James

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James girovagava tra le strade gelate di Hogsmade immerso nei pensieri. Fisicamente era lì, ma mentalmente era lontano. Rifletteva ancora sulla reazione di Lily al castello, quando l'aveva visto con Emmeline. Era come se quel sottile filo che li legava da tempo e che si era consolidato nell'ultimo periodo, si fosse spezzato. Lily si era chiusa a riccio e avrebbe punto chiunque avesse cercato di avvicinarla. Vederla così lo distruggeva, esattamente quanto distruggeva lei. Perché aveva deciso che il loro legame doveva essere sbagliato? No, non poteva esserlo. Se solo Sirius avesse capito..

James era talmente incastrato nei pensieri che non ascoltava Emmeline. La ragazza blaterava da circa mezz'ora su quanto fosse bello essere lì con lui. Aveva la sua età, apperteneva a Corvonero, aveva dei capelli lunghi neri e gli occhi dello stessa tonalità. Era una ragazza molto bella, ma James la stava usando per non pensare a Lily Evans. Come stava facendo, d'altronde, da qualche settimana con tutte.

-James..mi stai ascoltando?-

-Come, scusa?-

-Non mi ascoltavi. Sei solo un maleducato!-

-Ah.-

-Come ti permetti a trattarmi così? Nemmeno volevo venirci io qui con te!-

-Certo, certo.-

-Chiedimi scusa! Regalami una rosa rossa. E magari ti perdono.-

-Prego?-

-Altrimenti me ne vado.-

-Okay.-

-Okay?-

-Ciao!-

Emmeline divenne rossa come un pomodoro, e se ne andò furiosa. James sapeva di essersi comportato male, ma voleva andare a cercare Sirius. E lei era solo una palla al piede.

Dopo aver svoltato un angolo vide Remus e Peter.

-Avete visto Sirius?-

-Sì, è andato con Lily lì.- Remus indicò un stradina. Nello stesso istante una luce rossa balenò da quella, come un'esplosione. Il trio accorse e si avvicinò alla casa alla fine della via. Quello che James vide gli fece gelare il sangue. Sirius.

Sirius era a terra, con il visto stravolto e gli occhi vitrei. Aveva la bocca socchiusa e i palmi serrati. Lily era in piedi, con lo stesso sguardo stravolto. Una mano stretta attorno la bacchetta e l'altra serrata in un pugno su un tavolo. Remus e Peter si catapultarono sugli interessati. James invece rimase all'ingresso cercando di mantenere la calma. Qualsiasi cosa fosse successo nella casa, Sirius e Lily erano stati in pericolo. Se fosse successo qualcosa ad uno di loro...Non voleva nemmeno pensarci.

Sirius si era alzato e si era incamminato col volto tetro verso la porta, ignorando le proteste di Remus. La ragazza invece strinse ancora di più i pugni e si posizionò in un angolo. James, riacquistato il controllo, bloccò Sirius.

-Dove vai?-

-Che t'importa?-

-Che è successo?-

-Lasciami stare.-

Lo spinse, allontanandosi. Lily si alzò di scatto.

-Sirius!- esclamò. Inaspettatamente lui si voltò verso la ragazza. Lei attraversò la stanza con grandi passi, avvicinandosi a Felpato e interrompendo la sua uscita.

-Ragazzi, penso che sia ora di riprendere quel discorso. Che ci piaccia oppure no. Dobbiamo capire che diavolo sta succendendo qui.-

Raccontò brevemente di Regulus e del suo tentato omicidio. James ascoltava scuro in volto. Sapeva che nella famiglia di Sirius tutti avrebbero dato volentieri la propria vita in mano all'Oscuro Signore. Erano fieri di essere dei purosangue. Quando Felpato se n'era andato loro gli avevano detto che non sarebbe stato più il benvenuto. Ma a nessuno sarebbe mai passato in mente che Regulus avrebbe cercato di ucciderlo.

-Che ci faceva qui?- domandò Remus.

-Non lo sappiamo.- rispose Lily.

-Dobbiamo tornare al castello.- replicò Lunastorta.

Il gruppo si incamminò per le strade di Hogsmade. Ogni tanto James lanciava uno sguardo a Lily, ma lei era distante e non lo degnava di attenzione. Ad un certo punto il cielo si oscurò, balenò fra le nuvole un'immagine verde. Il Marchio Nero troneggiava sulle case. La gente scappò terrorizzata e loro sfoderarono le bacchette in attesa di un attacco. Ma non arrivò.

-Andiamo, subito.-
*
*
*

Il castello era in subbuglio. Gli studenti si stavano recando, sotto ordine dei professori, nella Sala Grande. James, Lily, Sirius, Remus e Peter presero posto nel loro tavolo.

-Due Marchi nel giro di neanche tre mesi, che c'è sotto?- sussurrò Lunastorta.

-Dobbiamo fare delle ricerche!-

-Certo, Evans. Ma noi non possiamo fare nulla. L'Ordine non ci ascolterà.-

-Potter, pensavo che avessi più fegato.-

-State zitti, Silente sta per parlare.-

Albus Silente si alzò dal tavolo dei professori. Aveva una lunga barba bianca e degli occhi azzurri che balenavano dagli occhiali a mezzaluna. Si schiarì la voce con due colpi di tosse, per chiedere silenzio. Poi cominciò.

-Miei cari ragazzi, siete tutti consapevoli dei fatti delle ultime ore. Qualcuno ha evocato un Marchio Nero ad Hogsmade. E, precedentemente, qualcuno lo ha evocato qui, nella nostra scuola. Ovviamente sappiamo benissimo chi c'è dietro. Lord Voldemort sta cercando di metterci paura. Sta cercando di far arrendere l'Ordine della Fenice. Ma questo non vuol dire, esattamente, che è lui a temerci? Noi non ci arrenderemo. Chiediamo la vostra massima attenzione. Non dovete uscire dalla scuola dopo il tramonto, né vagare per il castello di notte-. lanciò un'occhiata ai malandrini -Avete qualche domanda?-

Nessuno si alzò.

Until The End Of TimeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora