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RICORDI DEL PASSATO

(come al solito vi ho messo una canzone che secondo me sta bene con il capitolo). Buona lettura<33

Flashback
Prima di raggiungere le mura.

Aprii leggermente gli occhi. Erano giorni che non riuscivo a dormire per più di tre ore, quest'ansia sulla missione mi stava togliendo il sonno. Mi guardai un po' intorno, Reiner e Bertholdt stavano dormendo "beati" pensai. Mi girai alla mia sinistra notando Marcel seduto a mezzo busto che si guardava intorno, feci leva sui miei avambracci e mi misi nella sua stessa posizione, lui sentendo il rumore del sacco a pelo causato dal mio movimento si girò nella mia direzione.

-Ehi...- Mi disse gentilmente.
-Ehi. Non riesci a dormire?-
-Figuriamoci se con tutto questo peso sulle spalle riesco dormire.- Percepì un lieve tono ironico nella sua voce, ma anche malinconico.
-Allora siamo nella stessa situazione.- Risposi con una piccola risata.

In quel momento non eravamo per niente felici, abbiamo dodici anni e troppo peso sulla schiena, siamo solo dei bambini, ma non siamo mai stati trattati come tali da nessuno.

-Dai vieni un po' qui, finché ad uno dei due non viene sonno teniamoci compagnia.- Senza farmelo ripetere mi alzai cercando di fare il meno rumore possibile per evitare di svegliare gli altri due che stavano dormendo come due bambini dopo essere stati cullati dalla madre.

-[t/n] ora che siamo noi due, tu cosa ne pensi di tutta questa faccenda?- Non mi ero mai fermata a pensare alla mia opinione reale sulla questione, a noi guerrieri hanno sempre ripetuto le stesse cose come un mantra o uno stile di vita, non ci è mai stata data la possibilità di riflettere e di avere una nostra opinione sulla cosa e anche se l'avessimo avuta era troppo pericoloso esprimerla.

-Sinceramente Marcel, non ci ho mai riflettuto, ma a esserne sincera sono contraria. Abbiamo solo dodici anni, non siamo ancora pronti a capire tutte le problematiche di questo mondo.-
- Forse è proprio per questo che ci scelgono così piccoli no? Pensaci bene, ci ripetono le stesse cose così da sapere solo ed esclusivamente quelle, ci tolgono la possibilità di avere un'opinione propria perché non abbiamo altre visioni del mondo oltre a quella che ci hanno fornito loro.-

Il suo ragionamento non faceva una piega, in effetti non sapevo come fosse il mondo nella realtà e nonostante sapessi che gli Eldiani erano brave persone la mia visione è sempre stata quella di vederli nel torto.

-Io comunque non arriverò mai ad uccidere persone innocenti, anche se vengono definite come demoni, non ce la posso fare.- Dissi abbassando sempre di più il mio tono di voce.
-Sai che come guerriera sarai costretta a farlo vero?-
-Ne sono consapevole e se ce ne sarà la necessità lo farò, ma solo se sarà a rischio la mia vita o la tua.-

Forse non ero la persona più adatta a questo tipo di compito, ma nessuno lo sarebbe stato a parere mio.

-Guardali.- Mi disse indicando i ragazzi che dormivano tranquillamente a pochi metri da noi.
-Hanno accettato questo destino anche se contro la loro volontà, sono passati sopra tutto perché hanno un motivo più grande per farlo ed è questo che li spinge a sporcarsi le mani. Io lo faccio per la mia famiglia e per Porko che ci aspetta a casa desideroso di ricevere la notizia del nostro ritorno. Tu perché lo fai?-
-Io non ho un vero motivo Marcel. Sono una guerriera grazie ai miei genitori, ho ereditato il gigante di mia madre semplicemente perché ero la candidata ideale, ma un vero motivo non l'ho mai avuto, ho sempre pensato che questa per me fosse l'unica strada percorribile e così l'ho seguita, nonostante sapessi quello che avrei dovuto fare, mi sono sempre ripetuta che se fossi stata messa alle strette avrei fatto l'impensabile ovvero uccidere qualcuno, per tutta la vita ho sempre vissuto con questo pensiero, ma adesso sto rivalutando tutto e ho finalmente capito di non essere veramente pronta, ma indietro non posso tornare quindi l'unica alternativa è completare questa missione e tornare a casa.-