༄★ 𝑷 𝒓 𝒐 𝒍 𝒐 𝒈 𝒖 𝒆 ★༄

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༄★ Unichtozhit' ➳ destroy ★༄

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༄★ Unichtozhit'destroy ★༄

Sokovia, 2015

Il cielo è grigio e c'è forte odore di metallo fuso nell'aria. Di cose nella mia vita ne ho viste, ma mai sollevarsi un'intera città in cielo con un numero esponenziale di armi nucleari al suo interno. È opera degli Avengers o di qualche amico da altri pianeti?

La gente attorno a me sta correndo verso un jet fornito dallo S.H.I.E.L.D. per salvare gli abitanti sokoviani. Dovrei anche io seguirli, ma qualcosa dentro di me me lo impedisce. C'è ancora qualcun altro da salvare.

Cumuli di macerie di edifici distrutti e vittime innocenti mi circondano, sui loro volti le urla che non sono riusciti ad emanare. Un brivido percorre la mia schiena mentre cammino nella direzione opposta del jet, seguendo delle orme sul terreno. Mi fermo quando noto un uomo, dall'aria molto familiare, con delle frecce sulle spalle e l'arco in mano, prendere in braccio un bambino. In quel momento, degli spari incombono verso di lui, poi una forte risata malefica. E quello cos'è? Un robot?

«Al riparo!» esclamo, parandomi di fronte all'aeroplano che si sta avvicinando a me. Chiudo gli occhi e congiungo le mani al petto, poi ordino alle mie armi di combattimento di afferrare un'automobile e di lanciala verso il velivolo, facendolo precipitare al suolo, per poi esplodere. Cado a terra sfinita, con un forte mal di testa dovuto allo sforzo mentale che ho fatto, ma sollevata nell'aver salvato delle vite. Afferro le mie armi e le nascondo sotto la giacca in pelle nera.

«È la quarta volta oggi che vengo salvato da qualcuno e non viceversa. Mi sto arrugginendo.» afferma una voce maschile alle mie spalle con fare scherzoso.

Piego la testa nella sua direzione e lo riconosco subito. Clint Barton, Occhio di Falco: un componente degli Avengers. Mi porge una mano per aiutarmi ad alzarmi.
«Comunque, io sono Clint Barton.»

Annuisco e accetto il suo aiuto. «So chi sei, e so anche a quale gruppo appartieni.» ribatto, forse un po' freddamente. Ma è nella mia indole essere fredda e distaccata con gli sconosciuti. Sono stata addestrata a non fidarmi delle persone, non è semplice andare contro ciò che mi è stato insegnato.

Una volta in piedi, Barton esamina la mia figura e incrocia le braccia al petto. «Sei una tipa tosta, questo l'avevo già capito, credo però che ti sia sfuggito un particolare.»

«Oh, intendi il mio nome? Scusa, che sgarbata. Charlotte Myres.»

L'arciere annuisce e indica col capo il jet alle nostre spalle. «Piacere di conoscerti, Charlotte. Sarebbe ora di andarcene prima che ci cadano in testa dei grossi massi di roccia, non trovi?»

Mi sforzo di sorridere e aiuto l'uomo a prendere il bambino in braccio. Lo seguo verso il jet, osservando gli altri Avengers riunirsi di fronte al velivolo.
Non appena notano la nostra presenza, si voltano verso di noi. Stanno aspettando spiegazioni da parte del loro amico.

Clint, dopo aver lasciato il bambino nelle braccia della madre, sospira. «Lei è Charlotte Myres, mi ha salvato da un robot assassino colpendo l'aeroplano con un'auto. Sì, una cosa tipica di tutti i giorni.»

Steve Rogers ripone lo scudo dietro le sue spalle. «Sei stata geneticamente modificata dalla gemma della mente?»

«Non conosco la vera natura delle mie abilità o poteri, come preferiti chiamarli, ma sono stata addestrata fin dall'età di diciannove anni a combattere. Anni e anni di allenamento hanno portato i loro frutti, evidentemente.» rispondo vaga, indicando le armi che ho nascosto sotto la giacca, ma in realtà conosco il mio passato. È da lì che sto scappando.

Iron Man si passa una mano sulla faccia. «Quando smetteranno dei pazzi psicopatici a fare esperimenti sulla gente? Una giovane donna come lei, tra l'altro!»

Ignorando il suo commento, incrocio le braccia al petto e muovo un passo in avanti. «Vorrei entrare negli Avengers.»

«E perché vorresti diventare una di noi?» chiede Natasha Romanoff, chiaramente sbigottita.

«Perché voglio salvare le persone da chiunque voglia far loro del male. Voglio mandare in prigione tutti gli psicopatici che vogliono la fine del mondo. Vorrei rendere il mondo più sicuro.»

Gli Avengers si scambiano uno sguardo, poi annuiscono.
Tony Stark tende una mano verso di me. «Benvenuta nel gruppo, Charlotte Myres.»

L'unico modo per trovarlo è attraverso loro. Con una squadra al mio fianco, lui ha speranza di essere salvato.







Nel frattempo, da qualche parte nel mondo

Le urla del soldato sono così forti che gli scienziati si stanno tappando le orecchie per il fastidio. Eppure, non interrompono l'operazione che stanno facendo.

Un uomo, con un cappotto nero, passeggia avanti e indietro nel corridoio e pronuncia ad alta voce delle parole in russo. «Taska... rzhavvy...semnadtsat'...»

Le catene che tengono fermo il povero soldato si stringono maggiormente al suo braccio metallico. Si sta dimenando, come se stesse cercando di combattere con qualcosa nella sua mente.

«Adin... tovarnyy vagon

Il soldato smette di urlare e dimenarsi e si immobilizza sul posto. L'espressione sul suo volto è totalmente cambiata: è come se non fosse più la stessa persona di prima. Qualcosa è chiaramente cambiato in lui.

«Soldat?» lo richiama l'uomo con il cappotto nero.

Apre gli occhi, e solleva il capo. «Gotov podchinyat'sya

«Unichtozhit' predmet N-8489












༄★ 𝑯𝑬𝒀𝑨 ༄★
Buon pomeriggio, piccole fenici!
Come state?
Ecco a voi il tanto atteso prologo! Charlotte sta intraprendendo una nuova missione per salvare qualcuno a lei caro mentre da qualche parte nel mondo a qualcun altro viene ordinato di fare qualcosa... chissà di che si tratta!
Di sicuro lo scoprirete nel corso dei capitoli😉
Fatemi sapere che ne pensate con un commento, e vi ricordo che potete seguirmi pure su Instagram come "addictedtomichael_wattpad"!🖤
Un forte abbraccio,
Grace Tiger 💚

𝑳'𝒖𝒍𝒕𝒊𝒎𝒂 𝒗𝒐𝒍𝒕𝒂 𝒄𝒉𝒆 𝒉𝒂𝒊 𝒅𝒆𝒕𝒕𝒐 τι αмο ༄★ 𝑩. 𝑩𝒂𝒓𝒏𝒆𝒔Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora