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Regina si era addormentata piangendo, il piccolo per fortuna non si era svegliato, Emma era accanto a lei, le accarezzava i capelli. Non riusciva a credere a quello che aveva visto. I segni sul corpo... Maledetto. Se prima odiava il principe adesso lo voleva morto. Non gli avrebbe permesso di toccarla di nuovo. Chissà cos'altro poteva farle... non voleva neanche pensarci. Dovevano andare via. Fuggire lontano da quel regno, da quel palazzo e da lui. Se fossero rimaste l'avrebbe ucciso a costo di farsi tagliare la testa, non avrebbe permesso a quel mostro di posare neanche un dito su di lei. Doveva agire in fretta.

«Regina.»

La principessa si mosse appena. Le accarezzò il viso e poco dopo i suoi occhi si aprirono. Avevano perso la luce che tanto amava.

«Che c'è?»

«Dobbiamo parlare.»

Regina si sollevò appena con una smorfia di dolore.

«Dimmi.»

«Dobbiamo andare via.»

Regina la guardò confusa.

«Come?»

«Dobbiamo chiedere l'aiuto di quel mago...»

Regina aprì la bocca per replicare ma Emma la precedette.

«...lo so che non vuoi ma non permetterò che quel mostro di tocchi di nuovo. Prima era già difficile ma adesso... Potrebbe ucciderti la prossima volta e io non intendo rischiare la tua vita.»

«Ma è pericoloso.»

«Preferisco questo che aspettare che quello ti faccia di nuovo del male.»

«Emma...»

«Se non vuoi, andrò io stessa dal principe e lo ucciderò.»

Regina strabuzzò gli occhi e le posò il palmo sulla bocca.

«Sei impazzita? Non dovresti neanche pensarle certe cose!» sussurrò. Emma circondò la mano con la propria e la tirò delicatamente verso il basso, liberandosi.

«Lo ucciderò se servirà a proteggerti, e se dovessi morire almeno saprò che sarai al sicuro.»

Regina la strinse.

«Non voglio perderti. Non posso.»

«Decidi tu cosa vuoi fare.»

Regina la guardò negli occhi, la paura di essere scoperte era tanta, ma non poteva neanche vivere così, non era giusto per lei, non era giusto per Emma e neanche per suo figlio. E se quel mago era l'unica soluzione...

«Va bene, invochiamolo» decise infine. Non sarebbe morta senza lottare, se c'era una sola possibilità di poter fuggire da quell'inferno dovevano provarci.

«Rump... Rumplastraikn?» Emma attese ma non successe niente.

«Lo pronunci nel modo sbagliato» disse Regina. «Rumpelstiltskin» disse a voce alta. Il vento spalancò la finestra facendole rabbrividire. Le candele si spensero e il buio si avviluppò alle pareti circondandole. Emma strinse Regina sentendola rabbrividire.

Un attimo dopo dei denti bianchi si manifestarono davanti a loro in un sorriso sinistro.

«Cara» disse con voce stridula quella specie di mostriciattolo. Emma deglutì osservandole la pelle quasi dorata, gli occhi neri e piccoli. «Mi avete chiamato, come posso aiutare due splendide fanciulle come voi?»

«Noi...dobbiamo fuggire» si sforzò di dire Emma.

Lo sguardo del mago si soffermò su Regina, studiandola.

«La principessa non è felice?»

«Io... no, non lo sono.»

«E perché mai, mia cara? Vivete in un bel castello, avete un bellissimo bambino e un principe che vi ama.»

Regina rabbrividì alla menzione del principe provocando un sorriso sul viso inumano dello stregone.

«Oh, è il principe il vostro problema.»

«Lui...»

«Lo so cara, ma ci sono cose che non potete capire.»

«Cosa, ad esempio?»

«Non posso dirvelo, cara.»

«Non mi interessa, puoi aiutarci ad andarcene da qui sì o no?» si intromise Emma.

Rumplestiltskin le sorrise.

«Se volessi, certamente.»

«E cosa vorresti in cambio?»

«Un fagiolo magico.»

«E dove credi che possiamo trovarlo, nell'orto?» ringhiò Emma.

«Mia cara, quanto fuoco!»

«Non prenderci in giro.»

«Non lo faccio. Voi portatemi un fagiolo e vi promette che voi e la vostra bellissima principessa vivrete felici e contente lontano da qui.»

«E nostro figlio, il piccolo Henry» si intromise Regina.

«Certamente, anche il vostro adorabile bambino.»

«Sì, ma come lo troviamo?» ribadì Emma.

«Nel mezzo della foresta c'è un albero che si allunga fino a sopra le nuvole, lì troverete quello che mi serve.»

«Ma se sai dov'è perché non vai a prendertelo da solo?»

«Queste non sono cose che vi riguardano. Abbiamo un accordo? Il fagiolo in cambio della vostra felicità.» Rumple allungò una mano sorridendo.

Emma guardò Regina, sentiva che c'era qualcosa che non andava ma allo stesso tempo quella era la loro unica possibilità. La principessa aprì la bocca per dire qualcosa ma Emma la anticipò e strinse la mano dello stregone.

«Abbiamo un accordo.»

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