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Il mattino dopo, quando mi sveglio, Alec è ancora accanto a me, profondamente addormentato. Sono le nove del mattino e mi ritrovo a stupirmi; non dormo mai così tanto.

Mi sdraio sulla schiena e ripenso agli avvenimenti della serata; le reazioni di John e Alec mi fanno commuovere tuttora.

Joy tira un calcetto e io accarezzo la pancia per farle sentire che sono qui, che l'ho sentita.

Mi allungo verso il comodino e recupero l'iPhone, inserisco il nome di Alec nella barra di ricerca e clicco sulla sezione notizie.

Le foto dell'evento di ieri sera cominciano ad apparire una dopo l'altra. Ce ne sono centinaia e, fortunatamente, non compaio in tutte.

Ce ne saranno una decina mie, quasi tutte con Alec, tranne un paio con John e una con Beth.

Alec, al mio fianco, si muove appena e mi volto in tempo per incontrare i suoi occhi assonnati.

<<Buongiorno>> sussurro allungando una mano verso i suoi capelli per scostargli il ciuffo dagli occhi.

Alec sorride e allunga un braccio nella mia direzione per trascinarmi accanto a lui. Lascio cadere il telefono sul materasso e mi protendo per baciarlo.

Passiamo la giornata nel totale relax, tra un bagno in piscina e un ballo in giardino. Perché sì, non soddisfatti da ieri sera, Alec ha messo la musica dalle casse e abbiamo ballato nell'erba a piedi nudi. Ed è stato bellissimo.

Il mattino dopo rientro in ufficio e passo la mezz'ora in anticipo raccontando ad Emery tutto ciò che è successo. Ovviamente si commuove, me lo aspettavo, ma quando le chiedo di Jonathan lei mi fa segno di no con la testa e lascia la stanza.

Non so come stiano andando le cose tra loro, non sono affari miei, ma vorrei che Emery non si arrendesse; Johnny è testardo, però insieme li ho visti perfetti.

Verso l'ora di pranzo succede una cosa inaspettata. Matilde bussa al mio ufficio dicendomi che un uomo deve consegnarmi un pacco, anche se sono sicura di non aver ordinato nulla. Mi alzo e raggiungo l'ingresso dove un fiorista mi sta aspettando con un enorme mazzo di rose rosse tra le mani. Confusa, firmo la ricevuta e rientro nel mio ufficio chiudendomi la porta alle spalle.

<<Che carino Alec! È proprio l'uomo perfetto!>> squittisce Emery quando vede il vaso di vetro elaborato.

Controllo tra i vari fiori ma niente, nessun biglietto.

<<Non sono di Alec>> le dico mentre continuo a cercare.

Per tutta risposta, la mia amica mi rivolge un'occhiata confusa e mi affretto a darle una spiegazione.

<<Odio le rose. Alec non me le regalerebbe mai.>>

Sono quasi tentata di chiamarlo, ma poi decido che è meglio non disturbarlo mentre è agli allenamenti, anche perché probabilmente avrà il telefono nello spogliatoio.

L'ansia di parlarci mi spinge a lasciare l'ufficio alle cinque, molto prima del solito. Prendo le rose, le infilo in macchina e procedo tranquilla nel traffico fino a raggiungere casa nostra. Alec ovviamente è già rientrato, lo noto dalle scarpe lasciate all'ingresso.

<<Mia?>> mi chiama dalla cucina e lo raggiungo con passo pesante. Spero solo che non faccia una scenata.

Appena vede i fiori, si immobilizza dietro al bancone e le sue labbra passano dal sorriso ad una linea dura.

<<Quindi mi confermi che non li hai mandati tu>> mormoro appoggiando il vaso sul pianale di granito.

<<Non ti regalerei mai delle rose>> risponde Alec in tono monocorde dando ulteriore conferma alla mia idea.

A Corner Love - 2Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora