Portami con te

15

Regina scese le scale e si ritrovò nella sala da pranzo, dove venne subito annunciata. Quasi tutti erano già arrivati. Il principe si avvicinò a lei e le baciò la mano.
«Siete splendida, mia bellissima sposa.»
«Vi ringrazio.»

Il principe l'accompagnò al suo posto, accanto al proprio, e la cena ebbe inizio. Regina assaggiava appena le pietanze, i suoi pensieri erano rivolti a Emma. Sebbene privo di alcun valore legale, quel matrimonio improvvisato valeva più di quanto avrebbe mai potuto quello con il principe.
«Non vi piace?» le chiese d'un tratto il promesso sposo, strappandola ai suoi pensieri.
«Sì, Vostra Altezza, è tutto buonissimo.»
«Ma non state mangiando niente...»

Si sforzò di sorridergli.
«Solo nervosismo da pre-matrimonio.»

Dopo due ore la cena si concluse e Regina, con la scusa di essere stanca e ansiosa per il matrimonio che si sarebbe celebrato il giorno seguente, riuscì ad ottenere il permesso per tornare in camera.
«Emma?»

Emma si alzò di scatto dal letto. Le rivolse un sorriso assonnato.
«Tutto bene?»

«Sì» disse avvicinandosi a lei per poi baciarla. «Mi sei mancata.»

«Anche tu» sorrise la giovane rispondendo al bacio. «Com'era la cena?»

«Noiosa» sbuffò. «E domani lo sarà ancora di più.»

«Mi dispiace. Almeno il cibo era buono?»

«Non avevo molta fame, volevo solo tornare da te.»

Emma la baciò sorridendo.
«Nascondiamoci in una delle stanze del castello. Ne usciamo tra dieci anni dicendo che ci eravamo perse.»

Rise di gusto.
«Riesci sempre a farmi ridere.» La baciò per poi girarsi. «Mi aiuti a toglierlo? Così possiamo metterci a letto.»
«Non ho mai visto né ascoltato niente di più bello» mormorò Emma; poi le slacciò il vestito, aiutandola a spogliarsi.

Rimasta nuda davanti a lei, Regina si voltò a guardarla per un secondo, sorridendole, poi si infilò sotto le coperte.

Emma fremette a quella vista, si spogliò in fretta e la seguì. La strinse in un abbraccio.

«Voglio averti accanto.»

Regina si strinse a lei.
«Sarò sempre al tuo fianco.»