Six: Black Vs Green.

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<Perdonami.> sussurrò il moro, lo sguardo basso, percependo il leggero nervosismo del più alto.

<No Taehyung, hai rischiato troppo... Non farlo mai più, sarebbe stato giusto che la punizione la prendessi io.> il tono di Jongsuk era abbastanza duro nei confronti del più piccolo.

<Non dire più una cosa del genere! Tu mi hai portato qui perchè ti sei preoccupato per me!- sospirò tristemente -Tra l'altro non era giusto a prescindere...sono persone disgustose...tutti coloro che lavorano qui, lo sono...> si sciolse dall'abbraccio lentamente... Un sospirò fu l'unica cosa con cui rispose Jongsuk. Aveva avuto la conferma che qualcuno l'avesse acquistato, anche se ne fu sicuro fin dall'inizio. Insomma, chi se lo sarebbe fatto scappare? Probabile anche che abbiano lottato per riuscire a possederlo. Non voleva ammettere la realtà a se stesso, non voleva accettarla. Tae avrebbe lasciato un vuoto... Un vuoto di poche ore, si, ma ugualmente profondo. Era difficile incontrare una persona del genere.

<Kim, seguimi.> alle cinque precise la donna era entrata nella sala comune dei ragazzi. Sguardo tagliente e braccia rigide lungo i fianchi, piombò come se niente fosse. Taehyung aveva aspettato Haeun, ma non ce ne fu traccia, aveva paura che fosse accaduto qualcosa di peggio di ciò che aveva immaginato. Jongsuk non esitò ad afferrarlo dal braccio mentre si stava incamminando.

<Tae non-> provò a bloccarlo.

<Non preoccuparti, non possono toccarmi.> gli fece un occhiolino come a rassicurarlo, ma alla fine non ne era sicuro nemmeno lui. Andò dalla donna, che appena si accertò che la stesse seguendo si distanziò di circa un metro da lui, guidandolo verso gli immensi corridoi dell'istituto. Entrò in una stanza, seguita da Tae.

<Qui verranno tra poco delle donne che ti prepareranno per questa sera. Verrà qualcuno a prenderti alle otto. Spero che ti piacerà la tua permanenza con lui.> uscì chiudendo la porta alle sue spalle e lasciando Tae da solo all'interno, che intanto rimurginava su ciò che stava succedendo. Non riusciva a capirci più niente, tutto stava scorrendo troppo in fretta e lui nemmeno se ne rendeva propriamente conto. Aspettò circa una quarantina di minuti, quando fecero il loro ingresso due donne. Non si preoccuparono di rivolgergli la parola o altro, iniziarono solamente a fare il loro lavoro, senza guardare direttamente in faccia Tae, o non avrebbero retto i sensi di colpa di ciò che stavano permettendo sotto i loro occhi. Riempirono una vasca di acqua calda, poi chiedendo con un filo di voce se si sarebbe potuto spogliare.

<Non vi preoccupate, posso lavarmi da solo...vi ringrazio...> la sua educazione verso di loro le lasciò interdette. Entrambe percepirono una sensazione di rigetto nei loro stessi confronti. Non dissero niente e lo lasciarono fare, uscendo dalla stanza. Tae non esitò a spogliarsi ed entrare nella vasca. Un bel bagno era proprio ciò che desiderava in quel momento, poi la sensazione dell'acqua calda sulla sua pelle era magnifica. Dalle sue labbra uscì un sospiro di piacere. Lentamente s'immerse, bagnando così anche i capelli. Con una certa calma si lavò per bene, e uscì dalla vasca ,avvolgendo il suo corpo in un asciugamano abbastanza grande.

<Potete entrare.> alzò di poco la voce per farsi sentire. Le due donne obbedirono. Con voce sottile, una delle due gli domandò se potesse scostarsi l'asciugamano. Tae annuì,abbassandolo fino alla vita. Gli fecero indossare una camicia bianca di cotone, e dei pantaloni neri a sigaretta, con delle semplici scarpe da passeggio. Niente di particolare, ma risaltavano il suo fisico magro.

<Aspetta qui finchè non verrai chiamato.> disse la più grande, chiudendo la porta alle sue spalle. Tae si stava mangiando le unghie dall'agitazione. Lui stesso pregava che l'uomo in questione avesse un minimo di cuore e lui stesso si malediva per accogliere nei suoi pensieri un pò di speranza. Tutto per illudersi. Si sentiva ridicolo, una persona con solo anche una briciola di cuore non comprerebbe mai qualcuno da un luogo di quel genere... Sospirò, cercando di distrarsi in qualche modo, erano ancora le sette. Cosa avrebbe dovuto fare in un'ora in quella squallida stanza?

Possessiveness. KOOKV.[ITA] Where stories live. Discover now