(nella seconda immagine c'è una canzone che vi consiglio di mettere quando vedete i trattini fidatevi e ci tengo che leggiate lo spazio autore<3)
[t/n] pov's
Grazie a Dio mi hanno dato una stanza singola, i membri della mia squadra hanno una stanza tutti insieme, ma dato che nella loro camera ci sono solo quattro letti a me ne hanno data una singola nel corridoio dei caporali, non che mi dispiaccia.
Mi girai a guardare la sveglia, le 6:30 del mattino, stanotte non avevo chiuso occhio.
Avevo troppi pensieri per la testa, tra la missione, la mia mano e le parole di Levi, non riuscivo a prendere sonno e ora dovevo anche affrontare una giornata di allenamento, fanculo.
Mi alzai a fatica dal letto e mi trascinai in bagno a fare una doccia.
Mentre ero sotto la doccia avevo la sensazione che il mio corpo stesse cadendo a pezzi, sono davvero stanca di tutta questa situazione, ho bisogno di sentirmi bene come quel giorno.
-Levi... grazie.-
Non so perché, ma la sensazione che provai quel giorno era pari a quella che provavo insieme a Porco, nonostante Levi fosse un completo sconosciuto.
Uscita dalla doccia presi un asciugamano bianco che mi ero preparata lì poco prima e lo avvolsi intorno al mio corpo.
A disturbare la mia quiete fu qualcuno che iniziò a bussare insistentemente alla porta, non curante delle mie condizione e anche abbastanza irritata corsi ad aprirgli e subito mi ritrovai tutta la mia squadra davanti che mi guardava scioccata.
Le guance iniziarono a bruciare, o meglio, andare completamente a fuoco come quelle dei ragazzi di fronte , l'unica impassibile era Petra forse perché lei è una ragazza...
-N-noi era-eravamo venuti a-a chi-chiamarti per la c-colazione.- Vedendo Gunther così imbarazzato non potevo far altro che scoppiare a ridere.
-Si scusate adesso arrivo.- Dissi ancora ridendo.Mi infilai velocemente la divisa e vidi che erano ancora fuori dalla porta ad aspettarmi così andammo tutti in mensa. Il tragitto fu parecchio silenzioso, nessuno osava fiatare, forse ancora imbarazzati per l'evento di poco fa.
Arrivati in mensa mi fecero cenno di sedermi con loro, ma li ignorai completamente e andai verso i miei amici.
Oggi ero piena di cose da fare, pensare ad un piano per la spedizione, allenarmi, nonostante avessi una mano mezza rotta sono sicura che quello stronzo di un nano mi avrebbe fatto fare allenamento e parlare con Reiner e Bertholdt di quel sogno riguardante mia madre.
L'attenzione di tutti fu catturata dal comandante Erwin che si era alzato in piedi per fare un annuncio.- Molti non lo sanno, ma per festeggiare l'entrata delle nuove reclute ogni anno facciamo una festa all'esterno del quartier generale, è gradito un abbigliamento elegante.-
Un'altra cosa a cui pensare, ottimo!
Finita la colazione andai con Jean nel campo di addestramento esterno, Levi non era da nessuna parte, magari oggi mi sarei semplicemente riposata in camera o sarei andata a fare una passeggiata nel bosco.
—————— (mettete la canzone)
-Mocciosa.- Come non detto, è arrivato... Sinceramente non si era ancora fatto perdonare per quelle cose che aveva detto a Erwin che mi avevano fatto sentire letteralmente uno schifo e che fosse stato proprio lui a pronunciarle mi faceva stare ancora peggio.
Mi ero confidata con lui e aveva mandato tutto a puttane in quel momento.
Mi girai e indossai il miglior sorriso falso che riuscii a fare.- Sì capitano.- Vieni con me.- Si girò verso la parte opposta e iniziò a camminare verso le stalle, il suo cavallo lo stava aspettando lì legato a un palo e già sellato.
-Dai sali.-
-No grazie vado a prendere il mio.-
-Tch, mocciosa con la mano ridotta in quel modo non puoi cavalcare lo capisci o no?-Se questo era il suo modo per scusarsi, lo trovo un po' deludente. Senza fare altre storie montai a cavallo e lui si posizionò appena dietro di me.
Le sue mani erano sopra le mie e stavano tenendo saldamente le redini del cavallo, le sue braccia circondavano il mio corpo e la mia testa era poggiata al suo petto, ora sì che mi sentivo rilassata.
