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Buonasera a tutti/e! Scusate l'attesa, mi avete scritto in tanti per chiedermi quando avrei aggiornato. È da un po' che ho pronto questo capitolo ma, tra lavoro e studi, non ho davvero avuto tempo. Ho poi pensato che sarebbe stato bello pubblicarlo di sabato sera, e non uno qualunque: un sabato sera di quarantena; o almeno, qui da noi in zona rossa siamo rinchiusi... Sarete magari a casa, chi guarda la partita e chi le serie TV, e io volevo "interrompere" questa routine forzata con questo dodicesimo capitolo... buona lettura!

***

Il lunedì arriva come una ventata di aria fresca. Mi sveglio alle sei e mezza, mi vesto con calma e faccio colazione.

Un'ora dopo sono in macchina con Alec, diretta all'ufficio della CuReMa Events.

<<Posso guidare, sai?>> gli dico con un tono di voce ironico. Alec mi lancia uno sguardo ammonitore e continua a muoversi a rilento in mezzo al traffico torinese.

<<Questo weekend gioco a Firenze. Potresti far venire Emery a dormire, oppure Daniel.>>

<<Non ho bisogno dei baby sitter, Alexander>> ribatto piccata.

Lo sento sospirare rumorosamente, come se stesse cercando di mantenere la calma.

<<Non ho detto questo, ma mi farebbe stare molto più tranquillo saperti a casa con qualcuno. Non hai bisogno dei baby sitter, Victoria, ma se dovesse succedere qualcosa...>>

La voce gli viene a mancare su quelle ultime parole e io trattengo il fiato per un attimo.

Ha ragione, come sempre. Annuisco appena e gli prometto che chiederò a Daniel. Voglio bene ad Emery e sarebbe bello averla lì a dormire, però voglio anche vedere Juventus - Fiorentina, e non credo che con lei sarebbe possibile. Mando un messaggio a mio fratello e, poco dopo, Alec parcheggia di fronte al mio nuovo ufficio. Mi sporgo verso il suo sedile per baciarlo e lui mi porta una ciocca di capelli dietro l'orecchio.

<<Ci vediamo a mezzogiorno>> mormora, poi scendo dalla macchina e lo saluto con la mano mentre se ne va.

<<Buongiorno, raggio di sole!>> mi saluta allegra Emery quando varco la porta d'ingresso. Sono appena le otto e lei sta già disponendo croissant e pasticcini su uno dei tavoli all'ingresso. Al mio sguardo interrogativo, si allontana dai dolci e mi guarda soddisfatta.

<<Per festeggiare il nostro primo giorno!>> squittisce entusiasta.

Alzo gli occhi al cielo e afferro una brioche alla crema, poi mi verso un bicchiere di succo.

<<Se ingrasserò a dismisura, sarà tutta colpa tua>> borbotto con la bocca piena, ma Emery mi sorride e non ribatte.

Facciamo il giro dell'ufficio e accendiamo tutti i computer, poi ci sediamo alle nostre scrivanie e aspettiamo le event planners e i grafici. Alle nove meno dieci arrivano Nicolò e Matilda che, dopo aver mangiato brioche e bevuto caffè, si accomodano nel loro ufficio e cominciano a sistemare i programmi sul computer e le varie cartelle. Poco dopo arrivano Valeria e Anna, e io le lascio nelle mani di Emery che spiegherà loro le basi per l'organizzazione degli eventi.

Alle dieci ci troviamo tutti in sala riunioni per la conference call con il primo cliente della società: la Samti S.p.a.

È una multinazionale famosa sul territorio per il trasporto e la distribuzione merci. L'amministratore delegato è un amico di Emmett e gli ha chiesto, visto il nuovo business della CuReMa, di organizzare una convention in cui esporre ai clienti l'iniziativa di acquistare un nuovo asset di camion a metano e, inoltre, di rendere pubbliche le nuove destinazioni europee, tra cui Lussemburgo, Belgio e Danimarca.

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