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Emma tremò al suo tocco. Non sapeva baciare, non l'aveva mai fatto, né qualcuno le aveva spiegato come si facesse. Però istintivamente aprì un poco le labbra, strusciandole contro le sue. Aveva un profumo così buono, e la sua pelle era così morbida, liscia. Era una sensazione strana. Sfiorò timidamente la sua lingua con la propria e sentì qualcosa contrarsi dentro di lei, nel basso ventre. Le sue mani scivolarono fino ai fianchi di Regina mentre si sporgeva per avvicinarsi di più a lei. Sentiva il cuore come se fosse fermo nel petto, eppure batteva a mille.

Regina si strinse maggiormente a lei passandole le braccia intorno al collo. Emma si lasciò sfuggire un gemito, e se ne stupì lei stessa. Ma tremava per l'emozione, le pareva impossibile.

Regina si staccò appena da lei per riprendere fiato. Le gote arrossate, il fiato corto. Gli occhi che brillavano. Le sorrise dolcemente. Emma ancora tremava, e altre lacrime scendevano sul suo viso, ma non era più il dolore a farle scorrere. La guardò come se temesse che potesse svanire da un momento all'altro.

«Stai bene?» le chiese Regina, asciugandole le lacrime. «Bacio così male?»

Emma scosse piano la testa.
«Io...» disse piano, la voce arrochita, debole. «Non credevo sarebbe mai successo. Ho paura di svegliarmi...»

La principessa sorrise e la fece salire sul letto.

«Resta qui con me.»

Emma si alzò a fatica. Si sedette accanto a lei. La guardava ancora come se fosse un miracolo.
«Vuoi ancora mandarmi via?» chiese in un soffio spaventato.

«Dovresti farlo. Soffrirai ancora di più dopo il mio matrimonio.»

Emma abbassò lo sguardo, afflitta. Le prese le mani.
«Se fossi egoista, ti chiederei di scappare con me. Ma ti condannerei ad una vita da nullatenente, povera... senza niente. Forse neanche un tetto sulla testa» mormorò. Rialzò lo sguardo su di lei. «Ma ti amo» sussurrò. «E non posso permettere che tu viva così a causa mia.»

Regina rimase spiazzata da quella confessione.
«Emma... non credevo che... Anch'io sono innamorata di te» le sussurrò infine, stringendosi a lei.

Il suo cuore perse un battito, forse due. Si concesse di sorridere mentre una scintilla di gioia le scaldava il petto. La strinse forte a sé.

«Sai che devo sposarmi» continuò Regina. «Non vorrei, ma devo farlo.»

Emma annuì sulla sua spalla.
«Lo so.»

«Mi odierai.» Regina nascose il viso sul suo petto.

«Mai» sussurrò in risposta accarezzandole i capelli per la prima volta, timidamente. Sembravano di seta, morbidi e lisci.

Regina sollevò la testa per guardarla negli occhi.
«Non potremmo mai stare insieme.»

Emma abbassò lo sguardo mentre una stilettata di dolore le perforava il cuore.
«Lo so» mormorò. La osservò poi. Era così bella che faticava a respirare guardandola. «Ma almeno potrò starti vicina.»

«Anche se dovrò...» non riuscì a finire la frase, gli occhi si inumidirono.

Le accarezzò timidamente il viso.
«Qualunque cosa accada.»

«Non puoi volere questo per te. Perché vuoi essere infelice?»

«Mi basta starti accanto, te l'ho detto. È già molto più di quello che speravo.»

Regina la baciò con dolcezza, lentamente, regalandole altri attimi di pura felicità prima di riprendere il discorso.

«Se vuoi restare nonostante tutto non ti caccerò. Promettimi solo che se diventerà troppo dura me lo dirai, che sarai sincera con me.»

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