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La settimana termina in un battito di ciglia e mi ritrovo a venerdì, in piedi dalle sei per cominciare a preparare i vestiti per il viaggio.

Alec dorme supino e le lenzuola giacciono aggrovigliate in fondo al letto lasciandomi così un intero spettacolo del suo corpo perfetto. Mi prendo qualche secondo per ammirarlo, con un braccio dalla mia parte del letto, rimasto lì quando me lo sono tolto di dosso per alzarmi. Le "V" degli addominali scompaiono all'interno dei boxer e resisto alla tentazione di chinarmi per baciargliele. Faccio scorrere un dito tra le linee dei suoi addominali, senza svegliarlo, e osservo il leone la cui criniera si muove al ritmo del suo respiro.

Dannazione.

Mi sforzo di alzarmi per lasciarlo dormire e mi infilo la tuta per approfittare della brezza e godermi una passeggiata senza svenire per il caldo. Torno a casa in tempo per salutare Alec, che sta partendo per Torino per concludere definitivamente l'acquisto della casa.

Sono sul divano a guardare una puntata di una nuova serie tivù quando suona il campanello.

Daniel è fuori dalla porta, con un sorriso enorme e un cartone di pizza tra le mani.

<<'sera sorella!>> mi saluta allegro e mi oltrepassa per entrare.

Scuoto la testa, divertita, e vado in cucina a prendere le posate. So che Dan ama mangiare per terra sul tavolino del salotto, così lo raggiungo con due birre in una mano. Lui le stappa con il cavatappi che ha come portachiavi, poi mi porge la mia.

<<Analcolica?>> commenta con disgusto.

<<Devo accontentarmi>> mi giustifico io con un'alzata di spalle.

<<Dio, che brutto essere donne>> mormora Dan mentre trangugia metà della sua birra. Gli do una pacca sul braccio, poi mi siedo e addento una fetta di pizza.

<<Allora... hai sentito mamma e papà?>> comincio io nella vana speranza che il suo buonumore sia dovuto a loro. Ovviamente, Dan fa cenno di no mentre si sintonizza su un canale sportivo.

<<Quindi a cos'è dovuto?>> chiedo, curiosa di saperne di più.

<<Sesso. Tanto sesso, Victoria.>>

Ecco. Al diavolo la mia curiosità.

<<Sofia?>> involontariamente chiudo gli occhi e incrocio le dita sperando davvero mi dica di no.

<<No, ho chiuso.>>

Grazie a Dio.

<<E allora chi?>>

<<Non saprei, non ricordo il nome. Però è stato bello>> dice, così, in totale tranquillità.

Bevo un sorso di "birra" e lo guardo stupefatta. Lui mi ignora categoricamente, così decido di lasciar perdere.

Il mio telefono vibra sul tavolino e spero che sia Alec, ma mi stupisco quando vedo lampeggiare il nome di Emery. È una videochiamata e faccio scorrere l'icona verso l'alto per risponderle.

<<Ehi, Em!>>

<<Ciao, Mia! Come stai?>>

<<Alla grande, anche se quando ci vediamo dovrò aggiornarti sulle novità...>>

<<Amazing! Non vedo l'ora! Ho preso un appartamento in affitto, ti giro l'indirizzo appena lo trovo!>>

Continuo a sorriderle, senza motivo. Emery è così; il suo entusiasmo ti contagia e ti ritrovi a sorridere come un'ebete.

A Corner Love - 2Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora