Capitolo 14

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Pensava solo a quei due occhioni verdi e al suo cuore fragile, conosceva ogni minimo dettaglio della sua malattia, lui doveva salvarla, la sua vita non avrebbe più avuto senso senza di lei, la rabbia ormai lo possedeva.

Iniziò a girare intorno a sé stesso poi attorno a una grande scrivania in mezzo alla stanza,  in cui Tyler sbattè  forte entrambi le mani dalla rabbia, si sentiva una rabbia dentro inspiegabile, non aveva mai capito il valore che avesse Amy per lui fino a quel momento. Doveva velocizzare i tempi, guardava il rolex sul polso destro, aveva 1 ora e 30 minuti.

Aveva le idee chiare sul piano ma gli serviva aiuto con le armi, il primo che gli venne in mente fu il suo migliore amico, Theo Mikelson . Un bel ragazzo, alto, riccio, con un colore di pelle simile al cioccolato al latte, proveniente dal sud America.
Sin da piccolo Theo e la sua famiglia si sono trasferiti nella città di Tyler e sono capitati vicini di casa, chissà se per coincidenza oppure no.

Theo ha 21 anni, un anno più grande di Tyler, si conoscono dall'asilo, dato che Theo ha dovuto ripetere un anno quando si è trasferito, è anche uno dei motivi per il quale Tyler si fida ciecamente di lui, non sarà il classico ragazzo serio che fa parte del mondo della mafia, però è un ragazzo d'oro che quando c'è bisogno di aiuto è sempre pronto.

Suo padre è un venditore di armi amatoriali, nonché il venditore di Vincent Gonzales, e questo mondo appassiona molto anche Theo che conosce ogni tipo di arma del mondo.
È anche grazie a questo che si vedevano spesso, non giocavano con dei semplici giocattoli.
Tyler è sempre stato un bambino intelligente, ha una mente al di fuori del naturale, mentre Theo è un ragazzo più alla mano, che spesso agisce d'istinto.

Era quindi la persona giusta nel momento giusto, senza pensarci due volte, Tyler chiama l'amico:

- Hei bello, è da tanto che non ti fai sentire, qualcuno ti ha sparato?- scherzava tutto tranquillo Theo ignaro dell'accaduto.
- Non ho tempo per gli scherzi Theo, ho bisogno del tuo aiuto- con la voce tremante, si sentivano pure i tasti del computer digitati con potenza.
- Hei amico calmati, cos'è successo!?- si alzò di botto e cambiò il tono.
- James Garcia, ti dico solo questo, sbrigati!- chiuse la chiamata, non aveva tempo di spiegare la situazione per telefono, gli avrebbe raccontato tutto di persona.

Tempo 5 minuti si sentì aprire la finestra della stanza:

- Esiste la porta principale- esclamò  Tyler non appena vide Theo entrare dalla finestra.
- Ah non è questa la porta principale? Dai amico sai che non sopporto Rick!- per sdrammatizzare un po' l'atmosfera tesa che si era creata.
- Sei il solito- si alzò Tyler dalla scrivania e si salutarono dandosi il cinque e poi una pacca sulla schiena.
- Non possiamo perdere tempo, abbiamo 1 ora e 25 minuti- disse Tyler molto agitato.
- 1 ora e 25 minuti per cosa?- chiese Theo dato che non sapeva che cosa fosse successo, immaginava qualcosa di grave, non aveva mai visto Tyler così preso dalla rabbia, nemmeno quando litigava con suo padre era in quelle condizioni.
- Scusa cazzo, hai ragione, quel bastardo di Garcia ha sequestrato Amy, sai no? La ragazza dell'ospedale- parlava velocemente mentre si dirigeva verso la scrivania.
- Ah la biondina- fece l'occhiolino.

Bastò uno sguardo arrabbiato di Tyler per farlo tornare serio.

- Si, hai ragione, qual è il piano?- mentre seguiva Tyler verso la scrivania dove c'era una grande mappa, segnata con una "X" rossa che indicava il ripostiglio abbandonato dov'era chiusa Amy.
- Qua dobbiamo arrivare, Garcia vuole 2 milioni di euro per liberarla, non ho il tempo necessario per procurargli quella cifra, devo assolutamente salvarla e tu mi aiuterai- gli appoggiò una mano sulla spalla e strinse forte la presa.
- Puoi contarci amico, non ti abbandonerò ora- ricambiò Theo la presa sulla spalla.
-Prendi le armi necessarie, io preparo il gps,  il computer e la mappa, ti spiego il piano per strada- spiegò l'organizzazione Tyler.
Theo si mise davanti a tutta l'armatura di Vincent Gonzales, poteva prendere tutto quello che voleva, aveva via libera.
- Sbrigati Theo, non abbiamo tempo!- grida Tyler che gli lancia una borsa vuota dove mettere le armi necessarie.
- Si arrivo!- inizia a riempire la borsa.

Presero il necessario ed uscirono dalla villa, mancavano 1 ora e 17 minuti, dovevano sbrigarsi.

Materiali pronti salirono in macchina, nella Porsche di Tyler, che per sua sfortuna non partiva:

- Come cazzo facciamo adesso, non ho tempo di entrate dal retro e prendere un'altra macchina!- batteva le mani sul timone dell'auto.
- Non sarà una Porsche ma abbiamo ancora la mia Jeep- indicò Theo la sua auto che era proprio al di là della strada di fronte a loro.
- Fanculo, andiamo!- rassegnato Tyler.

I due salirono sulla Jeep di Theo, GPS attivato, mappa in mano e il bagagliaio della macchina pieno di armi.

Un cuore in dueDove le storie prendono vita. Scoprilo ora