-Dai scendi mocciosa.-
C'eravamo fermati in un posto che ricordava quello nel Wall Maria, tuttavia "l'albero solitario" non era rialzato rispetto al bosco, ma si trovava al centro di un piccolo spiazzo decorato da fiori di tutti i tipi, nonostante non fosse lo stesso posto lo consideravo comunque un paradiso, ma perché mi ha portato qui?
Non aspettai neanche l'uomo dietro di me, corsi sotto l'albero e mi sedetti con la schiena poggiata al suo tronco, poco dopo mi raggiunse anche Levi. Ancora non capivo il senso di tutto questo...
-Perché mi hai portata qui?- Dissi girandomi verso di lui che intanto aveva preso posto accanto a me.
-Tch, dopo di loro sei l'unica persona che è riuscita a capirmi e io ti ho trattato di merda, considera questo gesto come le mie scuse.- Neanche mi guardava. Non se la può cavare così.-Potrei prenderti sul serio se mi guardassi in faccia.- Con uno scatto fulmineo si girò verso la mia direzione e i miei occhi [c/o] si incatenarono ai suoi grigio-azzurri, sentivo che dentro quegli occhi sarei potuta sprofondare.
-Mi dispiace [t/n].- Non disse altro e tra noi due cadde un religioso silenzio, non sapevo cosa dire.
-Loro chi?- Io mi sono aperta con lui, ma di se stesso non mi aveva detto nulla, neanche come aveva fatto ad entrare nel famoso corpo di ricerca.
Lo vidi spalancare gli occhi e abbassare lo sguardo, avevo detto troppo...-Mi dispiace non dovevo chieder- Isabel e Farlan.- Disse secco interrompendomi.
-Il corpo di ricerca ci catturò nella città sotterranea e ci obbligarono a unirci a loro, i miei amici morirono durante la nostra prima spedizione perché io mi ero fidato di loro.-
Penso che la storia che si cela dietro a questo fatto sia molto più lunga e complicata, ma mi basta così, si è fidato di me e questo per me è sufficiente.
Era di nuovo calato quel silenzio imbarazzante, non sapevo cosa dire o cosa fare, mi girai nella sua direzione, aveva sempre lo sguardo basso, gli erano tornati alla mente ricordi che ha provato a cancellare con scarsi risultati.
La sensazione era quella della prima volta che abbiamo parlato, la sensazione di abbracciarlo e di non lasciarlo più, era esattamente questo che mi sentivo di fare ed è esattamente ciò che feci.
Mi agganciai al suo collo e poggiai la mia testa sul suo petto, stavolta era molto più tranquillo, mi strinse i fianchi e mi spinse ancora più vicino a lui.
Quel momento era tutto nostro.
Era meglio della prima volta, eravamo più sicuri di quello che stavamo facendo, come stregati l'uno dall'altra da un incantesimo.
Staccai la testa dal suo petto e mi misi esattamente davanti a lui, eravamo ancora abbracciati e i nostri visi erano a meno di un palmo di distanza.
Sapevo che era sbagliato, sapevo che non avrei dovuto farlo e che me ne sarei pentita subito dopo, ma poco importa, in quel momento era l'unica cosa che volevo, lo volevo più di ogni altra cosa.
Le sue labbra si avvicinarono pericolosamente alle mie finché non arrivarono ad unirsi in un bacio desiderato da entrambi, mi chiese presto l'accesso alla bocca e io glielo diedi.
Eravamo solo noi, due perfetti sconosciuti che avevano capito tutto l'uno dell'altro, due persone tanto uguali, ma anche tanto diverse.
Ci staccammo da quel bacio e cadde di nuovo il silenzio, ma stavolta non era per niente imbarazzante, stavamo assaporando quel momento, mi accoccolai per bene sul suo petto e restammo lì semplicemente ad aspettare il tramonto, come quel giorno, ma stavolta era meglio.
So che era un errore, ma non mi importa ora ci siamo solo io e lui.
~ spazio me<3~
Volevo soltanto dirvi che io scrivo per piacere la prendo come una cosa che mi fa stare bene quindi se certe volte non aggiorno da un po' è perché non o idee o non ho voglia.
COMUNQUE MENTRE SCRIVEVO STO CAPITOLO SCLERAVO CHE LA METÀ BASTA CIAO.~M
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only you| levi x reader
Fanfiction[t/n] [t/c] è la ragazza che è stata scelta per ereditare il gigante femmina (sei al posto di Annie). A casa ha una persona che l'aspetta, ma cosa accadrà quando conoscerà un certo ragazzo dai capelli corvini. Chi sceglierà? [t/n]= tuo nome [t/c]= t...