Capitolo 12

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Amy passò il compleanno in compagnia di sua mamma, ma non faceva altro che sentirsi in colpa per l atteggiamento avuto nei confronti di Tyler.
Doveva trovare un modo per rintracciarlo, chiedergli scusa e ringraziarlo per la sorpresa.

La mattina seguente Alessandra aveva il volo alle 8:00 del mattino e l'unico modo per Amy di lasciare l'ospedale era quello di accompagnare sua mamma fino all'aeroporto.

Mentre Alessandra preparava dei documenti Amy ne approfittò per prendere il vecchio disegno di Tyler che si trovava nel cassetto e andare nella camera di Vincent Gonzales.
Amy bussa alla porta:

- Avanti!- si sentì la voce di Vincent dalla camera.
- È permesso?- chiese Amy aprendo la porta.
- Chi è lei? Un'infermiera?- mentre si strizzava gli occhi non vedendo bene da lontano.
- Oh no signore, sono un' amica di suo figlio, Tyler- rispose Amy intimidita.
-Mio figlio un'amica? E come ti chiami piccolina?-
-Amy- entrando nella stanza e chiuse la porta.
- Mh mai sentito, ma senti Amy cosa cerchi da mio figlio?- chiese Vincent mentre alzava il busto per stare seduto.

Amy gli fa vedere il disegno che era caduto dal libro di Tyler nel loro primo incontro.

-Gli devo ridare questo disegno, è suo- e gli indicò il foglio.
- Ah capisco- rispose il boss disinteressato.
-Non vorrei disturbarla ulteriormente, saprebbe dirmi dove lo posso trovare?-
-Sarà a casa, non esce quasi mai-
- E dove si trova casa sua?- chiese Amy tutta rigida dall'imbarazzo.
-Senti ragazzina queste sono informazioni private, ora va!- e le indicò la porta con la mano.

Amy delusa dalla risposta uscì dalla stanza.

Rick però, il braccio destro di Vincent, aveva assistito alla chiacchierata e aveva compreso la tristezza nelle espressioni di Amy, così prese un biglietto da visita della casa Gonzales e lo spinsse da sotto la porta, che arrivò  dritto ai piedi di Amy: "chiunque tu sia grazie" pensava Amy nella sua testa.
Si china per prenderlo e una volta alzata si gira e ritrova sua mamma davanti a lei.

- Mamma! Ho preso un colpo- mettendosi una mano sul petto
-Scusami tesoro, andiamo?-
-Sisi, prendo la borsa e partiamo-

Le due uscirono dall'ospedale e presero un taxi fino all'aeroporto dove Amy salutò sua madre.
Durante il tragitto parlarono del più e del meno fino ad arrivare all'aeroporto.
Arrivate, Amy aiutò sua madre a mettere in ordine i documenti e la accompagnò fino al ritiro delle valige:

- Spero di rivederti presto mamma- mentre la abbraccia.
- Lo spero anche io tesoro mio!- ricambaindo l'abbraccio.
- Fai attenzione e chiamami più spesso figlia mia- dandole un bacio sulla fonte come faceva quando Amy era bambina.
- Si mamma, stai tranquilla-

Alessandra salì a bordo mentre Amy uscì per andare a casa di Tyler.

Stava aspettando un taxi da ormai troppo tempo fino a quando un gentiluomo, per lo meno così sembrava, si fermò e le offrì un passaggio.
Amy ingenua com'è accetta volentieri.

Salita in macchina chiese all'autista se conoscesse la via, esso un po' titubante rispose di sì e partì.

-Come mai tutta sola in quella via? Ci sono poche casa, è tutto isolato- disse l'autista  che sembrava conoscere alla perfezione la zona.
- Ci abita un mio amico..- rispose Amy con la testa chinata, non gli voleva dare molta confidenza.
- Deve stare attenta per queste strade signorina- la guardava dallo specchietto  con uno sguardo quasi malizioso.
- Starò attenta- guardava fuori dalla finestra per capire dove la stesse portando.

-Eccoci arrivati signora- frenò la macchina senza nemmeno parcheggiare, sembrava andare di fretta.
-La ringrazio per il passaggio- e scese dalla macchina.

Amy stava per dargli i soldi ma prima gli disse :

- No aspetti, non penso che sia questo il posto- con i soldi in mano.
- Gli tenga pure i soldi, serviranno più a lei forse...- e con un gesto rapido, mettendo in moto e premendo il gas, se andò, lasciando Amy in un vicolo sconosciuto.

Si girava attorno, non capiva dove fosse finita, non vedeva nessuna casa grande che potesse sembrare quella di Tyler, quando d'un tratto si ritrova davanti un furgone nero nel quale si trovavano i nemici di Vincent Gonzales, che avevano spiato attentamente i movimenti del più debole della famiglia, Tyler. A capo c'era James Garcia, nonché colui che gli aveva rubato le due tonnallate di droga, il più grande nemico del boss Gonzales. I due hanno un passato brusco alle loro spalle, prima erano alleati, ma dopo che James Garcia ha venduto alla CIA Vincent Gonzales sono diventati acerrimi nemici, l'uno contro l'altro.

Avevano studiato ogni mossa di Tyler da ormai sei mesi e conoscevano gli affetti e i "punti deboli" di Tyler.
Uno di questi, era Amy, sapevano quanto ci tenesse, non potendo fare qualche torto a Vincent Gonzales hanno pensato di puntare al figlio, che lo consideravano in più debole della famiglia Gonzales, forse erano anche troppo sicuri per sottovalutare un ragazzo intelligente come Tyler.

Aprirono le porte del furgone e presero Amy, uno da dietro che le mise un panno sul viso e uno davanti che la prese sulle spalle per metterla dentro il furgone, priva di sensi.

Un cuore in dueDove le storie prendono vita. Scoprilo ora