༄★ 𝑻 𝒘 𝒆 𝒏 𝒕 𝒚 - 𝒔 𝒆 𝒗 𝒆 𝒏 ★༄

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Le strade di New York sono particolarmente silenziose questa notte, è come se la città avesse capito che avevo bisogno di tranquillità, almeno per qualche ora.
Mi stringo nella felpa nera che indosso, sollevando il cappuccio per evitare che qualcuno possa riconoscermi.

Domani dovremmo partire per l'Italia, il mio Paese straniero preferito, ad indagare sul losco piano di Zemo. Questa guerra che stiamo tutti cercando di evitare si presenterà lo stesso: lo so.
Presto o tardi che sia, mi dovrò scontrare con Tony, Nat e T'Challa.
Quanto vorrei scomparire per sempre...

Abbasso lo sguardo sull'asfalto che sto calpestando e mi metto a correre verso la periferia della città, mentre le lacrime scivolano lungo le mie guance.
È sempre stato così: incontro un problema e io scappo via, lontano da tutti e da tutto per qualche ora.
Per sfogarmi senza occhi indiscreti.
Da sola contro la parte più fragile di me.

Raggiungo una fabbrica abbandonata e mi rifugio al suo interno. Alzo la testa verso il cielo ed emano un forte grido di dolore.

In Siberia c'è quel passato che vorrei dimenticare e la verità è che non sono ancora pronta ad affrontarlo.
Non sono pronta a combattere.
Non sono pronta a vedere i miei veri poteri di nuovo in azione.
Non sono pronta ad altri morti.

Il silenzio della notte mi accoglie appena smetto di piangere. Le stelle sono sparpagliate nel blu intenso del cielo. Tra gli alberi che circondano la fabbrica, si sentono i cinguettii delle civette e le chiacchiere animate delle cicale.
New York dorme, mentre io soffro.
New York va avanti, mentre io scappo.

«Non hai paura di incontrare pericoli, signorina?» domanda una voce maschile alle mie spalle, interrompendo il flusso dei miei pensieri dolorosi.

Scuoto la testa, asciugandomi con l'orlo della manica della felpa le lacrime che si sono fermate sotto i miei occhi. «No, perché stai parlando con uno di loro» rispondo, voltandomi verso lo sconosciuto che si rivela essere T'Challa.

Si siede per terra, accanto a me. «In questo caso, è un rischio che sono disposto a correre. Al limite, ne esco con qualche cicatrice.»

Ci scambiamo uno sguardo in silenzio. Non so che cosa ci faccia qui, ma sono contenta di vederlo.

«In questi pochi mesi che ci conosciamo, ho subito capito che sei una persona degna di fiducia. Hai un carattere forte, sei testarda e determinata ma anche simpatica e altruista. E quando avevo qualche dubbio sulla mia inspiegabile fiducia nei tuoi confronti, i tuoi amici e compagni non facevano altro che incrementare questa strana sensazione. Sei diventata una mia amica e sei ormai parte della mia famiglia. So che qualsiasi decisione tu prenda, è per il tuo bene e quello degli altri, solo che non capisco perché stai proteggendo l'uomo che ha ucciso mio padre. Ti prego, spiegami il motivo...» mormora il re del Wakanda, con gli occhi lucidi.

𝑳'𝒖𝒍𝒕𝒊𝒎𝒂 𝒗𝒐𝒍𝒕𝒂 𝒄𝒉𝒆 𝒉𝒂𝒊 𝒅𝒆𝒕𝒕𝒐 τι αмο ༄★ 𝑩. 𝑩𝒂𝒓𝒏𝒆𝒔Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora