. Avrebbe voluto immortalare il suo viso per sempre. Non pensava potesse essistere qualcuno con dei simili tratti.

<Ti hanno fatto del male?> gli chiese , sospirante, sembrò esser diventato più serio di prima. Tae scosse la testa, facendo rimbalzare i capelli morbidi e mossi che gli contornavano il bel viso. Jungkook sentì come se un peso fosse appena stato sollevato dalle sue spalle, rilassò i muscoli tesi.

<Per caso è stato lei ad ordinare di non toccarmi?> il corvino non rispose e la risposta arrivò tonda e chiara al moro.

<Grazie.> sussurrò Taehyung.

<Non farlo.> Tae cercava di capire come pensasse ma gli fu complicato, era indecifrabile, come un problema di algebra con troppe incognite. Il cervello va in tilt.

<Sa qualcosa della bambina?> a Taehyung venne improvvisamente in mente e non potè trattenersi oltre a chiederlo. Sperava in una risposta positiva da parte di Jungkook, che invece non gli rivolse nemmeno un'occhiata.

<Penso di averti già detto che non era affar mio.> un colpo al cuore, fu per Taehyung quella risposta.

<Stai dicendo che non t'importa niente di una bambina della sua età che viene comprata e usata da un uomo come se fosse niente?> scesero lacrime dalle sue guance.

Perché sto piangendo?

Era così adirato che non si accorse nemmeno di aver utilizzato il 'tu'.

<Cosa cambia da te a lei?> disse diretto, senza ombra di esitazione. Taehyung rimase interdetto, ma gli diede una risposta qualche secondo dopo.

<Cambia che non m'importa niente di me! Lei è solo una bambina! Non dovrebbe subire tali abusi!>

Ma lo è o lo fa?

<Tu cosa sei?> domandò stizzito Jungkook.

<Mi sembra di aver già detto che non m'importa di me in questo momento!> alzò il tono di voce, mentre un singhiozzo si liberò nella macchina. Non pensava che potesse essere così insensibile.

<Innanzitutto abbassa i toni.-Jungkook lo fulminò con lo sguardo. -Rammenta la tua posizione.> disse acido. Taehyung si asciugò le lacrime con le maniche della camicia bianca, che si macchiò di acqua salata. Non avrebbe portato da nessuna parte, continuare. Jungkook sospiro pesantemente. Si trovavano in una stradina abbastanza desolata. Improvvisamente svoltò a destra. Prese un piccolo telecomando dalla tasca del suo cappotto nero. Il cancello si aprì automaticamente. Rimise il telecomando in tasca e riprese a guidare. Taehyung non si sarebbe aspettato niente di meno. Era una villa assolutamente enorme, sarebbe stato complicato anche il solo pensare di descriverla. Il corvino entrò nel grandissimo garage, lasciando lì la macchina.

<Forza scendi.> disse a Taehyung, che aveva le braccia incrociate e non aveva nessuna intenzione di ascoltarlo o rivolgergli la parola. Jungkook, preso da un attimo di nervosismo, aprì con forza la portella della macchina. Taehyung per un attimo ebbe paura della possibile reazione dell'altro, incrociò le braccia davanti al volto, temendo di essere colpito. Jungkook si abbassò, velocemente gli tolse la cintura e lo caricò in braccio.

<No! Lasciami!> disse volendo scendere. Jungkook lo ignorò completamente, assicurandosi che non gli scivolasse dalle braccia. Taehyung avvolse le braccia attorno al suo collo, aveva paura a stare in braccio alle persone, senza una motivazione precisa. Era avvinghiato a Jungkook come si sarebbe aspettato.

<Fermo.> ordinò. Tae sperava solamente che non fosse iniziato tutto col piede sbagliato.

<Ti prego non farmi cadere, ho paura.> disse, con le lacrime agli occhi. Jungkook prese un respiro del suo dolce profumo , per poi rilasciare l'aria.

<Mmh...così dolce.> sussurrò lasciando perplesso il moro. Jungkook, sempre con il ragazzino in braccio, si rifugiò nell'ascensore. Tae era sconvolto, un ascensore in una villa? Uno sputo in viso  alla povertà, in poche parole. 


Non so che dire. Perciò se volete comentate voi. Buongiorno.

Possessiveness. KOOKV.[ITA] Where stories live. Discover now